Il presidente uregiatto Pfister si scaglia contro Balzaretti. Però vuole l’accordo quadro

Come da copione mercoledì il PLR KrankenCassis è stato confermato nel governicchio federale già al primo turno. D’altra parte, se l’alternativa era la kompagna Verde-anguria Regula Rytz, posizionata a $inistra della $inistra, chiaramente non c’era storia. Non poteva che prevalere la logica del male minore. Un po’ come scegliere tra la dissenteria e la peste bubbonica.

Naturalmente a bocce ferme, ecco che ad impallinare KrankenCassis ed il suo scudiero Roberto Balzaretti, responsabile delle relazioni con la fallita UE, arriva a sorpresa il presidente nazionale del PPD Gerhard Pfister. Il quale, in un’intervista pubblicata mercoledì sul sito online della NZZ, ripresa giovedì dal CdT, in sostanza dice che Cassis come ministro degli esteri vale poco, non ha leadership e che il funzionario euroturbo Balzaretti va rimosso.

Il siluro

Ohibò, e perché Balzaretti va rimosso? Perché ha pubblicamente presentato lo sconcio accordo quadro istituzionale “come se fosse la migliore possibilità, senza essere autorizzato a farlo; Cassis non glielo ha impedito. E come si possono chiedere seriamente miglioramenti a Bruxelles dopo che si è accettato pubblicamente e senza riserve il trattato?”. Se vogliamo affrontare il voto popolare sull’accordo quadro – ha proseguito il presidente uregiatto – “abbiamo bisogno di chiari miglioramenti (?)”.

Infine, Pfister accusa il Consigliere federale (ex) doppiopassaporto di “partecipare solo in modo tiepido (?)” alla campagna contro l’iniziativa per la disdetta della libera circolazione delle persone.

Non solo lui

Apperò, strano che il buon Pfister se ne esca con queste esternazioni solo adesso!

Sul fatto che Balzaretti vada sostituito, possiamo certamente concordare. Ma non solo lui: al DFAE occorre fare piazza pulita di tutti i burocrati euroturbo che lo infestano da decenni! Del resto, prima di KrankenCassis a capo di quel Dipartimento c’era Didier “dobbiamo aprirci all’UE” Burkhaltèèèèr (qualcuno se lo ricorda ancora?) e prima di lui la kompagna Micheline “Dimitri” Calmy-Rey! Quindi, si può ben immaginare in base a quali criteri questi camerieri dell’UE  scegliessero i funzionari dirigenti. E, se non ricordiamo male, Balzaretti venne portato al DFAE proprio da Calmy-Rey!

Tra un fumogeno e l’altro…

Tuttavia, non bisogna farsi trarre in inganno dalle sparate di Pfister ad uso mediatico: non per niente stiamo parlando di un uregiatto, e non di uno qualunque, bensì del presidente  nazionale degli uregiatti!

Infatti tra un fumogeno e l’altro emerge il Pfister-pensiero. Ovvero:

1) “L’accordo quadro va migliorato” equivale a dichiarare che il PPDog vuole assolutamente sottoscrivere detto trattato! Ed è palese che, ammesso e non concesso che gli eurobalivi vogliano entrare nel merito di modifiche a quanto attualmente sul tavolo  (malgrado abbiano già detto in modo esplicito che da parte loro il testo è definitivo e non si cambia una virgola), queste eventuali modifiche non toccheranno mai l’essenzadell’osceno trattato coloniale, ovvero: a) la ripresa dinamica, ossia automatica, del diritto UE e b) i giudici stranieri! Poiché questo “nucleo” – a cui ovviamente seguirà a ruota la direttiva UE sulla cittadinanza – ridurrà la Svizzera ad una colonia di Bruxelles, è ovvio che il trattato-capestro va respinto al mittente per direttissima! Ed il PPD, bramando l’accordo quadro (modificato o no, la sostanza non cambia) vuole proprio il citato “nucleo”! Altro che perdersi in nebulose discussioni su questioni quali i giorni che dovranno attendere i padroncini prima di lavorare in Svizzera: se paragonate al vero tema – i balivi di Bruxelles che ci detteranno legge, di fatto, in ogni ambito – si tratta di dettagli!

2) L’accusa del buon Pfister secondo cui Cassis non farebbe abbastanza per opporsi all’iniziativa contro la devastante libera circolazione delle persone parla da sé. Il PPD assolutamente vuole che la libera circolazione delle persone senza limiti vada avanti ad oltranza! I ticinesi prendano nota. Anche in vista delle ormai vicine elezioni comunali. Perché serve a poco che i sindaci PPD del Mendrisiotto si lamentino delle strade infesciate da targhe azzurre quando poi il loro partito… Chiaro il messaggio?

Lorenzo Quadri