Proprio vero che “in temp da guèra, püssée ball che tèra”. L’ex partitone, che ha regalato a questo Cantone 10 mesi di campagna elettorale paralizzando le decisioni importanti, essendo in “guerra guerregiata” contro la Lega, di “balle” ne sta raccontando senza risparmiarsi.
Particolarmente interessante quella che vede il PLR presentarsi come paladino della piazza finanziaria sventolando l’iniziativa a tutela della privacy, riuscita a livello federale. Un’iniziativa che anche la Lega ha sostenuto. Mira, tra l’altro, a tutelare il segreto bancario almeno per gli svizzeri. Già questo dà bene la misura di come la Svizzera sia stata svenduta. Nove anni fa l’allora ministro delle finanze dichiarava: “Il segreto bancario non è negoziabile”. Adesso ci vogliono le iniziative popolari per conservarlo anche solo in politica interna.
Si ricorderà che al proposito la ministra del 5% Widmer Schlumpf, prima aveva dichiarato pubblicamente che il segreto bancario per gli svizzeri non era in discussione. Poi, trascorse un paio di settimane, ha tentato dii far passare in Consiglio federale una proposta di abolizione globale, che è stata rifiutata dai colleghi (almeno fino lì ci sono arrivati).
Il PPD parli chiaro
E’ bene anche ricordare che la ministra del 5% è in carica con i voti della $inistra (di cui è evidentemente un burattino) ma anche del PPD, che però si atteggia a partito borghese. Il PPD sostiene lo smantellamento del segreto bancario anche per gli svizzeri? Se è così lo dica, perché è bene saperlo in vista delle prossime elezioni. Il PPD deve quindi dire chiaramente se in dicembre intende o no sostenere la catastrofica consigliera federale non eletta – quella che ha sfasciato la piazza finanziaria ticinese e svenduto gli interessi del Cantone alla vicina Penisola – nella malaugurata ipotesi in cui la signora dovesse sollecitare un nuovo mandato. E’ un’informazione essenziale per i cittadini votanti.
Iniziativa Xerox
Tornando al PLR e alla piazza finanziaria. E’ bene ricordare un paio di cosette. Ossia che nel 2011 quando la Lega (a seguito di una delle tante intuizioni lungimiranti di Nano Bignasca) lanciò un’iniziativa per l’inserimento del segreto bancario nella Costituzione federale, il PLR rifiutò di sostenerla con la seguente illuminata dichiarazione: “il segreto bancario è già sufficientemente protetto tramite la legge”. Si è visto con quali risultati: è stato svenduto senza contropartita; addirittura la ministra del 5% ha preteso dal parlamento la ratifica in fretta e furia del Diktat FATCA imposto dagli USA (facendo credere che se non avessimo approvato la Svizzera sarebbe stata rasa al suolo) e adesso il Diktat in questione ciurla nel manico negli USA: i Repubblicani lo contestano in quanto viola la Costituzione americana in ben tre punti.
Adesso che i buoi sono fuori dalla stalla ecco che il PLR lancia l’iniziativa che è una fotocopia in chiave minore di quella leghista a tutela del segreto bancario, e pensa di potersi prendere dei meriti che non gli spettano? Ma stiamo scherzando?
Votazione popolare
E non ci si venga a raccontare la storiella che, se anche l’iniziativa leghista fosse riuscita, il Consiglio federale avrebbe comunque calato le braghe sul segreto bancario e quindi ci troveremmo lo stesso dove siamo ora. Che il Consiglio federale avrebbe comunque calato le braghe è più che verosimile. Ma se il segreto bancario fosse entrato nella Costituzione, per cancellarlo sarebbe stata necessaria una votazione popolare. E sull’esito di questa ipotetica votazione non ci sono molti dubbi…
Nell’ingloriosa svendita della piazza finanziaria svizzera ad opera della ministra del 5%, non è certo stato il PLR a fare resistenza. In parlamento ha votato allegramente le fetecchiate di Widmer Puffo. I Consiglieri federali PLR ripetono il mantra del “dobbiamo aprirci”. La Consigliera di Stato PLR plaude all’accordo-ciofeca con l’Italia.
Non è perché nelle associazioni bancarie ci sono funzionari targati ex partitone che si diventa automaticamente difensori della piazza finanziaria ticinese e dei suoi posti di lavoro. Posti che adesso verranno decimati (i clienti italiani non si sognano di regolarizzare gli averi non dichiarati: li stanno tutti portando via). E non ci vuole il mago Otelma per prevedere che i ticinesi verranno licenziati, mentre frontalieri e permessi B farlocchi resteranno al loro posto.
La Lega si è sempre opposta allo smantellamento della piazza finanziaria ticinese: aveva previsto lo scenario che si sarebbe presentato. Il PLR no. Il resto, come diceva qualcuno, “è poesia”.
Lorenzo Quadri