Ruag e Süssli allo sbando: la ministra uregiatta Amherd non ha in mano la situazione

E intanto il presidente nazionale dell’ex PPD vuole rottamare la neutralità e mandare armi all’Ucraina: in ottobre, neanche un voto per il “Centro”!

La neutralità della Svizzera è sempre più sotto tiro. Visto che gli attacchi esterni non bastavano, si moltiplicano pure quelli interni. Addirittura da parte di funzionari riccamente remunerati dal contribuente, che si permettono di improvvisarsi politicanti svendi-Patria.

Smaniano per la NATO

Nei giorni scorsi ci siamo così sorbiti le esternazioni del capo dell’esercito Thomas Süssli, il quale “auspica una maggiore cooperazione con l’UE e con la NATO”. Ma col fischio! La Svizzera deve invece girare al largo dall’UE e dalla NATO: questo tra l’altro è il primo punto del decalogo della Lega per le elezioni federali di ottobre. 

Non ci sta bene che dei burocrati come il Süssli, pagati con i nostri soldi, abusino della propria posizione per fare propaganda politica alla DisUnione europea e all’Alleanza atlantica. Del resto, il Süssli è quello che voleva introdurre gli imam nell’esercito (avanti con l’islamizzazione delle forze armate, chiamate a difendere i nostri principi costituzionali che sono incompatibili con l’ islam) e che pretendeva pure di aprire l’esercito agli stranieri (la sicurezza della Svizzera in mano a comandanti stranieri). Pori nümm. “Forse” la capa del Dipartimento militare, l’uregiatta Viola Amherd (Viola chi?) dovrebbe cominciare a prendere in mano la ramazza. E non solo all’interno dell’esercito. Anche all’interno della Ruag. Questa azienda, che produce armamenti, è interamente di proprietà della Confederella. Ma i suoi capi ne combinano peggio di Bertoldo. Vedi la (per fortuna) ex direttora Brigitte Beck, la quale ha invitato pubblicamente i governi esteri a mandare all’Ucraina materiale bellico acquistato dalla Svizzera, impipandosene del divieto di riesportazione contemplato dalla nostra legge. Un’azione gravissima; ed infatti la Brigitte ha poi levato le tende. Ma i vertici dell’azienda non hanno imparato una fava. Nei giorni scorsi il presidente del CdA Nicolas Perrin ha addirittura dichiarato sui media d’Oltralpe che la Svizzera “dovrà decidere sull’adesione alla NATO” aggiungendo che “dovremo interrogarci ancora di più (?) sulla neutralità e sulla sua interpretazione”. Qui qualcuno non ha capito da che parte sorge il sole. Noi ci “interroghiamo” su cosa ci faccia ancora il Perrin ai vertici della Ruag! Costui non è peraltro sconosciuto in Ticino: è infatti il manager FFS che nel 2008, ai tempi dello sciopero alle Officine, calò a Bellinzona per intimidire gli operai, ma dopo pochi minuti fuggì a gambe levate senza nemmeno finire di leggere il discorso che si era fatto preparare.

Becchini della neutralità

E’ chiaro che una società di proprietà della Confederella non può permettersi di picconare le nostre leggi e la nostra neutralità! Ma stiamo busciando? 

Alla “fedina” della Ruag si aggiunge poi la pantomima dei carri armati Leopard di sua proprietà, parcheggiati nel Belpaese, che l’azienda ha tentato di vendere sottobanco alla Rheinmetall, la quale intendeva inviarli in Ucraina. E’ evidente che la ministra della difesa uregiatta non ha in mano la situazione. Ed infatti, per pararsi il lato B, ha optato per la più classica delle uregiattate: l’inchiesta esterna sui Leopard (va da sé, pagata dal contribuente). Quando invece urge un repulisti alla Ruag!

Del resto, in materia di neutralità, il “Centro” ex PPD è fuori come un balcone: il presidente Gerhard Pfister ha infatti dichiarato nei giorni scorsi che la Svizzera dovrebbe mandare armi all’Ucraina utilizzando il diritto d’urgenza. Ma col fischio! E costui è a capo del partito della direttora del Dipartimento della difesa! 

Mai più diritto d’urgenza

Non solo il presidente uregiatto vuole azzerare la neutralità della Svizzera,  ma pretende pure di rottamare leggi, Costituzione – e quindi diritti popolari – abusando del diritto d’urgenza: quello che servì al kompagno Berset per distruggere le libertà dei cittadini ai tempi della pandemia di stramaledetto virus cinese. Si vede che la casta ci ha preso gusto a prevaricare! 

Da notare, infine, che il partito col fu “referente cristiano” (?), invece di parlare di promozione della pace e di mediazione, blatera solo di inviare armi! Alle elezioni federali di ottobre, neanche un voto a partiti e politicanti che vogliono rottamare la nostra neutralità!

Tutti a firmare l’iniziativa popolare per il ritorno alla neutralità integrale!

Lorenzo Quadri