Guerriglie urbane in Francia: una clamorosa figura di palta per il Diktat di Bruxelles
Nelle scorse settimane hanno suscitato giustamente scalpore le scene di guerriglia urbana che si sono registrate a Digione, con scontri tra la comunità magrebina e quella cecena. Quando si dice “immigrazione uguale ricchezza”!
Le fazioni di delinquenti stranieri prima si sono affrontate con spranghe, bastoni ed altri oggetti di circostanza. Poi sono comparse armi di fuoco di vario genere: revolver, pistole, fucili a pompa. Con tanto di sventagliate di colpi in aria a scopo intimidatorio. Le armi in possesso degli immigrati delinquenti sono illegali, acquistate al mercato nero.
Delinquenti più armati di prima
I criminali stranieri che infesciano Digione sono armati fino ai denti malgrado – e questo va sottolineato – sia in vigore la famosa direttiva disarmista dell’UE. Ovvero, quella direttiva dei balivi di Bruxelles che avrebbe lo scopo di mettere al bando, con la scusa della lotta al terrorismo islamico (sottolineare: islamico) le armi dei cittadini ONESTI. E la situazione di Digione dimostra che la direttiva disarmista ostacola davvero solo i cittadini onesti. Mentre i delinquenti se ne fanno un baffo! Perché, è ovvio, i fuorilegge si riforniscono sul mercato nero.
Quindi: cittadini onesti disarmati, criminali armati fino ai denti come e più di prima. O qualcuno si immaginava che i migranti ceceni e magrebini, magari senza permesso di soggiorno, comprassero le armi alla luce del sole e quindi potessero venire disarmati tramite direttive europee del piffero?
Proprio in Francia…
L’aspetto “piccante” è che le scene di guerriglia urbana con armi illegali avvengono in Francia. Ed è stata proprio la Francia a promuovere la direttiva disarmista. Lo ha fatto per semplice marketing politico. Si trattava di mostrare di star facendo qualcosa sul fronte della lotta al terrorismo islamico. E naturalmente è molto più facile prendersela con le armi (brutte e cattive) piuttosto che con gli islamisti (si rischiano spaventose accuse di “razzismo ed islamofobia”). Echissenefrega del fatto che nessun attentato islamista sia mai stato messo a segno con armi legalmente dichiarate!
Diktat controproducente
La Francia, come promotrice della direttiva-ciofeca, è anche (logicamente) uno dei paesi in cui essa viene applicata con il maggior rigore. Ed ecco che dalla Francia arriva la dimostrazione che essa è del tutto INUTILE nella lotta alla criminalità. Terroristica o meno che sia. Anzi, la direttiva è controproducente. I cittadini onesti vengono disarmati. Per contro, e il caso di Digione lo dimostra, i criminali sono – e rimangono – armati fino ai denti. Ed in più possono partire dal presupposto che i cittadini onesti siano inermi in quanto disarmati dallo Stato!
Braghe calate
I camerieri dell’UE in Consiglio federale hanno calato immediatamente le braghe davanti alla direttiva disarmista. La partitocrazia PLR-PPD-P$$, Verdi-anguria evidentemente inclusi, ha fatto la stessa cosa. La direttiva è uno sviluppo dei fallimentari accordi di Schengen. Di conseguenza, la casta euroturbo si è messa subito a 90 gradi strillando che il Diktat andava recepito per “salvare Schengen”. Come se ci fosse mai stato un qualche reale rischio di disdetta!
Servili perfino sui droni
Ma purtroppo in questo Paese il servilismo nei confronti dei funzionarietti di Bruxelles ha raggiunto vette tali che i burocrati bernesi del Dipartimento Simonetta di recente sono andati nella Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio nazionale a blaterare che, se gli svizzerotti non avessero accettato di reperire una delirante direttiva UE sui droni, i balivi di Bruxelles avrebbero messo in discussione l’accordo bilaterale sul traffico aero! E qualcuno dovrebbe bersi simili fregnacce?
Inutile dire che alla fine, malgrado il parere commissionale contrario, i burocrati del Dipartimento Simonetta hanno calato le braghe perfino sui droni.
In Ticino…
Come noto, contro l’applicazione in Svizzera della direttiva di Bruxelles sulle rami è stato impugnato il referendum: un’operazione a cui ha partecipato anche la Lega dei Ticinesi. E nel nostro Cantone la maggioranza dei cittadini – grazie in particolare alla Lega, all’Udc ed al Mattino – nella votazione del 19 maggio 2019 ha ASFALTATO il Diktat UE e la partitocrazia che lo bramava. Purtroppo l’esito della votazione a livello nazionale è stato diverso.
La punta dell’iceberg
La guerriglia urbana a Digione tra delinquenti stranieri armatisi fino ai denti sul mercato nero ha dimostrato in modo plateale l’inutilità della direttiva UE nel combattere la criminalità. E questo proprio nella patria della direttiva (la Francia appunto). Una clamorosa FIGURA DI PALTA: della direttiva, dei balivi che l’hanno imposta ed anche dei camerieri del triciclo che, in casa nostra, hanno calato le braghe.
E’ comunque chiaro che la direttiva recepita in maggio è solo la punta dell’iceberg. Arriveranno nuovi sviluppi del fallimentare accordo di Schengen. Nel giro di un decennio si giungerà al disarmo totale dei cittadini onesti. E l’arma d’ordinanza dei militi sarà solo un ricordo. Ringraziamo i burocrati bernesi, i camerieri di Bruxelles in Consiglio federale e la partitocrazia. Non passa giorno senza che costoro ci svendano!
Lorenzo Quadri