Da un paio di giorni è in vigore la riforma della Legge sull’assicurazione contro la disoccupazione (LADI). Una riforma che penalizza pesantemente il nostro Cantone, dove il tasso di disoccupazione è superiore rispetto al resto della Svizzera. Il numero delle indennità di disoccupazione cui hanno diritto i senza lavoro è infatti destinato a diminuire a seguito della riforma. Si calcola che in Ticino mille persone esauriranno anticipatamente le indennità di disoccupazione. Molte di esse si troveranno nel Locarnese e nel Luganese poiché queste zone hanno beneficiato della possibilità di portare da 400 a 520 le indennità previste dalla LADI per i distretti maggiormente colpiti dalla disoccupazione, una possibilità che però la riforma ha cancellato. Non solo: non sarà nemmeno più possibile conteggiare le giornate lavorative dei programmi occupazionali per aprire un nuovo termine quadro della disoccupazione.
E adesso?
Il problema è che non si sa cosa accadrà alle persone che hanno esaurito anticipatamente il termine quadro. Come mangeranno? Andranno in assistenza? Verranno messe in invalidità ? Tireranno avanti anche senza le indennità LADI in quanto – ad esempio – hanno un coniuge che lavora e dunque le entrate del nucleo familiare sono già sufficienti? A questo proposito, regna la nebbia fitta e le previsioni della Confederazione e quelle del Cantone si contraddicono. E’ a dir poco bislacco che, davanti ad un cambiamento così importante, non si sia riusciti a prevedere con una certa attendibilità quante persone sarebbero andate in assistenza a causa della riforma LADI!
Ma ormai il tempo delle previsioni è passato. Presto si saprà . I segnali però non sono positivi. Infatti, la cassa cantonale di disoccupazione nelle scorse settimane ha inviato 1040 lettere per rendere attenti i suoi utenti sui cambiamenti legislativi e quindi sulla chiusura anticipata del termine quadro LADI. Su 1040, solo 10 hanno contattato la cassa per chiedere informazioni. Se ne deduce dunque che un sacco di gente non abbia capito quello che la aspetta. Che non abbia capito, cioè, che si troverà da un giorno all’altro con i rubinetti chiusi e senza entrate. C’è da attendersi dunque una presa di coscienza a fatti compiuti: tardiva e collettiva. Risultato: sportelli LAPS intasati dalle richieste e lunghi tempi d’attesa prima di ottenere le eventuali prestazioni assistenziali. E nel frattempo chi ha esaurito le indennità di disoccupazione e non ha altre fonti di sostentamento di cosa vive, d’aria?
Non è ancora finita. Risulta infatti che le casse di disoccupazione disporranno del programma informatico riferito alla nuova legge solo a metà aprile. Di conseguenza, sui conteggi di marzo inviati agli affiliati figurano ancora i giorni di diritto calcolati in base alla vecchia legge. Poco ma sicuro che questa circostanza sarà un’ ulteriore fonte di caos, e molti crederanno di avere ancora diritto ad indennità che invece non arriveranno più. Come mai i programmi informatici non sono stati aggiornati per tempo? La riforma è stata votata sette mesi fa, non l’altroieri!
In sostanza, dunque, la revisione della LADI nasce male e prosegue peggio.
Nasce male, perché la Confederazione taglia sui disoccupati, specie sui giovani, per risparmiare. Ma, alla faccia delle necessità di risparmio, Berna nel 2010 ha realizzato utili per la stratosferica cifra di 3.6 miliardi di Fr.
Prosegue peggio, perché a livello sia federale, ma anche cantonale, si è dimostrato di non saper prevedere né gestire il cambiamento. Chi ne farà le spese? Ancora una volta, i senza lavoro.