Il triciclo s’inventa loffi controprogetti per ingrassare l’industria ro$$a del sociale

E ti pareva! Ancora una volta, sotto le cupole federali la partitocrazia ha calato le braghe ad altezza caviglia davanti agli islamisti.

Oggetto del contendere è l’iniziativa per l’introduzione del divieto di burqa in tutta la Svizzera. Giovedì in Consiglio nazionale si è discusso non sull’iniziativa in sé – il dibattito al proposito si terrà durante la prossima sessione, in primavera – bensì sull’opportunità di contrapporle o meno un controprogetto indiretto (ovvero, un controprogetto che andrebbe a modificare delle leggi, e non la Costituzione, come chiede invece l’iniziativa).

La ciofeca

Già il fatto che i camerieri dell’UE in Consiglio federale, ed in primis la ministra di Giustizia liblab Karin Keller Sutter (KKS, pronuncia Ka-Ka-eS) propongano un controprogetto, sta a significare che il Consiglio federale teme che il popolazzo approverà l’iniziativa. E non ci vuole il Mago Otelma per prevedere che andrà a finire proprio così. Basti pensare che nel 2013, quindi quasi sette anni fa, quando l’avanzata islamista in Europa ed in Svizzera era assai meno marcata di adesso, in Ticino la stessa proposta venne plebiscitata con oltre il 65% dei consensi.

Tuttavia il controprogetto, di cui si è discusso giovedì mattina, non c’entra un tubo con l’iniziativa! E’ anzi un’autentica CIOFECA. Lo ha peraltro ammesso la stessa KKS, che l’ha eufemisticamente definito “non spettacolare”.

Ingrassare l’industria ro$$a

Infatti il controprogetto mira solo ad ingrassare ulteriormente l’industria sociale ro$$a (posti di lavoro statali per gli amichetti del partito giusto): esso infatti prevede più spese per l’integrazione, più spese per la promozione della parità tra uomo e donna (che nell’attuale clima di femminismo isterico si traduce semplicemente in discriminazione di Stato a danno degli uomini) ed addirittura più spese per contributi all’estero e più spese per aiuti allo sviluppo!

Tutte questioni che con il divieto di burqa – e quindi con la difesa del nostro modello di società contro l’avanzata islamista – non c’entrano assolutamente un tubo! E’ evidente che qui ci sono dei politicanti triciclati che pensano che la gente sia scema.

Questo scandaloso controprogetto è stato approvato a maggioranza (105 sì, 81 no e 5 astenuti) dal Consiglio nazionale. Siffatta CIOFECA potrebbe dunque (a dipendenza della decisione degli Stati) venire sottoposta al giudizio del popolo assieme all’iniziativa antiburqa: è palese che verrebbe asfaltata. Inquietante è tuttavia che la casta multikulti ed islamofila si immagini di contrastare (!) il divieto di burqa davanti alla popolazione con simili mezzucci.

Non solo uno straccio

Anche il Gigi (che non è l’imam) di Viganello ha capito che il burqa non è solo uno straccio nero che nasconde la faccia. E’ un attributo dell’islam politico. Come lo sono i minareti, del resto, proibiti da 10 anni in Svizzera grazie ad una votazione popolare, contro la volontà della partitocrazia. Il quale islam politico è incompatibile con il nostro modello occidentale di società. Pertanto, non può essere tollerato in casa nostra. Da notare che il burqa è vietato addirittura in certi paesi islamici, ed in particolare è proibito alla Mecca! Questo a dimostrazione che esso, con la libertà di religione, non c’entra un tubo. Ma i politicanti della casta, imbesuiti dal multikulti ed ignoranti (nel senso che ignorano), insistono. Vietare? “Sa po’ mia”! E’ evidente che a questi soldatini dell’élite spalancatrice di frontiere non importa un tubo della Svizzera. Vogliono solo calare le braghe davanti ai migranti in arrivo da (in)culture incompatibili con la nostra. Sono letteralmente TERRORIZZATI all’idea di non attenersi alle regole del politikamente korretto e del buonismo-coglionismo.

I “paladini delle donne”

Va da sé che gli oppositori più sfegatati del divieto di burqa sono i kompagni. Costoro vogliono far entrare in Svizzera tutti gli islamisti, che sono razzisti, antisemiti, sessisti, omofobi, eccetera. Il Corano autorizza i mariti a picchiare le mogli. Però i $inistrati, sedicenti paladini delle donne, sono pro islam! Sempre i kompagnuzzi pretendono che la Confederella accolga (e mantenga) indiscriminatamente migranti economici antisemiti; e poi hanno ancora la tolla di sciacquarsi la bocca con la lotta all’antisemitismo!

Per informazione dei lettori, ed affinché i ticinesi – che come detto hanno plebiscitato il divieto di burqa già nel 2013 – sappiano come si comporta la partitocrazia, riportiamo nello specchietto alcune delle “cagate pazzesche” (cit. Fantozzi) che si sono sentite giovedì mattina nell’aula del Consiglio nazionale, pronunciate dai rappresentanti del triciclo.

Tra pochi mesi ci saranno le elezioni comunali: ricordarsi di come la partitocrazia trasforma la Svizzera in terra di conquista per gli estremisti islamici!

Lorenzo Quadri