La deleteria sentenza del Tribunale amministrativo (Tram) sui requisiti linguistici degli aspiranti docenti cantonali comincia a mostrare i propri effetti: il numero dei partecipanti è esploso. Quanti i frontalieri? L’ho chiesto tramite interrogazione (ma va?) al Consiglio di Stato.
Eccola.

Nei giorni scorsi sono stati resi noti i risultati dei concorsi per l’assunzione di docenti nelle scuole cantonali. Emerge un dato significativo: come anticipato lunedì dal Corriere del Ticino, per 150 posti i partecipanti erano ben 2000.

Recentemente il Tribunale amministrativo (Tram) ha dichiarato illecito il requisito, in precedenza contenuto nei bandi di concorso per l’assunzione dei docenti cantonali, della conoscenza delle lingue nazionali.
L’abolizione di questo requisito, che era stato voluto dal CdS per tutelare i candidati residenti, spalanca le porte agli insegnanti che le lingue nazionali non le conoscono: ossia quelli frontalieri in arrivo dalla vicina Penisola.
La facoltà di considerare la conoscenza delle lingue nazionali, rispettivamente del nostro territorio, quale titolo preferenziale al momento dell’assunzione dei docenti, non compensa affatto il danno causato dalla sentenza del Tram: in effetti l’obbligo di ammettere anche concorrenti della vicina Penisola che non conoscono le lingue nazionali comporta un importante onere amministrativo, mentre il declassamento della conoscenza delle lingue nazionali da requisito di concorso a titolo preferenziale apre la via a contestazioni e ricorsi. Ricorsi sul cui esito non c’è da essere ottimisti, se si considerano le recenti sentenze del Tram.

Chiedo pertanto al lod. Consiglio di Stato:

– Quanti dei 2000 partecipanti (per 150 posti) ai concorsi per docenti delle scuole cantonali sono domiciliati in Ticino, e quanti non lo sono?
– Le cifre di cui alla domanda precedente sono collegabili alla sentenza del Tram sui requisiti linguistici degli aspiranti docenti cantonali?

Con la massima stima
Lorenzo Quadri