In tempo di crisi nera, vogliono più regali all’estero e più stranieri in assistenza
Lo stramaledetto virus cinese, “regalo” della devastante libera circolazione delle persone e della globalizzazione, ci ha impestati perché la partitocrazia non ha chiuso per tempo le frontiere con il Belpaese. E la crisi economica da covid costerà alla collettività una paccata di miliardi. Non solo le generazioni attuali, ma anche quelle future dovranno fare i conti con una caterva di debiti. Eppure la partitocrazia continua a comportarsi come se i soldi crescessero sugli alberi. E invece di risparmiare, perché il denaro pubblico serve per le esigenze dei cittadini svizzeri, la partitocrazia sperpera i soldi del contribuente in regali all’estero e favorendo l’immigrazione nello Stato sociale.
I soldi non ci sono
Eh già: quando si tratta di foraggiare mezzo mondo, i soldi si trovano sempre. Sui regali all’estero non è mai il momento di tagliare. E mica vorremmo rischiare che qualche organizzazione internazionale del piffero si metta a starnazzare!
Se l’economia e le finanze pubbliche vanno bene, allora “bisogna” essere generosi nell’elargire miliardi ai quattro angoli del globo e nell’accogliere migranti economici: perché “i soldi ci sono”. Quando invece i soldi NON ci sono, come manifestamente è il caso ora, si continua a pagare lo stesso. Perché “la Svizzera ha degli obblighi”, perché “pagare è nel nostro interesse (?)” e avanti con la rassegna delle boiate!
Per contro, giusto per fare un esempio tra i tanti possibili, quando si tratta di finalmente procedere a sgravi fiscali ai single, i soldi non ci sono mai. Quando i conti pubblici e l’economia vanno bene, “sa po’ mia” perché “bisogna mettere fieno in cascina”. Quando vanno male, “sa po’ mia” perché “ci sono altre priorità”: ad esempio sperperare il denaro pubblico all’estero e mantenere migranti economici. Altro che sgravi: in tempo di crisi nera, i soldatini del triciclo PLR-PPD-P$$ (Verdi-anguria ovviamente inclusi) vogliono rapinare i cittadini con una pletora di ecotasse ed ecobalzelli che peseranno come macigni sui bilanci delle economie domestiche, ed in particolare di quelle del ceto medio e basso.
Primi della classe
Fatto sta che la partitocrazia ha deciso di regalare all’estero, per il quadriennio 2021- 2024, la stratosferica cifra di 11.25 miliardi di franchi. Fosse stato per i $inistrati ro$$overdi, i miliardi sarebbero lievitati a 15. Da notare che, degli 11.25 miliardi di cui sopra, uno andrà all’Europa dell’Est. La quale già si cucca la famosa marchetta da 1,3 miliardi.
Non ancora contenta, la partitocrazia pretende che la Svizzera accolga a tutto spiano i migranti che si trovano nei campi profughi delle isole greche: “naturalmente” per dare l’esempio. Ovvero, per fare i primi della classe.
La fallita UE – di cui la Grecia fa parte – della situazione nell’Egeo se ne impipa. I suoi Stati membri non si sognano di prendersi finti rifugiati non di propria spettanza. Ma per qualche strano motivo gli svizzerotti, che nemmeno fanno parte dell’UE, devono essere i primi a farsi avanti per togliere le castagne dal fuoco. Qui qualcuno non ha capito da che parte sorge il sole.
“Cambiare la prassi”
Inutile dire che nella prassi del “bisogna fare entrare e bisogna mantenere tutti” a brillare particolarmente sono i $inistrati ro$$overdi. I quali vogliono inventarsi pure la figura dei rifugiati climatici. Tanto per rendere sempre più attrattiva la Svizzera come meta d’immigrazione economica. Così l’industria ro$$a dell’asilo prospera alla grande.
Questo vale a Berna come vale per il Ticino. Nella capitale federale i kompagnuzzi hanno tentato, per fortuna fallendo, di far lievitare a 15 miliardi i contributi all’estero. In Ticino si lamentano per le espulsioni degli stranieri in assistenza. Le espulsioni sono poche, troppo poche. Ma per i kompagni “la prassi va cambiata” in modo da giungere all’azzeramento! Non solo. Durante la fase più acuta dell’emergenza sanitaria, i $inistrati hanno pensato bene di presentare atti parlamentari per chiedere la non espulsione di stranieri a carico dello Stato sociale.
Nuovi aggravi fiscali?
Poiché, e questo è chiaro anche al Gigi di Viganello, di soldi per fare sontuosi regali all’estero e per mantenere tutti non ce ne sono più, cosa faranno i ro$$overdi? Ovviamente, pur di non risparmiare a simili voci di spesa, tenteranno di aumentare le tasse. Con aggravi fiscali che – è chiaro – andrebbero ad aggiungersi alla RAPINA in nome dell’emergenza climatica farlocca.
Hai capito questi $inistrati? Hanno il coraggio di sciacquarsi la bocca con concetti quali la “difesa del potere d’acquisto” e la “lotta alla povertà”, e poi sono i primi a costituire un perpetuo attentato al potere d’acquisto ed a generare povertà! Ma avanti, continuate a votarli…
Lorenzo Quadri