La Gran Bretagna costruisce un MURO a Calais per fermare i migranti economici
E intanto i paesi dell’Europa dell’Est continuano a bagnarci il naso
Colpo di scena: la Gran Bretagna ha deciso, d’accordo con la Francia, di costruire un bel muro a Calais, a ridosso del campo Giungla. L’obiettivo del muro è, evidentemente, quello di impedire ai migranti economici che vi si trovano accampati di farsi trasportare abusivamente attraverso il tunnel sotto la manica dai camion in transito. Il muro sarà alto 4 metri, lungo un km e la sua costruzione dovrebbe iniziare “quanto prima”.
Secondo esempio
Ecco dunque che da Oltremanica giunge un secondo esempio da seguire. Il primo è quello del Brexit: impipandosene delle minacce e dei ricatti, dai toni viepiù isterici, dell’élite spalancatrice di frontiere, il popolo inglese ha votato l’uscita dall’UE. E naturalmente, ma tu guarda i casi della vita, nessuna delle catastrofi annunciate in caso di divorzio da Bruxelles si è verificata. Le minacce si sono sgonfiate come palloncini.
Adesso arriva il muro contro i finti rifugiati. Da notare che finora simili iniziative, naturalmente subito bollate come fasciste, erano limitate ai deplorati paesi dell’Europa dell’est, vedi in particolare l’Ungheria, su cui si sono abbattuti gli strali dei moralisti a senso unico. Ma Budapest ha proseguito per la propria strada e ha annunciato la costruzione di un secondo muro. Grandi!
Gli svizzerotti…
Anche nella Repubblica Ceca non si fanno “schiacciare gli ordini” dagli eurobalivi. Il premier Sobotka ha detto sul muso alla Merkel che non intende farsi carico delle quote di finti rifugiati che la fallita UE vorrebbe sbolognare ai singoli stati membri in violazione degli Accordi di Dublino. Ed ha pure detto che non vuole l’arrivo, nel suo paese, di una massiccia presenza musulmana.
Invece la Svizzera non fa parte dell’UE, però corre ad aderire ai programmi di ridistribuzione. Così si fa carico di migliaia di asilanti che spettano ad altri paesi. Poi la kompagna Simonetta “dobbiamo aiutare l’Italia” Sommaruga li sbologna ai Cantoni.
Tutti questi migranti economici, se dovessero rimanere in Svizzera, non si integreranno mai. Già adesso oltre l’80% dei richiedenti l’asilo ammessi, anche dopo vari anni, risulta stabilmente a carico dell’assistenza. Ma così si svuotano le casse dello Stato sociale. E poi, per far quadrare i conti, la politica taglia su tutti.
Anche ad ovest
Adesso quindi i muri spuntano non solo nell’Europa dell’Est, ma anche ad ovest. Anche vicino a noi, nel senso che l’Austria potrebbe realizzare l’annunciata barriera con l’Italia sul Brennero, al primo riacutizzarsi dell’emergenza ai propri confini. Vienna ha già pronte misure speciali (la famosa Notverordnung) nel caso in cui il tetto massimo di 37’500 migranti all’anno dovesse risultare superato. I governanti austriaci hanno avuto gli attributi di fissare autonomamente dei tetti massimi. I nostri camerieri dell’UE, invece…
Le prese per i fondelli
E la Svizzera? Il Ticino sta, di fatto, difendendo da solo la porta d’entrata del Paese. Le Guardie di confine stanno svolgendo un lavoro enorme. E si devono pure sorbire le denigrazioni del ro$$o partito dell’odio, che tenta come al solito di usare il ricatto morale per costringerci a spalancare le frontiere. E naturalmente davanti all’eclatante caso della deputata $ocialista passatrice, invece di distanziarsi perché la legge si rispetta, a $inistra si arrampicano sui vetri. Sostengono che, in fondo, le leggi che impediscono di far entrare tutti sono immorali, pongono “problemi di coscienza”, e quindi si possono violare. Non ancora contenti, pensano di prendere la gente per scema e avanzano grotteschi paragoni con Madre Teresa o con la situazione degli ebrei perseguitati dai nazisti. Evidentemente i moralisti a senso unico credono che i ticinesotti “chiusi e gretti” non siano in grado di cogliere la differenza tra gli ebrei vittima di genocidio e i migranti ECONOMICI con lo smartphone ultimo modello ed i vestiti alla moda (quanti, tra loro, sono simpatizzanti dell’Isis? Quanti sono dei latitanti scappati di prigione dove si trovavano non per motivi politici, ma perché sono delinquenti comuni?).
Alla fine…
A reggere la coda agli spalancatori di frontiere troviamo in prima fila la solita radioTV di regime.
E mentre quest’ultima fa disinformazione sostenendo che la Svizzera ha “chiuso le frontiere” (e quindi le deve riaprire), la Germania ci accusa invece di averle a colabrodo, poiché troppi migranti arriverebbero in Germania attraversando la Svizzera, e potenzia in controlli lungo il confine con il nostro paese. Mettetevi poi d’accordo…
La conclusione è sempre la stessa. Se gli altri paesi costruiscono muri la Svizzera deve fare la stessa cosa. Non possiamo rimanere l’unica via d’accesso al centro-nord Europa altrimenti sarà la catastrofe.
Lorenzo Quadri