La maggioranza relativa in governicchio è stata mantenuta: non era scontato. Ma in GC…

Cominciamo con la notizia positiva. Almeno una c’è, ed è di peso: i due seggi leghisti in Consiglio di Stato sono stati riconfermati. Non era scontato. Questi due posti non erano “blindati”. La concorrenza interna, nella lista Lega-Udc, c’era eccome. Infatti ha anche generato una certa maretta (chiamiamola così). Poi gli elettori hanno fatto la propria scelta.

L’alleanza con l’Udc ha permesso alla “destra” di mantenere le posizioni: ed infatti la lista Lega-Udc per il governicchio ha raccolto le percentuali di 4 anni fa, rimanendo agevolmente forza di maggioranza relativa in CdS. Ad altri è andata molto peggio.

Non cerchiamo scuse

Chiaramente l’elezione del Gran Consiglio è una storia diversa. E’ inutile andare a caccia di scuse: 4 seggi in meno nel parlatoio cantonale sono una tranvata.

Cosa deve fare la Lega per risalire la china? Deve tornare a fare la Lega. Deve formulare delle proposte. Deve combattere delle battaglie proprie; non limitarsi a salire sui treni altrui.

In passato, quando cresceva, il Movimento dettava l’agenda della politica cantonale. Presentava iniziative e mozioni in parlamento, utilizzava i diritti popolari, faceva opposizione, andava in piazza. Fisco, socialità, lavoro, sicurezza,… in tutti i campi la Lega era “sul pezzo”.

E’ palese che, se le proposte che potrebbe/dovrebbe fare la Lega le fanno altri, questi altri guadagnano e la Lega perde.

Se poi aggiungiamo che, per un motivo o per l’altro – in particolare nel Luganese – in questa tornata non erano più candidati esponenti molto votati come il compianto “Conte Zio” Attilio Bignasca, Michele Foletti, Amanda Rückert, il quadro è completo.

Uno stato d’animo

La maggioranza relativa in Consiglio di Stato non deve trasformarsi in autocastrazione. Una Lega di mero supporto ai due ministri non va lontano. E’ un boomerang per gli stessi Consiglieri di Stato, che poi si ritrovano senza la base elettorale necessaria.

Il PLR, che è adagiato da anni, ha sì perso; ma meno. All’ex partitone, tanti voti arrivano senza bisogno di dimostrare niente: per abitudine, tradizione familiare o rete clientelare. La Lega non ha voti “in automatico”. Deve combattere per ogni scheda. Sicché, se la Lega si trasforma in uno pseudo-PLR con posizioni leghiste, il declino sarà inarrestabile. Il “Conte Zio” diceva che la Lega è uno stato d’animo. Questo stato d’animo va recuperato.

Il ruolo di governo non deve spegnere lo spirito movimentista, di opposizione (quando serve) ed anche goliardico. Mantenere le due anime (governo e opposizione) è possibile. Lo mostra la politica federale. I due principali partiti di svizzeri, ovvero UDC e P$, hanno due consiglieri federali a testa; ciononostante, sono quelli che lanciano più referendum ed iniziative. La storiella del “al governo e all’opposizione sa po’ mia” è stata creata per danneggiare la Lega; non bisogna cascarci.

E’ però ovvio che l’opposizione deve avere dei contenuti: il flop del Mp$ dimostra che l’opposizione a prescindere, “in favore di telecamera” ma senza portare a casa niente, non paga.

Serve un “pensatoio”

La prima priorità della Lega è quella di dotarsi di un “pensatoio” che fornisca gli spunti da trasformare in proposte politiche. Non tutte devono cambiare il mondo. L’iniziativa popolare per la deducibilità fiscale integrale dei premi di cassa malati, ad esempio, è un’ottima idea. Ma una sola non basta. Ci sono tanti problemi, anche minori, che possono venire affrontati e risolti.  La vita non è fatta solo di massimi sistemi.

La devastante libera circolazione delle persone, voluta dalla partitocrazia, è purtroppo una realtà. E’ doveroso denunciarne i disastri e sbugiardare la narrativa farlocca della casta secondo cui “Tout va bien, Madame la Marquise”. I contingenti e la preferenza indigena sono inseriti nella Costituzione, grazie anche alla Lega. Ma il Triciclo eurolecchino, violando la volontà popolare, li ha rottamati. Questo è un chiodo che bisogna continuare a battere: i ticinesi hanno subito – e subiscono – un sopruso enorme. Purtroppo, però, la Lega non può cancellare la libera circolazione. Per contro può, e deve, formulare delle proposte per ostacolare l’arrivo di nuovi permessi G, per premiare chi assume residenti, per sostenere meglio i ticinesi disoccupati, per vincolare le aziende che collaborano con il settore pubblico alla responsabilità sociale, eccetera. Ci possono essere tante piccole misure che, prese singolarmente, contano poco, ma messe assieme pesano. Il lavoro, con i suoi annessi e connessi, è il principale problema in Ticino (altro che “clima”). Alla faccia delle statistiche taroccate della SECO. Purtroppo, sull’invasione di frontalieri, nell’ultimo quadriennio la Lega ha dato l’impressione di non essere riuscita ad andare molto oltre alle dichiarazioni d’intenti. Ma, se si vogliono riconquistare schede ed elettori, occorre portare a casa dei risultati. Anche collaborando con altre forze politiche.

La sintonia c’è ancora

Diversamente dalla $inistra, o più in generale dalla partitocrazia, la Lega non ha perso la sintonia con i ticinesi: questo lo dimostrano i risultati delle votazioni popolari più importanti. Le posizioni del Movimento risultano quasi sempre maggioritarie. La linea leghista è condivisa. Se però non assume una forma più concreta e tangibile nel quotidiano della gente, l’elettore rimane deluso e se ne va.

Un buon primo passo

Poi ci sono singoli temi che possono aver contribuito al risultato negativo: la questione lupo, ad esempio. Oppure l’esplosione del numero dei partitini (per lo più puramente autocelebrativi) che hanno attirato quel voto di protesta che prima andava al Movimento. La teoria sul travaso di voti tra Lega ed Udc è vera solo in parte: i voti ex leghisti – ed i numeri lo dimostrano – sono andati anche altrove. Peraltro, i dati di panachage dimostrano che di per sé l’alleanza Lega-Udc ha funzionato anche a livello di Gran Consiglio (con liste separate). Perché l’Udc sale e la Lega scende? Perché l’Udc ha dimostrato maggiore spinta propulsiva. Le proposte democentriste che sono andate in porto, ci sono andate grazie anche al sostegno della Lega e del Mattino. Non ci fosse stato… cippelimerli. Ma è chiaro che chi vanta la paternità di un risultato ne trae il vantaggio maggiore. Perché queste proposte non sono arrivate dalla Lega?

Il rilancio della Tredicesima AVS, alla luce della notoria ondata inflazionistica, è un buon primo passo per la nuova legislatura (vedi comunicato a pagina 27). Ma ne dovranno seguire tanti altri.

Lorenzo Quadri