I fatti, o piuttosto i misfatti di Capodanno a Colonia hanno aperto il vaso di Pandora. E’ emerso, e non ci voleva la sfera di cristallo per immaginarlo, che episodi simili si erano già verificati altrove. Su scala minore, certo. Ma solo perché i numeri erano inferiori. Ossia, perché non c’erano ancora così tanti finti rifugiati in Europa.
Prima di Capodanno, gli spalancatori di frontiere, con la complicità della stampa di regime, hanno avuto buon gioco nel mettere a tacere molestie ed aggressioni ad opera di asilanti. Hanno usato il solito mantra: “sono solo casi isolati, e chi sostiene il contrario è un fascista e un razzista”. Alcune gravi vicende sono addirittura state messe a tacere. I disastri provocati dall’immigrazione vanno nascosti e negati ad oltranza!

Ecco la multikulturalità
Dopo le molestie di massa a Capodanno, la foglia di fico del “caso isolato” non inganna più nessuno. I migranti economici, per la grande maggioranza giovani uomini soli che non scappano da alcun paese in guerra, sono stati educati al disprezzo delle donne; a maggior ragione di quelle che non girano coperte da improponibili palandrane. E quindi, anche in Europa, si comportano di conseguenza. Ecco i bei “valori”, ecco la bella “multikulturalità” che ci hanno portato in casa i moralisti a senso unico: quelli che da anni impongono, col ricatto morale, una deleteria politica delle frontiere spalancate, e chi non ci sta viene denigrato e delegittimato come populista e razzista!

Non ci facciamo fregare
Dopo Colonia, è scattata l’indignazione collettiva. Peccato si tratti in gran parte di indignazione pelosa ed ipocrita. Eh già: lor$ignori del “dobbiamo aprirci”, responsabili dello scempio migratorio, hanno ancora il coraggio di fare le verginelle e di scandalizzarsi per le molestie subite dalle donne europee ad opera di immigrati illegali.
E no, spalancatori di frontiere, non ci facciamo uccellare così facilmente. Voi siete responsabili di quello che sta succedendo. Per motivi ideologici, avete sempre sostenuto l’immigrazione illegale, riversando la più totale e talebana intolleranza su chi predica che il diritto d’asilo deve servire ai perseguitati e non ai migranti economici. E non siete affatto rinsaviti dopo Colonia. Per pura convenienza, non essendo possibile fare altrimenti, adesso ve ne uscite – turandovi il naso – con frasi fatte di una pochezza allucinante. Del tipo: “espellere gli asilanti molestatori”. E toppate di nuovo. Perché non vanno espulsi solo gli asilanti che aggrediscono le donne, ma anche quelli che non rispettano le nostre regole.

Ma soprattutto: lo hanno capito anche i paracarri che, molestie o non molestie, non avete alcuna intenzione di cambiare il vostro orientamento istericamente contrario alla chiusura delle frontiere.

Gli slogan di Sommaruga
La kompagna Simonetta Sommaruga, ad esempio, se ne è uscita a dire, pensando forse di far così risalire le proprie quotazioni politiche, che “senza rispetto per le donne non c’è posto da noi”. Brava, bene, bis. E chi ha permesso che arrivassero “da noi” frotte di migranti “senza rispetto per le donne”? Il Gigi di Viganello? No: la kompagna Sommaruga ed i suoi accoliti. Chi continua a farne arrivare rifiutando categoricamente di sospendere i fallimentari accordi di Schengen? Sempre la kompagna Sommaruga. Chi non espelle gli asilanti che violano le nostre leggi? Ancora la kompagna Sommaruga. Chi vuole offrire – tanto per aumentare ulteriormente la nostra attrattività – ai migranti economici l’avvocato pagato con i soldi del contribuente? Di nuovo la kompagna Sommaruga.
Per cui, non serve a niente lanciare ammuffiti slogan a difesa delle donne svizzere messe in pericolo (e mica solo loro!) dall’immigrazione incontrollata ed illegale, quando questa immigrazione si continua nei fatti a fomentarla. La Simonetta non si aspetterà che qualcuno le creda quando dice di voler espellere degli asilanti, nevvero?
Lorenzo Quadri