Ma come, il nostro Movimento non doveva essere un fenomeno passeggero?
Dire che ha Lugano la Lega ha portato a casa un risultato storico sembra banale. Ma è proprio così. E il risultato luganese non era di certo scontato. A Lugano l’ex partitone ha mobilitato tutto il mobilitabile, raggiungendo il massimo risultato a lui possibile. Lo si è ben visto nel corso di una campagna elettorale di lunghezza spropositata, con un numero insostenibile di incontri, dibattiti, aperitivi, eventi, interventi sui giornali. Il Plr luganese è andato a cercare sostegni mediatici perfino tra i radicali sopracenerini. E se si arriva a questo, vuol dire che siamo a livelli di allarme non solo rosso, ma paonazzo. La gravità è massima. La paura di perdere cadreghe ha compiuto il miracolo: l’ex partitone che si schiera compatto.
Eppure tutto questo non è bastato. Non sono serviti gli scritti antileghisti propinati dalla stampa di regime un giorno sì e l’altro pure. Non sono servite le squallide campagne dei moralisti a senso unico ed in funzione partitica. La Lega ha vinto comunque. Pur non disponendo, diversamente dal Plr, di una rete di galoppinaggio organizzato.
Fenomeno passeggero?
Il nostro movimento era stato spacciato per fenomeno passeggero al momento della sua fondazione. Era stato dato per moribondo o per morto a pressoché tutti gli appuntamenti elettorali cui ha partecipato. Nel 2007 la stampa di regime dava già per scontata la perdita del seggio in Consiglio di Stato. Invece proprio quell’anno, il 2007, ha segnato l’inizio della rinascita. Le elezioni successive sono state tutte vittoriose: in aprile 2011 la Lega ha raddoppiato i consiglieri di Stato. Nell’ottobre dello stesso anno, ha raddoppiato i Consiglieri nazionali. Nelle comunali 2012 è avanzata. E ora ha ottenuto la maggioranza anche nel municipio di Lugano. Il Nano ha vinto la sua ultima battaglia.
Battaglie combattute con coerenza
I cittadini hanno evidentemente voluto premiare chi ha sempre combattuto con coerenza le proprie battaglie: contro la devastante libera circolazione delle persone, contro le frontiere spalancate, contro lo smantellamento della piazza finanziaria, contro la criminalità d’importazione, per un fisco più leggero, per la Tredicesima AVS, per una socialità che dia la precedenza ai “nostri” bisognosi, per la reintroduzione della precedenza dei ticinesi nelle assunzioni, e così via. La Lega, e quindi il Nano, avevano visto giusto.
Anche la lista per il Municipio di Lugano, che gli esimi commentatori avevano bollato come suicida in quanto troppo forte per rapporto ai seggi a disposizione – e quindi foriera di esclusioni eccellenti e di conseguenti sfracelli interni al Movimento – si è, invece, dimostrata vincente. Anche questa, dunque, una scelta giusta.
Adesso si tratta di mettersi al lavoro. In realtà, la Lega di lavorare non ha mai smesso, e a Lugano ha ottenuto risultati concreti importanti, che sono stati elencati a più riprese nelle scorse settimane. Bisognerà ora ottenere ancora di più. L’elettore si aspetta, a buon diritto, il cambiamento.
Ma la Lega dovrà anche rimanere fedele a se stessa. Si assumerà le proprie responsabilità governative, come del resto ha sempre fatto, ma senza perdere il suo spirito di rottura. Uno dei principali problemi del Ticino è la libera circolazione delle persone. E a questo proposito – e non solo a questo – saranno necessari degli strappi, nell’interesse dell’occupazione dei residenti.
Non molleremo: l’abbiamo promesso al Nano e manterremo. Vogliamo che il Nano possa continuare ad essere fiero della Lega, anche dopo i festeggiamenti elettorali.
Grazie di cuore
A titolo personale, grazie a tutti quanti mi hanno onorato del loro sostegno e della loro fiducia. Il risultato elettorale, anche per quel che riguarda i voti personali, è stato per me una splendida sorpresa. Come scrivono giustamente anche i colleghi di Municipio, non sarà possibile ringraziare personalmente ogni elettore. Il nostro ringraziamento consisterà nel lavoro quotidiano per Lugano e per i luganesi.
Lorenzo Quadri