Siamo diventati il paese del Bengodi per la delinquenza d’importazione. Grazie, spalancatori di frontiere! Grazie, buonisti politikamente korretti!!

Secondo gli spalancatori di frontiere politikamente korretti, come pure secondo i moralisti a senso unico, gli stranieri che delinquono non sono una realtà, bensì un’invenzione della Lega populista e razzista. Le “gesta” che si leggono quotidianamente nelle cronache sono solo “casi isolati”. Certo, come no. Anche l’invasione di frontalieri e padroncini doveva essere tutta un’invenzione della Lega populista e razzista.
Intanto si apprende che nella notte su ieri a Muttenz (BL) un’anziana di 95 anni è stata legata, picchiata e derubata in casa.  E’ stata ritrovata il giorno dopo dalla figlia. E chi sono i rapinatori? Ma guarda un po’, ancora una volta si tratta di delinquenti stranieri, secondo la polizia di etnia Rom. I quali evidentemente entrano in Svizzera grazie alle frontiere spalancate. Spalancate da coloro che poi hanno ancora il coraggio di negare l’esistenza della criminalità d’importazione, ma non perdono però occasione di montare la panna sul finto problema del “razzismo”.

Salto di qualità
Ebbene le aggressioni in casa si fanno sempre più frequenti e sempre più violente. E’ chiaro quindi che la delinquenza attiva in Svizzera – e questo vale anche per il Ticino, pensiamo solo ai casi recenti di Vezia e di Villa Luganese – ha fatto il salto di qualità. Non si accontenta più di entrare nelle case quando gli inquilini sono assenti. Entra di proposito in presenza degli occupanti, per farsi consegnare con la violenza gli oggetti di  valore. E’ evidente che si tratta di criminali senza scrupoli, che infatti aggrediscono anche e soprattutto persone molto anziane e quindi vulnerabili – parliamo di una donna di 95 anni  – le quali potrebbero anche non sopravvivere.
Questi delinquenti sono tutti stranieri. Ed  è inutile che politikamente korretti, spalancatori di frontiere e moralisti a senso unico si mettano a starnazzare al presunto razzismo, tentando di abusare di articoli del codice penale nel tentativo di zittire chi denuncia – e, possono starne sicuri, continuerà a farlo ad oltranza – i disastri causati dalla loro politica di “aperture”. Aspettiamo che uno di questi politikamente korretti sia vittima di qualche malfattore cui ha steso il tappeto rosso, poi vediamo se la musica non cambia.

Misure concrete

Denunciare la deleteria politica delle frontiere spalancate alla delinquenza straniera non significa, ovviamente, sostenere che gli stranieri sono tutti delinquenti. Denunciare però non basta. Occorre anche investire nella sicurezza dei cittadini (i soldi li si vanno a dedurre dagli aiuti all’estero e dai contributi all’UE), occorre aumentare la sicurezza delle abitazioni – tramite incentivi federali, visto che la Confederazione ha spalancato le frontiere – ed occorre anche modificare le leggi in modo che

a) i delinquenti non continuino a cavarsela con pene che fanno ridere i polli e
b) i cittadini che si difendono non vengano criminalizzati al posto dei malfattori (anche per questa situazione possiamo ringraziare i buonisti spalancatori di frontiere).

E i cittadini devono anche essere messi in grado di difendersi da questa criminalità d’importazione senza scrupoli, il che vuol dire che le armi (legalmente detenute, e con la necessaria formazione dei detentori) non devono essere un tabù.
Non facciamoci illusioni: i tempi della delinquenza sono molto più rapidi di quelli della politica. La criminalità straniera ha capito che la Svizzera è il paese del Bengodi. Perché ci sono le frontiere spalancate, perché i sistemi di sicurezza sulle nostre abitazioni sono inesistenti, perché le nostre sanzioni fanno ridere i polli, e anche perché ci sono sempre più anziani che vivono soli: ossia persone vulnerabili e quindi bersaglio preferito di questi  “nuovi” criminali.
Reagiamo prima che sia troppo tardi.
Lorenzo Quadri