La vittima, un operaio trentenne, è in coma. I quattro autori, tra 17 e  i 14 anni, vengono da: Kenya, Irak, Kosovo e Albania. Ma che strano!!

In Germania, come ha rilevato la cancelliera Angela Merkel, la multikulturalità è “completamente fallita”. La stessa teoria, poco tempo dopo, è stata ribadita dal premier inglese David Cameron. Né Merkel né Cameron risultano essere dei frequentatori di via Monte Boglia. Quindi, forse, visto che ormai tutti si stanno “convertendo” a questa opinione, il problema che la Lega denuncia da anni – e non solo in periodo preelettorale, come fanno molti altri – esiste.
Ed infatti nei giorni scorsi in una stazione della metropolitana di Berlino si è registrato un fatto agghiacciante, ripreso dalle telecamere. Un operaio trentenne è stato brutalmente aggredito da 4 minorenni, di nazionalità, rispettivamente, kenyota, irachena, kosovara ed albanese. L’uomo versa in condizioni gravissime, ha subito un’emorragia cerebrale e i medici hanno optato per il coma farmacologico.
I 4 minorenni, in arrivo da paesi lontani, sono stati arrestati; il kenyota 17enne ha dei precedenti. Gli altri non si sa. La giustizia tedesca è un po’ meno molle di quella elvetica. Lo dimostra il caso degli studenti, provenienti dalla Svizzera (ma non svizzeri) che a Monaco nel 2009 hanno aggredito due passanti e si sono beccati condanne fino a 9 anni.
La brutale aggressione avvenuta a Berlino ad opera di 4 minorenni di nazionalità kenyota, irachena, kosovara ed albanese è un monito che anche noi, alle nostre latitudini, dobbiamo prendere sul serio. Estremamente sul serio. Almeno uno dei colpevoli, ma presumibilmente anche gli altri, era già noto alla giustizia.
 L’accaduto ricorda da vicino l’aggressione di Bellinzona ai danni di un sessantenne di Gordola. Autore, come noto, un 24enne dominicano già noto, anzi arcinoto, alla giustizia. Fin da minorenne. Ma che scandalosamente non è neppure stato espulso!!
E’ ora di finirla con le ipocrisie. Il fatto che tutti questi “bravi giovani” siano stranieri, e non provenienti da paesi UE, qualcosa vorrà dire. Ci sarà un motivo.  Bisogna rendersi conto che queste persone, ancorché giovani, rappresentano un grave pericolo. E che sono recidive. Delle bombe ad orologeria. Pertanto, non devono essere libere di circolare per le strade mettendo a repentaglio l’incolumità e la vita di persone che non c’entrano assolutamente nulla. Che hanno solo la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Ci sono tre misure che devono essere prese tempestivamente.
1)    Le condanne devono diventare più severe;  le pene pecuniarie e magari pure sospese condizionalmente, che troppo spesso vengono irrogate dai nostri tribunali, non hanno alcun effetto deterrente. Chi è abbastanza adulto per mandare in coma una persona a pugni e a calci, è anche abbastanza adulto per far fronte alle conseguenze del proprio agire.
2)    Tutti i partiti politici presenti in Ticino già da anni si sono detti d’accordo di creare un centro di contenimento per minorenni problematici. Allora lo si faccia.
3)    Gli stranieri che commettono reati gravi, ad esempio aggressioni violente, devono essere espulsi dalla Svizzera senza se né ma. Espulsi sine die. All’infinito. Non si possono espellere minorenni da soli? Li si espellerà assieme ai genitori che hanno cresciuto dei delinquenti.
4)    Si eviti di usare fregnacce statistiche come pretesto per non intervenire. Le statistiche non hanno mai risolto nessun problema. Sono indispensabili delle linee d’azione. Non dei pretesti per non intervenire!

Lorenzo Quadri