Il suo avvocato si bulla: “non potete espellerlo perché nel suo paese rischierebbe la vita”

Quadri: “le leggi attuali, buoniste e lassiste, non sono più adatte ai tempi. Urgono riforme, anche per impedire a giudici politicizzati di sabotare la volontà popolare in materia di espulsione di delinquenti stranieri”

Ma andiamo proprio bene! Ancora una volta, i legulei del Tribunale federale hanno fatto un “bel” regalo alla nazione: due settimane fa, uno dei tre iracheni arrestati come fiancheggiatori dell’Isis è stato rimesso in libertà. L’uomo, giunto in svizzera come asilante, era stato scarcerato anticipatamente  in luglio dal Tribunale penale federale di Bellinzona, con una decisione che ha suscitato, per usare un eufemismo, vivaci proteste. Per fortuna il Canton Argovia, luogo di residenza dell’iracheno, ne ha subito decretato  il ri-arresto in vista dell’espulsione, fissata per fine ottobre.

Ma il Tribunale federale si è messo per traverso. L’alta Corte ha stabilito che l’asilante deve tornare a piede libero. L’ avvocato difensore è pure andato in giro a bullarsi che il suo assistito non potrà (?) venire rinviato nel paese d’origine poiché, a suo dire, verrebbe a trovarsi in pericolo di vita.

Degno di nota il fatto che l’iracheno è arrivato in Svizzera come asilante. Ma come: secondo i politikamente korretti spalancatori di frontiere, gli asilanti fiancheggiatori dell’Isis non erano tutta una balla populista e razzista? I finti rifugiati mica non c’entravano nulla con il terrorismo, e chi sostiene il contrario è un becero fascista?

 

Queste cose non devono ripetersi

Contro la sentenza del TF è insorto il consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri, che al proposito ha presentato un atto parlamentare al Consiglio federale.

Quando si parla di espulsione di delinquenti stranieri, a maggior ragione se si tratta di possibili terroristi, si punta  il dito contro governo e parlamento – osserva Quadri -; però ci  si dimentica sempre del terzo attore, altrettanto importante. Ossia il potere giudiziario. Cioè i tribunali. Trovo scandaloso che il popolo abbia votato, già nel 2010, l’espulsione dei delinquenti stranieri, rendendola un obbligo costituzionale. Poi però arrivano sentenze che mandano all’aria l’espulsione non già di un ladro di galline, bensì di un fiancheggiatore dell’ISIS. Ci sono quindi dei magistrati che fanno uso del proprio margine di apprezzamento per supportare una politica delle frontiere spalancate, e per contrastare la volontà popolare a loro sgradita”.

Ma se l’arresto deciso dal Canton Argovia non regge una verifica giudiziaria…

Questo arresto era stato confermato dal giudice unico del tribunale amministrativo cantonale. Quindi non era giuridicamente insostenibile. Questo per me vuol dire che era possibile trovare gli argomenti per mantenerlo. Ma si è preferito fare diversamente. Così ci troviamo in casa nostra, libero di muoversi e magari pure a carico del nostro stato sociale, un finto asilante iracheno che è in realtà un simpatizzante dei terroristi islamici. Poi ci si chiede come mai la gente ha sempre meno fiducia nelle istituzioni.

Se effettivamente l’iracheno non verrà espulso?

Si concretizzerebbe l’allucinante tesi della consigliera nazionale $ocialista Cesla Amarelle: “la Svizzera non ha il diritto di espellere un terrorista se questi rischia la vita nel paese d’origine”. E quindi ce lo teniamo, col rischio che commetta attentati in casa nostra? Per garantire la sicurezza di un terrorista islamico finto rifugiato, mettiamo in pericolo la vita di decine, se non di centinaia di cittadini svizzeri? E’ poi assurdo che il Consiglio federale vari un piano contro l’estremismo religioso (naturalmente evitando di dire che la matrice religiosa è una sola, quella islamica) e poi nei confronti dei fiancheggiatori dell’Isis vengono emesse sentenze-barzelletta. Così non si previene il terrorismo. Al contrario, si rende la Svizzera attrattiva per i jihadisti. Il messaggio che passa è chiaro: trasferitevi pure da noi, che tanto non vi succede niente. E non venite neppure espulsi.

E quindi?

Da qui la richiesta che ho presentato al Consiglio federale di federale di presentare delle modifiche legislative affinché si cambi registro. E’ evidente che la legislazione attuale, buonista e lassista, non è adatta a far fronte alla minaccia del terrorismo islamico. Idem dicasi per la giurisprudenza. E se ci sono dei giudici spalancatori di frontiere, bisogna impedire che simili impostazioni ideologiche, contrarie alla volontà popolare, portino a decisioni che mettono fuori gioco quest’ultima. Ribadisco infatti che il popolo svizzero ha deciso, già quasi 6 anni fa, l’espulsione dei delinquenti stranieri.  A maggior ragione se si tratta di potenziali terroristi islamici.

MDD