KrankenCassis e la presunta firma imminente dell’accordo sui frontalieri

Scusate ma ci scappa da ridere! Adesso il Ministro degli esteri italo-svizzero Ignazio KrankenCassis, PLR, vorrebbe farci credere che la firma del nuovo (?) accordo con il Belpaese sulla fiscalità dei frontalieri potrebbe avvenire entro la fine dell’anno.

Certo, come no! Peccato che non abbia indicato di quale anno!

Anche la “road map”

L’accordo, ormai lo sa anche il Gigi di Viganello, è sempre meno nuovo essendo stato parafato nel lontano 2015. Ma non è mai stato firmato da nessun governo italico di nessun colore. E nel frattempo ne sono cambiati parecchi.

In più, ricordiamo che i vicini a sud hanno gettato nel water anche la cosiddetta “road map” sui rapporti tra Svizzera ed Italia. Ed in particolare, rifiutano di concedere l’accesso al loro mercato finanziario agli operatori svizzeri. Tanto per mettere la ciliegina sulla torta, non perdono occasione per sputarci in faccia farneticanti accuse di razzismo e xenofobia. Uhhh, che pagüüüraaa!

La favoletta

E adesso il binazionale KrankenCassis vorrebbe farci credere che nel giro di qualche mese assisteremo ad un improvviso “contrordine compagni”? E questo quando i politicanti della vicina Penisola di ogni schieramento ma in particolare della $inistra – e l’attuale governo italiano non eletto è uno dei più a $inistra della storia della Repubblica – a più riprese hanno dichiarato ai quattro venti che mai toccheranno, per ovvi (?) motivi elettorali, i privilegi fiscali dei frontalieri?

Ma per prendere per buona una simile favoletta bisogna credere ancora a Babbo Natale!

Tanto vale…

Semmai i vicini a sud fossero disposti a firmare qualcosa, è evidente che si tratterebbe di una ciofeca, ben lontana dai nostri interessi e dai nostri obiettivi. Perché, se l’accordo è nuovo ma il contenuto è vecchio, nel senso che non ci sono cambiamenti sostanziali, tanto vale!

Per firmare un accorducolo dal quale ricaviamo qualche briciola, è chiaro che il santo non vale la candela.

Ribadiamo per l’ennesima volta che:

  • Il Lussemburgo, Stato membro UE, NON versa ristorni per i frontalieri attivi sul proprio territorio;
  • L’accordo sottoscritto con l’Austria nel 2002 prevede un ristorno del 12.5%, mentre noi, con il Belpaese, siamo vicini al 40%.

Stop regali all’Italia

Intanto i ristorni nel 2019 erano ormai lievitati a 95 milioni di franchetti. E la cifra continua a crescere. Nei giorni scorsi sono stati presentati i conti cantonali. Il Preventivo 2021 sarà in profondo rosso a causa dello stramaledetto virus cinese. E’ pertanto evidente che non ci possiamo più permettere di regalare ogni anno 100 milioni (!) al Belpaese!

Quindi, se i vicini a sud immaginano di farci fessi con qualche zuccherino, hanno fatto male i conti. O la situazione sul fronte dei ristorni cambia in modo sostanziale, cosa di cui ci permettiamo di dubitare fortemente, oppure si segue la via che la Lega predica da anni. Ovvero: non versiamo più i ristorni e li teniamo per le nostre necessità e disdiciamo la vetusta Convenzione del 1974! Chiaro il messaggio?

Lorenzo Quadri