Basta sdoganare boiate con la scusa del virus! No allo Stato-guardone ed alle sue app

Sarà disponibile da domani la famosa applicazione per smartphone (app) che serve al tracciamento della popolazione. Obiettivo: rilevare possibili contatti con persone contagiate dallo stramaledetto virus cinese.

E’ ovvio che qui, con la scusa di contrastare la pandemia, si stanno creando il Grande Fratello e lo Stato ficcanaso. Come abbiamo scritto in più occasioni, il covid serve alla casta come pretesto per sdoganare inaudite boiate, che in tempi normali sarebbero state rinviate al mittente nel giro di un nanosecondo. L’app per il tracciamento dei contatti è una di queste.

Dittatura mediatico-sanitaria

Ne abbiamo piene le scuffie, ma proprio stracolme, di farci sottrarre libertà dallo Stato con la scusa del virus. Troppi cittadini, resi di proposito isterici e terrorizzati con la paura del contagio e della morte, accettano docilmente un sopruso dietro l’altro. Dal divieto di andare a fare la spesa per gli over 65, a quello di lavorare anche in assenza di rischi di contagio (intanto però padroncini e frontalieri continuavano ad entrare tranquillamente in Ticino anche in periodo di lockdown) e adesso arriva pure l’app ficcanaso. Il tutto viene propinato grazie a quella che qualcuno ha definito una dittatura mediatico-sanitaria. Imbarazzante, al proposito, il ruolo della stampa di regime, che slinguazza acriticamente il governo, verosimilmente nella speranza di staccare qualche sussidio statale, visto che ha “servito” così bene. Ormai non siamo neppure più alla stampa di servizio:  siamo alla stampa di servilismo.

Quanto agli esperti: plateale la giravolta dell’infettivologo di corte Daniel Koch, il sosia del personaggio della Morte nel film “Il settimo sigillo” di Ingmar Bergman, che dopo aver tirato la testa come un lampione a tutti sui contatti intergenerazionali da evitare, adesso che bisogna riaprire le scuole improvvisamente sostiene che i bambini non trasmettono il virus. Tesi poi smentita dallo stesso gruppo covid della Confederazione.

Va’ a da i via i ci-app

Tornando all’app per guardoni: è evidente che essa verrà imposta con la tattica del salame, ovvero una fetta alla volta. Adesso si dice che verrà scaricata su base volontaria e che i dati raccolti non saranno centralizzati. In una fase 2 (termine che va di moda) i dati verranno centralizzati eccome, e messi alla mercé del regime, mentre lo scaricamento diventerà sempre meno volontario. I cittadini saranno sottoposti a pressione economica, morale e sociale affinché scarichino il gingillo. Chi non l’avrà fatto si vedrà precludere l’accesso a determinati luoghi, servizi o prestazioni. Ad esempio non potrà entrare in un numero crescente di negozi o salire sui mezzi pubblici.

Lavaggio del cervello

Del resto, lo stesso Koch aveva ridimensionato la valenza dell’app nel combattere lo stramaledetto virus cinese, ma guarda caso in seguito non ha più emesso un cip. Il pensiero unico adesso esalta l’app per guardoni, con la stampa di regime – a partire dalla Pravda di Comano – che le fa una pubblicità sfacciata. Chiaro: i giornalai ro$$i vanno in brodo di giuggiole davanti ad ogni misura da regime comunista cinese che viene importata alle nostre latitudini.

Inoltre ci viene detto che l’app ha un senso solo se scaricata almeno dal 60% della popolazione. E naturalmente, ma tu guarda i casi della vita, nei giorni scorsi è stato reso noto il solito sondaggio farlocco secondo il quale il 60% degli svizzeri sarebbe favorevole all’app! Ci piacerebbe anche sapere quale domanda è stata posta agli interpellati per ottenere la risposta desiderata. Forse qualcosa del tipo: “preferisci farti tracciare i movimenti o morire per il virus cinese?”.

Sempre nei giorni scorsi, nell’ennesima conferenza stampa della Confederella (si vede che qualcuno è diventato dipendente da riflettori) i burocrati presenti hanno ammesso che è già pronto il “piano di comunicazione” – ovvero: il piano di lavaggio del cervello, finanziato con i nostri soldi – per far sì che la gente scarichi l’app ed accetti così di farsi controllare tutti i movimenti dallo Stato guardone.

E’ chiaro che qui qualcuno non si rende conto che le libertà individuali, frutto di secoli di lotte (!), una volta cedute allo Stato non tornano più indietro. Forse è ora che, dopo le attività economiche, anche i cervelli escano dal lockdown.

Disse Benjamin Franklin: “chi sacrifica la libertà per la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza”.

Lorenzo Quadri