Sarebbe come se in Germania ce ne fossero 20. Invece ce ne sono 7,2
Ma guarda un po’! Nella Svizzera chiusa e razzista, dove la maggioranza della gente vota l’iniziativa contro l’immigrazione di massa, gli stranieri hanno raggiunto quota 2 milioni, su 8 milioni di abitanti. Quindi un quarto della popolazione è straniera. Per fare una proporzione, sarebbe come se in Germania ci fossero 20 milioni di stranieri. Invece ce ne sono 7,2 milioni. Queste sono le ultime cifre ufficiali, divulgate nei giorni scorsi dalla Segreteria di Stato della migrazione (SEM).
E non è tutto. Sentite questa: “Tra gennaio e giugno 2015, 76’093 cittadini di Stati dell’UE-28/AELS sono immigrati in Svizzera per assumervi un impiego”. Allucinante: l’UE è allo sfascio e vengono tutti qui!
Statistiche da orticaria
Le statistiche di cui sopra fanno venire l’orticaria ai kompagni e agli spalancatori di frontiere. Facile capire perché. E’ ben poco plausibile, infatti, sostenere che la Svizzera è un paese xenofobo quando ha di gran lunga il tasso di stranieri più alto d’Europa – con l’unica eccezione del Lussemburgo che però ha 500mila abitanti.
Vale forse la pena citare un paio di cifre, prelevate dalle statistiche Eurostat del 2011. Così, tanto per fare qualche paragone.
La Germania come detto ha 7,2 milioni di stranieri, pari all’8,8% della popolazione. L’Italia di stranieri ne ha 4.5 milioni, ossia il 7.5%. La Francia 3.8 milioni, ovvero il 5.9%. La Gran Bretagna 4,4 mio (7,2%). L’Austria, che è grande come la Svizzera (8,5 mio di abitanti) ha però meno della metà degli stranieri che abbiamo noi: 900mila, quindi il 10,8% della popolazione. La Svezia, con 9,4 milioni di abitanti, ha solo 622mila stranieri, ovvero il 6.6% della popolazione. E via elencando.
Le filippiche
Fa dunque ridere i polli che i funzionarietti di Bruxelles, esponenti degli Stati testé citati, si lancino in sguaiate filippiche contro gli Svizzerotti che osano votare limitazioni all’immigrazione – quando invece la Svizzera deve continuare a rimanere la valvola di sfogo per gli sfaceli occupazionali UE, naturalmente a spese dei residenti – quando il tasso di stranieri presenti nel nostro paese è un multiplo di quelli che si trovano nei loro.
E non ci si venga a tirar fuori la scusa del diverso sistema di acquisizione della cittadinanza, che non è di certo in grado di spiegare simili scostamenti. Tanto più che in Svizzera ogni anno 40mila persone vengono naturalizzate senza un cip.
Naturalizzazioni più facili?
Poiché diventa assai arduo sostenere che la Svizzera, con un quarto della popolazione straniera, è un paese razzista e quindi gli svizzerotti – cui va inculcato ogni tipo di senso di colpa a suon di moralismi a senso unico – devono “aprirsi” ovvero rinunciare a qualsiasi controllo migratorio (dentro tutti) e calare le braghe davanti all’UE, ecco che gli spalancatori di frontiere si inventano sempre nuovi escamotage per rendere le naturalizzazioni ancora più facili. Questa operazione ha un obiettivo duplice. 1) taroccare le statistiche degli stranieri, che così proprio non vanno bene, dal momento che smentiscono il $inistro mantra degli svizzerotti razzisti e 2) pescare tra il bacino elettorale dei neo-svizzeri. Ci pare infatti di ricordare, tanto per dirne una, che il P$ di Lugano avesse a suo tempo trasmesso volantini elettorali ai neo-naturalizzati…
Romania e Bulgaria
Ma nel comunicato ufficiale della SEM c’è anche una postilla, passata inosservata ai più. Vi si precisa che, dal 31 maggio del 2016, cadranno anche i contingenti attualmente in vigore per i cittadini di Romania e Bulgaria: “Fino al 31 maggio 2016, i cittadini dei due paesi dell’Est europeo desiderosi di accedere al mercato del lavoro svizzero soggiacciono a termini transitori (priorità dei lavoratori indigeni, controllo delle condizioni inerenti al mercato del lavoro, contingenti)”. Dopo, o sarà in vigore il 9 febbraio, oppure sarà “caccia libera” anche per gli abitanti di questi paesi. E alla ridicola fregnaccia dell’ “immigrazione uguale ricchezza” non ci crede ormai più nessuno.