Come scontato, laRegione non ha gradito la presa di posizione del sottoscritto sulle denuncie contro il Consiglio di Stato da parte di due privati cittadini, manifestamente “ispirati” dall’ex PP Paolo Bernasconi. Del resto, non era certo fatta per piacere in via Ghiringhelli.
Niente di nuovo sotto il sole. Il goffo e contorto tentativo di ridicolizzazione del quotidiano bellinzonese nulla cambia alla sostanza. Le denuncie sono uno squallido tentativo, per fortuna sventato in tempi record, di utilizzo politico della magistratura, su modelli molto in voga tra la $inistra della vicina Penisola. L’inconsistenza delle denuncie è manifesta, specie quando si parla di appropriazione indebita: sarebbe bastato aprire il codice penale svizzero per accorgersi che la fattispecie invocata non è neppur lontanamente adempiuta.
Delle vere “pagliacciate”, dunque, per usare un termine caro all’ex PP Paolo Bernasconi, musa ispiratrice di questi atti, che pure dovrebbe conoscere la materia.
Il blocco dei ristorni – ed è peccato che se ne sia bloccata solo la metà – è stato una decisione azzeccata. Senza di esso, il Ticino avrebbe continuato a subire passivamente la guerriglia del ministro Tremonti: un comportamento inaudito nei confronti di uno Stato tradizionalmente amico grazie al quale 50mila cittadini italiani hanno un lavoro e non fanno i disoccupati a carico del Belpaese. Senza di esso, l’autorità federale avrebbe continuato a negare ad oltranza l’esistenza di un problema: come fa in altri ambiti, primo su tutti la libera circolazione delle persone. E’ facile chiudere gli occhi su quello che non si vuol vedere…
Il blocco dei ristorni è chiaramente un atto nell’interesse del Ticino e dei Ticinesi: tentare di metterlo in discussione con denuncie penali maldestre ed infondate, senza peraltro neppure avere il buon gusto di fermarsi dopo la prima bacchettata da parte del Ministero pubblico, è squallido sabotaggio.
I travasi di bile dell’area dei denuncianti, mediaticamente supportata da LaRegione, sono dovuti al fatto che una misura, che la Lega dei Ticinesi è stata la prima a proporre, e che altri hanno fotocopiato (politica Xerox) ha dimostrato di essere non solo fattibile, ma pure efficace. Ma come: non dovevano essere tutte frottole populiste? E invece… Quale smacco per chi vede la Lega come l’incarnazione del Male! E’ chiaro che le ferite del 10 aprile bruciano ancora…
Quanto alle cariche politiche del sottoscritto, le mie intenzioni le ho già pubblicamente chiarite: se a ottobre verrò riconfermato in Consiglio nazionale, lascerò – pur con rammarico – il parlamento cantonale.
Si tratta peraltro di cariche elettive: mi hanno votato i cittadini ticinesi. Quando anche gli editorialisti de laRegione e i loro protetti si saranno messi in lista e fatti eleggere, potranno commentarle. Prima non hanno proprio nulla da dire.
Lorenzo Quadri