In parlamento si profila il No all’iniziativa del Guastafeste. Che però vincerà alle urne
Ancora una volta, e c’era da aspettarselo, il tandem PLR-P$$, più alcuni esponenti PPD, si schierano contro i cittadini che si difendono dalle aggressioni.
La maggioranza della Commissione giustizia e diritti del Gran Consiglio ha infatti firmato il rapporto del deputato PLR Giorgio Galusero. Rapporto contrario all’iniziativa popolare lanciata tre anni fa dal Guastafeste Giorgio Ghiringhelli, ed appoggiata dalla Lega e dal Mattino, che chiedeva un potenziamento del diritto alla legittima difesa. L’iniziativa ha raccolto 9248 firme, è quindi riuscita con ampio margine (ne bastavano 7000).
Il rapporto favorevole alla proposta, redatto dalla parlamentare leghista Sabrina Aldi, è pronto da tempo. Però alla fine è stato sottoscritto solo dagli esponenti di Lega, Udc e da alcuni PPD. Quindi si trova in minoranza.
Pochi casi
Qual è la richiesta dell’iniziativa? Che la vittima di un’aggressione, che si è difesa, e per questo motivo è stata accusata di eccesso di legittima difesa, se assolta non debba farsi carico di nessuna spesa legale.
La casistica è quindi limitata: si riduce alle persone che sono state assolte dall’accusa di aver ecceduto nella legittima difesa. A loro è attualmente riconosciuto il costo della difesa d’ufficio ma non le spese di un avvocato di fiducia, che potrebbe essere più caro.
Si dirà che il tema è di nicchia. Ed è vero che il margine di manovra è limitato. Ciò accade perché la legittima difesa è regolata principalmente a livello federale. L’iniziativa sfrutta il poco spazio d’azione che esiste a livello cantonale.
Se ne discute da tempo
Il tema della legittima difesa, ed in particolare quella di chi viene aggredito nella propria abitazione, è da tempo all’ordine del giorno della politica. Si capisce anche il perché. Da un lato la criminalità si fa sempre più pericolosa e violenta. Dall’altro la polizia non può essere dappertutto. In caso di rapina in casa, ad esempio, le forze dell’ordine possono intervenire solo a posteriori. Non possono però materializzarsi sul luogo del crimine mentre questo viene perpetrato. La vittima si trova a tu per tu con i criminali e deve decidere – spesso in pochi secondi – cosa fare. Deve rinunciare a difendersi, e a difendere i propri familiari ed i propri beni, per paura di finire lui/lei sul banco degli imputati?
L’esempio dell’Italia
In Italia il diritto alla legittima difesa è stato di recente potenziato. Con questa modifica di legge lo Stato ha dato un messaggio è chiaro. Il cittadino aggredito ha il diritto di difendersi ed il delinquente deve mettere in conto che, se entra in casa altrui per commettere un reato, lo fa a proprio rischio.
Da noi invece questo segnale a sostegno della legittima difesa non arriva. Accade semmai il contrario. Illuminante al proposito la direttiva disarmista dell’UE che, a partire da metà agosto, priverà la maggior parte dei cittadini svizzeri del diritto di possedere un’arma normalmente in commercio. Di conseguenza, ne pregiudicherà in modo importante anche il diritto di difendersi. Ma, come ha starnazzato per mesi la partitocrazia, bisognava “salvare Schengen”… ovvero, proprio quell’accordo che impone le frontiere spalancate. Spalancate anche ai criminali.
A Berna…
Si è detto che la legittima difesa è un tema federale. Nel marzo 2018 in Consiglio nazionale il triciclo PLR-PPD-PSS ha respinto un’iniziativa parlamentare di chi scrive, che chiedeva appunto il potenziamento della legittima difesa di chi viene aggredito in casa propria. Si trattava, anche in questo caso, di una modifica legislativa modesta, ben lontana dal Far West che qualcuno, del tutto a sproposito, ha voluto paventare. Ma l’isteria con cui è stata avversata l’iniziativa dimostra l’ostinazione della partitocrazia nel criminalizzare la vittima di un’aggressione che ha avuto la grave colpa di difendersi.
Per contro, i delinquenti beneficiano di agevolazioni e condizionali a go-go. Inoltre, se stranieri, non vengono nemmeno espulsi. Perché i legulei multikulti dei tribunali trovano sempre una scusa per non pronunciare questa misura. Malgrado sia obbligatoria.
Buonismo-coglionismo
Vista l’aria che tira, dunque, un cambiamento di direzione sull’iniziativa popolare Ghiringhelli nel plenum del parlamento cantonale appare improbabile.
Il rapporto Aldi favorevole all’iniziativa, che se approvato avrebbe portato al ritiro della medesima, resterà di minoranza. La spunterà il rapporto PLR-P$, in cui, in sprezzo del ridicolo, si arriva addirittura a raccontare la fregnaccia che l’applicazione dell’iniziativa genererebbe costi esorbitanti. Ma non facciamo ridere i polli! Per fortuna, in questo Cantone, le persone accusate di eccesso di legittima difesa sono, per il momento, poche. Quelle assolte ancora meno. I costi sarebbero di conseguenza minimi, altro che esorbitanti. Importante sarebbe per contro il segnale politico a sostegno di chi si difende. Ed è proprio questo segnale che la partitocrazia rifiuta di dare. In base ai dettami del buonismo-coglionismo mainstream, il cittadino onesto è inerme ed indifeso per principio.
Il Mago Otelma prevede
Comunque, se la maggioranza del Gran Consiglio dovesse respingere il rapporto Aldi e quindi l’iniziativa del Guastafeste, si andrà in votazione popolare. Ovviamente il Mattino pubblicherà nomi e cognomi di quanti voteranno contro la legittima difesa. L’iniziativa, secondo le previsioni del Mago Otelma, uscirà vincitrice dalle urne. Mentre la partitocrazia verrà, per l’ennesima volta, asfaltata!
Lorenzo Quadri