Il Rapporto 2021 strepita: mancano aree nomadi in Svizzera! E allora?

Ah beh, questi sì che sono i grandi problemi del Paese! Con l’apposito Rapporto 2021, giunge la denuncia a gran voce: in Svizzera non ci sarebbero sufficienti aree di sosta per i nomadi. Equesto malgrado negli ultimi cinque anni gli spazi messi a disposizione dei Rom stranieri siano raddoppiati.

Corbezzoli!

Che nessuno adesso si sogni di pretendere che i Cantoni o i Comuni mettano a disposizioni nuovi spazi pubblici per colmare il presunto gap, perché le priorità sono ben altre!

Da notare che il rapporto sulle aree di stazionamento viene redatto ogni 5 anni dalla Fondazione “Un futuro per i nomadi svizzeri”. Visto che la Fondazione si riferisce ai nomadi svizzeri (Jenish e Sinti), come il nome indica chiaramente, perché allora si occupa anche – e soprattutto – dei Rom, che svizzeri non sono?

La realtà è che perfino in campo di gitani si assiste al solito fenomeno di sostituzione! Le carovane straniere occupano gli spazi dedicati ai nomadi elvetici, che poi non sanno dove andare. E la Fondazione per il futuro dei nomadi svizzeri, finanziata dalla Confederella, invece di svolgere il proprio mandato, si preoccupa (?) di promuovere i Rom stranieri.

Inoltre, cosa che spesso e volentieri viene ignorata, una sentenza del Tribunale federale stabilisce che non esiste alcun obbligo dei Cantoni (e men che meno dei Comuni) di mettere a disposizione delle aree di sosta per i nomadi stranieri: differenziare in base alla nazionalità è pertanto legittimo!

Quindi, se – come vorrebbe far credere il Rapporto 2021 – c’è una carenza di aree di sosta per i nomadi, la soluzione è semplicissima: gli spazi disponibili vanno riservate agli svizzeri.Mentre le carovane d’importazione vanno fermate al confine e rimandate indietro. Prima i nostri… nomadi!

Lorenzo Quadri