L’eurocommissario Maros Sefcovic (Maros chi?) pensa di dettarci contenuti e tempi

Visto che i balivi USA non bastavano, con l’improponibile ambasciatore yankee che pensa di schiacciarci gli ordini, adesso tornano alla ribalta pure quelli di Bruxelles. Nei giorni scorsi è calato a Berna l’eurocommissario slovacco Maros Sefcovic (Maros chi?), responsabile delle relazioni con la Confederella.

Sefcovic è un burocrate formatosi nell’ex URSS. Di conseguenza, la considerazione che ha per la Svizzera è quella che l’Unione sovietica aveva per le repubbliche satellite. E’ sempre più evidente che la fallita UE vuole trasformare la Svizzera in una sua colonia. Che è poi il disegno di Putin per l’Ucraina, solo con mezzi diversi.

Di per sé il Maros ripete sempre la solita manfrina. La novità è che adesso pretende la conclusione dell’accordo istituzionale prima delle elezioni europee del 2024. Sicché, secondo questo balivo, la Svizzera dovrebbe firmare in fretta e furia un trattato-ciofeca, incompatibile con la sovranità e con i diritti popolari, per rispettare le tempistiche elettorali dei cadregari UE. Col fischio!

A noi delle elezioni europee frega meno di zero. E i ricattini da buzzurro sulla futura Commissione europea che potrebbe avere posizioni più rigide nei confronti di Berna, il Maros se li tiene per sé. Del resto, fanno ridere i polli. Come se la Commissione in carica ci avesse fatto dei regali, quando invece ci ricatta e ci discrimina in ogni occasione. Si è perfino lanciata all’assalto della nostra neutralità. E noi dovremmo sottometterci ai suoi diktat?

Omologare e cancellare

La fallita UE vuole sempre la stessa cosa: imporci le sue leggi ed i suoi giudici stranieri. Ovvero, comandare in casa nostra – il che ovviamente segnerebbe la fine della democrazia diretta – per armonizzare, quindi cancellare, i vantaggi competitivi della Svizzera ed omologarla alla DisUnione europea.

L’a-Maros a Berna ha pure dichiarato che sulla Corte europea di giustizia non si discute: deve essere lei a decidere. Ed il cameriere KrankenCassis non ha emesso un cip!

In più, Bruxelles è bramosa di mungere le nostre casse pubbliche pretendendo contributi miliardari ricorrenti. E la subito-sotto del “medico italiano” del PLR, Livia Leu, ha già detto che la Svizzera è d’accordo! Ma stiamo busciando?

Basta fregnacce

E ne abbiamo anche piene le scuffie dei politichetti della partitocrazia che continuano a dipingere scenari apocalittici e a montare la panna su questioni marginali tipo Horizon Europe. Come se degli accordi sulla ricerca universitaria potessero valere la perdita della sovranità e dell’indipendenza! Ricordiamo inoltre quello che disse l’allora governicchio federale dopo il No svizzero allo SEE (6 dicembre 1992) a cui la Lega portò un contributo determinante: che quel voto sarebbe stato la rovina della Svizzera, che la Confederella avrebbe dovuto strisciare per implorare l’accesso al mercato europeo, e avanti con le idiozie. Niente di tutto questo è avvenuto. E non vogliamo nemmeno più sentire la balla che la Svizzera, nei rapporti bilaterali con l’UE, prenderebbe solo quel che le conviene. Infatti si cucca la devastante libera circolazione delle persone, che per il nostro paese è un disastro su tutta la linea!

Il balivo Sefcovic, allievo dell’URSS, pretende adesso non solo di imporci sconci accordi istituzionali, ma anche di dettarci i tempi (naturalmente ristretti). Bene: è l’occasione buona per mandarlo definitivamente a Baggio a suonare l’organo!

#swissexit

Lorenzo Quadri