Aspettiamo al varco i verdi-anguria: sono ambientalisti o sono spalancatori di frontiere?

Ma guarda un po’! Di recente in quel di Ginevra, un deputato del MCG, Mouvement Citoyen Genevois, ha presentato un’iniziativa che chiede di introdurre un’ecotassa sul CO2 per i frontalieri: se non sono almeno tre in un’auto, pagano pegno.

L’ecotassa per frontalieri non è una novità, e non se l’è inventata il MCG. Il tema è infatti caro – e non poteva essere diversamente – anche alla Lega dei Ticinesi.

Ma sono solo i beceri leghisti, populisti e razzisti (o i “cugini” ginevrini dell’MCG) a sostenere questa misura? No. Tra i proponenti c’è una voce accademica di tutto rispetto: il professor Reiner Eichenberger, direttore del seminario per la scienza delle finanze dell’Università di Friburgo.

La proposta del professore

Nel 2016 il prof Eichenberger suscitò scalpore sostenendo che è “cosa buona e giusta” introdurre una tassa d’entrata (lui l’ha chiamata così) per i frontalieri, con l’obiettivo di difendere meglio il mercato del lavoro locale. I frontalieri infatti generano costi a vari livelli. Ad esempio, utilizzano la nostra rete stradale cantonale e comunale ma non pagano l’importa di circolazione; producono rüt che va a finire nei cestini pubblici ma non pagano fetidi balzelli; ed oltretutto – argomento che dovrebbe fare presa in pieno regime di isterismo climatico – sono una delle principali fonti di inquinamento dell’aria in Ticino: quasi 70mila al giorno uno per macchina! Rendiamo grazie alla devastante libera circolazione delle persone voluta dalla partitocrazia PLR-PPD-P$$.

Secondo il prof Eichenberger a copertura (parziale) di questi costi che attualmente finiscono a carico degli svizzerotti, una tassa d’entrata – o ecotassa – per frontalieri ci sta tutta.

NB: non è detto che la tassa la debbano pagare interamente i frontalieri. Anche chi li assume potrebbe venire chiamato a contribuire.

La mozione del 2016

Sempre nel 2016, la proposta è stata portata a Berna da chi scrive tramite mozione al Consiglio nazionale. Perché? Non solo perché è logica ma perché, se a formularla è un professore universitario (Eichenberger), che come tale ha una reputazione accademica da difendere, è verosimile che non sia del tutto campata in aria. Sicché i camerieri dell’UE nel governicchio federale avrebbero dovuto pensarci due volte prima di bollare la richiesta come inaudita fregnaccia, e questo per il semplice ed unico motivo che non piacerebbe ai loro padroni di Bruxelles. Evidentemente non l’hanno fatto.

Nella sua presa di posizione, il CF ha respinto scandalizzato l’ecotassa per frontalieri. E naturalmente, al momento della votazione al Nazionale, tenutasi il 26 settembre del 2017,  il triciclo euroturbo PLR-PPD-P$$ ha fatto la medesima cosa. Esponenti ticinesi compresi. A dimostrazione di quanto la partitocrazia sia lontana dai problemi del territorio e della gente.

Nel 2017

Intanto però il tema della tassa per frontalieri ha continuato a fluttuare nell’aria. Nel 2017 sempre chi scrive ha riproposto un postulato con la richiesta al Consiglio federale di effettuare i doverosi approfondimenti in materia: infatti la mozione di cui sopra è stata respinta solo per partito preso. Il postulato, però, stato stralciato dai ruoli, in quanto non trattato dalla Camera entro il termine di due anni. Chiaro: la presidenta kompagna Marina Carobbio non aveva certo fretta di metterlo all’ordine del giorno. Ma quando mai! La precedenza ce l’hanno i temi che interessano alla gauche-caviar-ecoisterica…

La petizione

Il 22 ottobre scorso la commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio nazionale ha esaminato la petizione di un cittadino che chiedeva anch’egli l’introduzione di una tassa per frontalieri. Ohibò, ma allora i beceri populisti e razzisti si moltiplicano! Naturalmente anche questa volta il triciclo non ne ha voluto sapere. Njet!

Non molliamo!

E’ scontato: con la nuova legislatura, che si aprirà  il 2 di dicembre, a Berna la Lega tornerà alla carica con l’ecotassa per i frontalieri.

Aspettiamo al varco i verdi-anguria: se davvero sono ecologisti, non potranno rifiutare il loro appoggio. Se invece – come c’è da sospettare – sono semplicemente degli spalancatori di frontiere multikulti, saranno costretti ad uscire allo scoperto.

Intanto una risposta indiretta è già arrivata. Un esponente $ocialista, interpellato dalla stampa ginevrina, ha respinto piccato la proposta dell’MCG di tassare i frontalieri che non sono in macchina almeno in tre: “meglio incentivare in modo positivo il car sharing”.

Ohibò, hai capito i $inistrati? Per i cittadini svizzeri, un diluvio di nuove ecotasse ed ecobalzelli da migliaia di franchetti all’anno. Per i frontalieri, invece, “incentivi positivi”!

Quanto ci metteranno gli elettori a rendersi conto che questa $inistra – che pur di NON difendere i lavoratori elvetici se le inventa tutte – è un partito CONTRO la Svizzera e CONTRO gli svizzeri?