Mercoledì non è stato un bel giorno per la democrazia svizzera. Come noto, Eveline Widmer Schlumpf (PBD) è stata confermata in Consiglio federale. L’accaduto, seppure prevedibile alla luce dell’evoluzione più recente, è la dimostrazione che la maggioranza del Parlamento se ne infischia allegramente della volontà popolare.
Nel suo intervento prima dell’inizio delle votazioni, il capogruppo dei verdi ha dichiarato che “tutti vogliono la concordanza, ma non c’è concordanza su cosa sia la concordanza”. In ogni caso, in qualsiasi modo la si rigiri, su una cosa non si può che… concordare: l’Udc è il primo partito nel Paese e come tale ha diritto a due seggi in Consiglio federale. Punto.
E bisogna concordare anche su un altro fatto: il PBD di Eveline Widmer Schlumpf, con il 5.5% dei consensi non ha alcuna legittimazione a sedere in Consiglio federale. Quindi i dettami della democrazia sono stati violati non una, ma due volte.
In questo modo l’odiata Udc non ha ottenuto quello che voleva, e quel che è peggio ci si ritrova con un governo di centro $inistra. I partiti di tale area si sono subito arrampicati sui vetri per inventarsi delle giustificazioni per una situazione ingiustificabile. Fatica sprecata che denota però una notevole – e comprensibile – coda di paglia. Il fatto che la strategia dell’Udc sia stata nella migliore delle ipotesi goffa, ma più probabilmente sbagliata tout-court (è però facile parlare a posteriori…), non cambia di una virgola la sostanza delle cose.
Il centro$inistra ha ottenuto quello che voleva, ossia fare uno sgarbo all’odiata Udc. Ma è una vittoria di Pirro perché in questo modo l’Assemblea federale si è completamente screditata. Suo compito sarebbe stato quello di formare un governo che concretizzasse i risultati elettorali di ottobre: altrimenti, a cosa servono le elezioni? Invece il 14 dicembre il parlamento è venuto meno a questo dovere. L’Assemblea federale ha abusato del suo ruolo per eleggere un governo contrario alla volontà popolare. Ciò significa, come logica conseguenza, che il compito di eleggere il governo le va tolto, dal momento che non è in grado di svolgerlo, e che bisogna passare all’elezione popolare del Consiglio federale. Essendo al proposito in ballo un’iniziativa popolare, la resa dei conti arriverà.
Eleggendo un governo di centro$inistra, l’Assemblea federale ha così spinto l’Udc verso l’opposizione , che dovrà necessariamente essere dura. Sul fatto che sia questo ciò di cui la Svizzera ha bisogno, sussiste più di un dubbio legittimo. Mandano l’Udc all’opposizione i partiti di centro-$inistra, che amano sciacquarsi la bocca con la “responsabilità”, hanno spinto il paese verso l’ingovernabilità.
Sul piano personale disturba invece che il viscido opportunismo di una Widmer Schlumpf sia stato premiato. Perché il discorso del riconoscimento dei presunti “meriti” che la Consigliera federale avrebbe acquisito sul campo” è poco più di una barzelletta. O meglio, è una leggenda metropolitana creata dalla stampa $inistrorsa, area di cui la ministra delle Finanze fa ormai parte a tutti gli effetti, che negli ultimi mesi si è lanciata in una ridda di sperticati peana all’indirizzo della signora in questione.
Lorenzo Quadri
Consigliere nazionale
Lega dei Ticinesi