Gli eurobalivi difendono gli asilanti delinquenti
Ennesima scandalosa ingerenza degli eurobalivi nell’autonomia elvetica. La giustizia svizzera nel 2006 ha deciso l’espulsione di un finto asilante nigeriano, condannato per un traffico di droga di importanti proporzioni. Il finto asilante, che da quando è nel nostro paese (a carico del contribuente) ha messo al mondo due figlie con due donne diverse, ha presentato ricorso contro l’espulsione alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo. E quest’ultima non solo gli ha dato ragione, decretando che il finto asilante delinquente non può essere allontanato dalla Svizzera, ma ha condannato la Confederazione ha pagare 9000 euro di indennizzo. Oltre al danno, quindi, la beffa.
Gli eurobalivi hanno motivato la loro sentenza – che ha lasciato basito il Consigliere federale Ueli Maurer – con il diritto alla tutela della vita familiare del finto asilante delinquente.
Qui stiamo veramente perdendo la trebisonda. Un falso rifugiato, che ha tentato di spacciarsi per perseguitato politico per venire in Svizzera a farsi mantenere, ringrazia per l’accoglienza ricevuta spacciando ingenti quantitativi di droga. Quindi commette un reato grave. Ciononostante, il signore ancora pretende di avere ragione. E, per poter continuare a rimanere in Svizzera – malgrado abbia abusato in modo sfacciato e plateale del diritto d’asilo che peraltro nemmeno ha – va addirittura a Strasburgo.
E a Strasburgo gli eurobalivi cosa fanno? Invece di tutelare il cittadino elvetico, che è la vittima di questa situazione in quanto ha mantenuto con i soldi delle proprie imposte (soldi che non crescono sugli alberi ma vengono sudati con l’attività lavorativa), un delinquente che ha abusato in maniera gravissima dell’ospitalità ricevuta, dà ragione al delinquente. Il quale, se capita, le figlie le ha messe al mondo proprio con l’obiettivo di diminuire il rischio di espulsione sfruttando fino in fondo gli svizzerotti fessi.
Questo è assolutamente inaccettabile, poiché significa tutelare di proposito i criminali a scapito degli onesti cittadini.
Non dimentichiamoci poi che il 28 novembre 2010, quindi ben due anni e mezzo fa, i cittadini elvetici hanno approvato l’iniziativa popolare per l’espulsione dei criminali stranieri. Naturalmente a Berna, quando si tratta di concretizzare la volontà popolare, si applica il sistema dei due pesi e delle due misure. Se il popolo bestia osa mettere in discussione il sacro dogma del politikamente korretto, ecco che semplicemente lo si ignora: e mica vorremo farci bacchettare dai padroni di Bruxelles! Nel caso dell’espulsione degli stranieri che delinquono, poi, è addirittura stato necessario presentare una seconda iniziativa popolare per far attuare quanto il popolo ha votato nella prima, ciò che è inaudito e scandaloso.
Poiché il popolo ha votato, e il popolo è sovrano, l’espulsione degli stranieri che delinquono s’ha da fare. Punto. Nessun tribunale può mettersi a sindacare su una norma votata dal popolo sovrano. Nessun tribunale svizzero, e men che meno nessuna corte sovranazionale che pretende di dettare le regole in casa nostra. Il finto asilante spacciatore l’ha fatta grossa e adesso deve assumersene le conseguenze. Se la presenza delle figlie è per lui essenziale, può sempre chiedere di portarsele in Nigeria. Fa poi specie che gli eurobalivi di Strasburgo insistano tanto sul diritto alla paternità di un delinquente straniero, che mettendosi a spacciare sapeva benissimo a cosa andava incontro se beccato (o forse pensava, appunto, di fare fessi gli svizzerotti fino in fondo?) mentre ci sono tanti onesti genitori non affidatari che non hanno mai commesso alcun reato ma che si trovano di fatto impossibilitati ad esercitare il proprio ruolo paterno o materno da ostruzionismi della controparte, di avvocati o di commissioni tutorie. E l’autorità giudiziaria se ne fa un baffo. Il finto asilante delinquente è forse considerato un miglior padre?
Quindi, non solo il finto asilante criminale nigeriano deve venire espulso per direttissima, ma vogliamo anche sapere quanto è costato costui alle casse pubbliche. Così, visto che non si è mai autolesionisti a sufficienza…
Lorenzo Quadri