Il governo pretende che gli svizzeri paghino i test fai da te dei frontalieri. Quadri non ci sta

Il governicchio federale, come sappiamo, alcuni mesi fa, quando i vaccini non arrivavano ed i test di massa erano l’unico strumento (oltre alle norme igieniche) per contrastare la pandemia, ha avuto la bella idea di regalare gli autotest anche ai frontalieri. O meglio: di far pagare al contribuente svizzero i tamponi dei frontalieri. L’iniziativa non era piaciuta alla Lega dei Ticinesi, come spiega il Consigliere nazionale Lorenzo Quadri. “La decisione del Consiglio federale è uno schiaffo ai Cantoni, in primis il Ticino, che già si trovano in serie difficoltà a causa della libera circolazione. Ha dei costi spropositati: potenzialmente fino a 20 milioni di Fr al mese. Inoltre spalanca le porte ad ogni tipo di abuso. Vedi frontalieri che ritirano il test in Ticino a spese nostre e poi lo rivendono in patria, facendoci su una bella cresta. Sui social sono apparsi vari annunci di questo genere. Pretendere che sia il paese d’origine a farsi carico dei test dei propri concittadini è il minimo. Non possiamo sempre pagare per tutti. Per questo ho presentato una mozione al Consiglio federale: i costi dei test fai da te offerti ai frontalieri vanno dedotti dai ristorni. Inoltre attendo sempre di sapere quanto si è speso a questa voce”.

Il governo però risponde che “sarebbe troppo complicato” far pagare al paese d’origine i test dei frontalieri.

Chiaro: come sempre quando non si vuol fare una cosa, si dice che è complicata. Ma fatturare gli autotest dei permessi G agli svizzeri, ed a maggior ragione ai ticinesi, è molto peggio che complicato: è ingiusto. Sulla mozione, il Consiglio nazionale dovrà decidere. E allora vedremo chi voterà per regalare i tamponi ai frontalieri e chi voterà contro. In particolare, ovviamente, tra i deputati ticinesi.

Il Consiglio federale è troppo accomodante con i frontalieri?

Mi pare ovvio. Confini spalancati in piena pandemia (e mica solo per venire a lavorare) poi i test gratis e adesso – questa è di una decina di giorni fa – anche i vaccini gratuiti ai frontalieri. In altre parole: i permessi G che lo vogliono, possono farsi immunizzare in Svizzera a nostre spese. Ed intanto il numero dei frontalieri continua ad aumentare malgrado la crisi economica, di pari passo con la disoccupazione tra i ticinesi. Fino a quanto il Consiglio federale pensa di tirare la corda?

MDD