Fari accesi anche sotto il sole a picco: cominciano a fioccare le multe
Ennesimo “bel regalo” di Via Sicura
L’ente pubblico fa cassetta a spese degli automobilisti – ma se c’è qualcuno che non può lamentarsi, sono proprio i frontalieri (che invece protestano sulla stampa comasca)
Ma guarda un po’. Cominciamo a fioccare le multe agli automobilisti rei di aver disatteso il nuovo obbligo: quello di circolare con i fari accesi in pieno giorno anche sotto il sole a picco, quando nemmeno ci si accorge se i fari sono accesi o spenti. Si tratta di una prescrizione ridicola, che ben poco ha a che vedere con la sicurezza, ma molto con la volontà di fare cassetta.
L’Austria infatti disponeva di una norma simile che però ha pensato bene di eliminare dopo qualche anno. Gli svizzerotti, come di consueto, arrivano a fare le cose che altri hanno già abbandonato. Esempio classico: il Consiglio federale vuole l’adesione della Svizzera alla fallita Unione europea quando il premier britannico Cameron ha dichiarato chiaramente di volerne uscire, dettando le famose sette condizioni.
La sicurezza non c’entra
Prescrizione inutile dal profilo della sicurezza, dunque, quella dei fari accesi di giorno; ma in cambio redditizia per rimpolpare le casse pubbliche. E per rimpolparle a spese sempre dei soliti noti. Ossia gli automobilisti, che già tengono in piedi non solo la strada, ma anche la ferrovia (non risulta invece che nei prezzi degli abbonamenti e dei biglietti ferroviari sia prevista una quota per finanziare la strada).
Gli automobilisti vengono chiamati a contribuire al risanamento dei conti pubblici non solo tramite imposte, ma anche con le contravvenzioni. Non è infatti un mistero che a Lugano, in funzione-cassetta, a Preventivo sono stati aggiunti 500mila Fr in più, proprio alla voce multe. E misteriosamente ai semafori sono comparsi due apparecchi multafot che non solo multano chi “brucia” il rosso, ma anche gli eccessi di velocità. E naturalmente l’intervento viene giustificato con motivi di sicurezza, come no… un po’ come quei banchieri che spostano il domicilio a Londra per “motivi kulturali” (e non certo fiscali, ma quando mai…).
Via Sicura
L’obbligo di tenere accesi i fari anche sotto il sole a picco è l’ennesimo “regalo” del programma via Sicura, voluto dai ro$$o-verdi e dai politikamente korretti con il pretesto della sicurezza, ma in realtà per mazzuolare e mungere gli automobilisti. Ed infatti – e qui casca l’asino – gli stessi che, in nome della sicurezza, hanno imposto prescrizioni ridicole come i fari accesi sotto il sole a picco, si oppongono al tunnel di risanamento del traforo autostradale del Gottardo e dunque vogliono mantenere una galleria bidirezionale di 17 km, contraria a tutte le prescrizioni di sicurezza nazionali ed internazionali, di fatto una vera trappola mortale. Dunque anche la sicurezza, per costoro, è un concetto a senso unico: proprio come la morale.
Il programma Via Sicura, è il caso di ricordarlo, è quel conglomerato di bislacche norme della circolazione che fa sì che un eccesso di velocità senza alcuna conseguenza pratica venga punito come una rapina.
Frontalieri: zitti e mosca
Detto dell’insulsaggine e dell’inutilità dei fari accesi di giorno, che servono solo allo Stato per fare cassetta e e per bastonare gli automobilisti (che vanno criminalizzati di principio perché così impone il politikamente korretto) vale la pena spendere un paio di parole sui frontalieri comaschi multati per fari spenti che si lamentano (notizia data dal portale Tio nei giorni scorsi), e che hanno scritto ai giornali lamentando che la Svizzera non avrebbe fatto una sufficiente campagna cartellonistica ( i cartelloni ci sono, ma sparpagliati), naturalmente pagata dagli svizzerotti (quelli cui i frontalieri portano via il lavoro) a beneficio di chi arriva da oltreconfine.
Se c’è qualcuno che non ha proprio nulla di cui lamentarsi sono proprio i frontalieri. Che tra l’altro ancora non pagano l’ecotassa proposta dalla Lega. A parte che in Italia l’obbligo di tenere i fari accesi in autostrada esiste da anni; sta ai frontalieri informarsi sulle leggi in vigore in Svizzera. Se non lo fanno, il problema è loro. Con un simile atteggiamento, dimostrano di venire in Svizzera solo per prendere lo stipendio. Di tutto il resto non gliene frega un tubo: perché a molti, sotto sotto, la Svizzera fa pure un po’ schifo. E quindi fanno in modo di portarsi anche la “schiscetta” da casa: per non lasciare in Ticino nemmeno qualche franco per un panino. Quindi, pagare la multa e tacere.
Lorenzo Quadri