Intanto però le frontiere con la Lombardia restano sempre spalancate e senza controlli
Non si punterà mai abbastanza il dito contro i clamorosi flop del ministro dei flop kompagno Alain Berset (P$) e dei burocrati dell’Ufficio federale di sanità pubblica. Se costoro non avessero FALLITO la campagna di vaccinazione, a quest’ora la attività economiche avrebbero riaperto, per non chiudere più.
Il fatto che sono tanti gli Stati ad aver fallito non è una scusante. La Svizzera, con le sue note peculiarità – paese “ricco”, tecnologicamente avanzato, patria dell’industria farmaceutica, esterna all’Ue, eccetera – aveva le carte in regola per fare come Israele o come la Gran Bretagna. Se ciò non è accaduto, è solo a causa dell’inettitudine dei ro$$i responsabili della sanità.
In questo quadro disastroso si inseriscono le cappellate prodotte a raffica dal kompagno Alain Berset. L’ultima in ordine di tempo è la decisione, del tutto fuori di cranio, di non aprire le terrazze dei ristoranti nemmeno per Pasqua. Non ci sono le condizioni, blatera il $inistrato chiusurista!
Il risultato
Qual è il risultato di questo geniale njet? Lo stiamo vedendo da tempo, ma in modo particolare lo tocchiamo con mano in questi giorni pasquali. Il Ticino è pieno di gente – tra cui numerosissimi turisti – che si accalca negli spazi pubblici. Alla faccia delle misure di sicurezza. Moltitudini di persone mangiano cibi da asporto ammassate senza distanze sulle panchine, sui muretti, sull’erba, ovunque si possa poggiare il lato B. Oltretutto producendo tonnellate di rüt che conciano il territorio da sbattere via; ma questo è ancora un altro discorso.
Nelle piazze si formano assembramenti che non si vedevano nemmeno prima della pandemia da stramaledetto virus cinese. Mica solo la tarda sera, anche di giorno. Nei social circola una ricca raccolta di foto a testimonianza della situazione. Nemmeno moltiplicando le forze di polizia per 100 si potrebbero disperdere questi assembramenti. Il fatto che all’esterno ci si possa riunire in 15 senza mascherina rende ancora più difficile intervenire: dove comincia un gruppo e dove finisce l’altro? Ma soprattutto, le forze dell’ordine sono concepite, e dimensionate, per combattere la delinquenza. Non per fare la guerra ai normali cittadini che non ne possono più del lockdown infinito decretato dal kompagno Berset!
I cittadini non ci stanno più
Visto che la Svizzera non è una dittatura cinese, le restrizioni federali reggono finché la popolazione ha la volontà di rispettarle. Questa volontà, dopo MESI e MESI di sopportazione, sta ora venendo meno. Ma “qualcuno” a Berna pensa ancora di poter giocare all’infinito al piccolo Jinping o al piccolo Kim senza però averne i mezzi.
Proprio perché la Svizzera non è una dittatura cinese, invece di pensare di poter rinchiudere le persone in casa avrebbe dovuto vaccinare “a manetta”. Invece il kompagno Berset ed i burocrati dell’UFSP hanno FALLITO per inettitudine la campagna di vaccinazione.
Se almeno gli spazi esterni degli esercizi pubblici fossero aperti, la gente potrebbe mangiare seduta a distanza e con misure di protezione. Ci sarebbe di certo più ordine – e quindi più sicurezza – di adesso!
Senza dimenticare la contraddizione dei ristoranti negli alberghi – o convenzionati con gli alberghi – che sono aperti per gli ospiti. I turisti possono dunque fare ciò che ai “locali” è proibito da mesi! Il che evidentemente fa passare ancora di più la voglia ai cittadini di attenersi alle misure federali.
Frontiere spalancate
Alle richieste in arrivo dal Ticino e dai Grigioni di aprire per Pasqua almeno le terrazze dei ristoranti, il kompagno Berset ha risposto Njet perché, a suo dire, “la situazione sanitaria non lo permette”. Peccato però che, per i camerieri dell’UE in Consiglio federale, la situazione sanitaria permette invece di lasciare SPALANCATE e SENZA CONTROLLI le FRONTIERE con la Lombardia zona rossa, da dove entrano TUTTI e per qualsiasi motivo! A maggior ragione adesso che il governo italiano vieta ai propri concittadini di spostarsi in patria; però i lombardi possono arrivare liberamente in Ticino! Nessuno controlla!
Davanti alle scene che abbiamo visto nei giorni scorsi e che ancora vedremo per tutta la settimana pasquale il governicchio federale ha ancora il coraggio di dire che a causare un pericolo sanitario sarebbero i ristoranti, le palestre ed i cinema che hanno allestito piani di protezione investendo tanti soldoni? Invece gli assembramenti in ogni dove vanno bene e le FRONTIERE SPALANCATE pure?
A Berna qualcuno si è proprio bevuto il cervello!
Ciliegina sulla torta per chi se ne fosse dimenticato: invece di limitare l’afflusso dei 70’115 frontalieri italici, gli svizzerotti fessi li fanno entrare tutti e gli pagano pure i test rapidi!
Lorenzo Quadri