La svolta verde ideologica ha costi miliardari. Il prezzo lo pagano i consumatori
Energia quasi come la cassa malati. L’ennesima tranvata annunciata sui premi di assicurazione malattia è ormai tristemente nota. Al punto che, stando ad un sondaggio (naturalmente da prendere con le pinze), addirittura il 79% dei cittadini sarebbe oggi favorevole ad una cassa malati pubblica. Una proposta che la Lega ha sempre appoggiato ma che non ha mai trovato un sufficiente consenso popolare. L’ultima votazione sul tema, nel 2014, diede un responso molto chiaro: ben il 62% dei cittadini e 22 Cantoni contrari. Tuttavia, è evidente che non si può andare avanti con aumenti medi di premio del 10% ogni anno.
Una cassa malati unica sarebbe “un guaio” per i numerosi parlamentari, soprattutto uregiatti, che sono contemporaneamente membri di direzione o di CdA di assicuratori malattia o di associazioni mantello dei medesimi. Questi politicanti, infatti, si giocherebbero parecchie entrate. L’estrema lobbizzazione del settore sanitario (non solo cassamalatari, ma anche tutti gli altri attori) blocca le riforme per la riduzione dei premi. In più, come la Lega a Berna ha denunciato più volte, parlamentari lobbisti del settore sanitario sono incadregati nelle Commissioni della Sanità del Consiglio nazionale e degli Stati. Il conflitto di interessi non potrebbe essere più evidente. Il colmo è che, a parlarne sul portale svizzerotedesco Watson a scopo elettorale, c’è (anche) il presidente nazionale uregiatto Gerhard Pfister. Ossignùr. Oh Pfister, guarda che una grossa fetta di questi deputati-lobbisti sono dei TUOI!
Sarà sempre peggio
Il caso del settore sanitario è estremo, tuttavia non è l’unico. I parlamentari lobbisti in conflitto di interessi abbondano anche nel campo dell’energia “green”: costoro si fanno le leggi su misura e votano i sussidi a sé medesimi. Al proposito, però, i solitamente petulanti moralisti di $inistra non hanno nulla da dire. Chissà come mai?
Oltre alla cassa malati, all’inflazione generalizzata e all’aumento dei tassi ipotecari, i cittadini dovranno far fronte l’anno prossimo ad un salasso pure nelle bollette elettriche. L’aumento medio a livello nazionale sarà del 18%. Ciò significa che una famiglia di 4 persone nel 2024 pagherà 222 franchi in più di bolletta elettrica, che sommati ai 261 dell’aumento 2023 fanno quasi 500 franchetti in più in due anni!
E questo salasso non dipende certamente solo dalla guerra in Ucraina – ormai usata come coperchio per tutte le pentole – o dal costo eccessivo delle riserve elettriche. No: a presentare il conto (e che conto) c’è anche la svolta verde ideologica. Ed in futuro sarà sempre peggio! Ringraziamo quindi la partitocrazia che ha voluto la fallimentare strategia energetica 2050 e la disastrosa Legge divoratrice di elettricità (LOCli), la quale ci costerà 387 miliardi di franchi! Già perché, nel caso non fosse ancora chiaro, la svolta verde ideologica la pagano i cittadini.
Rapinati in nome del “clima”
Se si spengono le centrali nucleari rendendosi dipendenti dall’estero, e quindi ricattabili (non solo sui prezzi, ma anche politicamente), chiaro che il conto sale!
Se la disponibilità di elettricità diminuisce e la domanda si impenna per l’elettrificazione spinta di mobilità e riscaldamento, oltre che per l’immigrazione incontrollata voluta dalla partitocrazia (150mila stranieri in più in Svizzera solo nel 2024; prospettiva 10 milioni di abitanti prima del 2030), è ovvio che il prezzo schizza verso l’alto! Avanti così e la corrente – che è un bene di primaria importanza – diventerà un lusso per ricchi!
Le paturnie green della partitocrazia e della stampa di regime, che non lasciano passare giorno senza praticare ai cittadini il lavaggio del cervello climatista, impoveriscono la popolazione; in particolare il ceto medio. Vanno ad aggiungersi agli altri salassi, quali l’aumento dei premi di cassa malati, l’inflazione, la crescita dei tassi ipotecari, a Lugano i prelievi LALIA, eccetera. Sicché, è inutile che la partitocrazia finga, a scopo elettorale, di scandalizzarsi per le bollette elettriche maggiorate, quando ne è la prima causa! Bollette alle quali si aggiungeranno poi le ecotasse e gli ecobalzelli che la casta non mancherà di inventarsi nell’immediato futuro, in nome del sacro mantra delle “zero emissioni di CO2 nel 2050” (va da sé che i principali inquinatori, vedi Cina ed India, di simili obiettivi se ne fanno una pippa).
Se ne ricordino i consumatori, quando saranno costretti per l’ennesima volta a mettere mano al borsello, col risultato di non riuscire più a collegare il pranzo con la cena!
D’altronde, chi vota la LOCli che – come detto – costerà 387 miliardi, non deve poi stupirsi quando la fattura arriva: e non solo sottoforma di bollette elettriche maggiorate ma anche, in generale, di costo della vita “pompato”. I soldi per finanziare la svolta verde ideologica non crescono sugli alberi: vengono prelevati dalle nostre tasche!
Lorenzo Quadri