Il dossier pubblicato dal CdT non era autentico; ma l’andazzo è poi diverso?
Il documento “strettamente confidenziale” pubblicato di recente dal Corriere del Ticino sulle direttive del Ministero dell’interno tedesco si è rivelato falso. Il documento spiegava come organizzare la comunicazione in caso di attentato ad opera di terroristi islamici. Il succo era: cercare il più possibile di nascondere il legame con l’Isis. Fabbricarsi nel frattempo delle storielle alternative credibili. Ammettere che c’è stato un attentato di matrice musulmana solo quando non è proprio più possibile negarlo.
Come ha dovuto ammettere il CdT, lo scoop si è rivelato farlocco. Ma è davvero tutto finto? Certamente è poco probabile che disposizioni di questo genere vengano esplicitate in un documento e messe nero su bianco. Ma che l’andazzo sia quello indicato, è alquanto verosimile. E non c’è bisogno di codificarlo in “istruzioni per l’uso” ufficiali.
Del resto, con le scriteriate politiche d’accoglienza di finti rifugiati, l’Anghela Merkel ha fomentato il caos asilo; e quindi l’arrivo in Europa (non solo in Germania) di finti rifugiati miliziani dell’Isis. Il multikulti ha permesso ad immigrati musulmani estremisti di continuare a vivere in Occidente come se fossero nel loro paese d’origine. Di odiare e disprezzare la nostra società e le nostre regole; di racimolare, grazie all’immigrazione scriteriata, seguaci per distruggerle. Adesso arriva il conto.
Niente di strano dunque che si tenti di minimizzare queste responsabilità. In particolare nella comunicazione. Soprattutto in un anno elettorale quale è il 2017 in Germania.
Diversivi
Per dare l’impressione di star combattendo il terrorismo quando invece si fa altro, si fabbricano diversivi. Ad esempio, la direttiva UE che vuole disarmare i cittadini onesti con la scusa di combattere il terrorismo. Quella stessa direttiva che i calabraghe del Consiglio federale sono corsi ad appoggiare. Malgrado essa contraddica le nostre tradizioni, le nostre libertà, le nostre leggi e la volontà popolare. Ma per i camerieri dell’UE bisogna ubbidire. Non sia mai che gli svizzerotti non forniscano un fulgido esempio di servilismo! Ben diverso l’atteggiamento della Repubblica Ceca che, pur essendo uno Stato membro dell’UE, ha risposto picche agli eurobalivi. E ne ha ben donde. Non è disarmando i cittadini onesti che si combatte il terrorismo islamico. Per combattere il terrorismo bisogna sradicarlo dal territorio ed impedirgli di alimentarsi con nuova linfa. Il che significa: chiudere le frontiere, gettare a mare il multikulti, espellere sistematicamente i miliziani dell’Isis. E senza tante pippe mentali sui loro diritti umani. Questa gente, dei diritti umani degli altri se ne frega. Quindi, i jhadisti vanno rimandati al loro paese, anche se lì si troverebbero in pericolo. E’ in corso una guerra di religione, nel caso qualcuno non l’avesse capito. E allora è forse il caso di cominciare a comportarsi di conseguenza.
Antisemitismo
Il terrorismo è il più tragico frutto dell’immigrazione scriteriata, ma certamente non l’unico. Un altro di cui si parla ancora poco, almeno alle nostre latitudini, è l’antisemitismo. Già, proprio l’antisemitismo, utilizzato dalla $inistruccia spalancatrice di frontiere per demonizzare la destra, che per definizione è sempre estrema. Invece il principale problema di antisemitismo non proviene da qualche sparuto gruppetto di imbecilli con la testa rasata e le svastiche tatuate. Viene dall’arrivo massiccio di migranti musulmani antisemiti. Arrivo voluto proprio dalla $inistra del “devono entrare tutti”. In Francia, ad esempio, la vita per gli ebrei diventa sempre più difficile e molti scelgono di emigrare. Nei giorni scorsi in Svizzera la Commissione federale contro il razzismo, in occasione del 150° del riconoscimento della parità dei diritti degli ebrei nella Confederazione, ha scritto: “L’antisemitismo non è scomparso. Cambia forma e trova sempre nuovi pretesti, ma c’è ancora e va combattuto con costante fermezza”.
Naturalmente questa commissione politicizzata ed intrisa di morale a senso unico si guarda bene dall’indicare cosa alimenta l’antisemitismo. Ossia l’arrivo scriteriato di stranieri razzisti ed antisemiti. Chissà come mai, eh? Forse perché è una commissione di spalancatori di frontiere, asservita alla “casta”, che strumentalizza il razzismo per inculcare il proprio verbo?
Lorenzo Quadri