Adesso è ufficiale: le denunce penali contro il Municipio erano solo politichetta

A Lugano i sabotatori di $inistra (in senso allargato) rimedianouna nuova scoppola. Il 28 novembre sono stati asfaltati sul Polo sportivo e degli eventi (PSE), che hanno tentato di affossare solo per “farla ai fascisti (sic!)” dell’odiato Municipio, reo di essere a maggioranza relativa leghista. E adesso arriva l’ ulterioreasfaltatura sul caso ex Macello. Il Procuratore generale Andrea Pagani ha infatti finalmente emesso il decreto d’abbandono, annunciato già in ottobre, in merito ai fatti che hanno portato, nella notte del 29 maggio, alla demolizione di un annesso fatiscente del complesso lungo il Cassarate.

Gli unici ad aver commesso reati

Il decreto d’abbandono certifica quanto scritto fin dall’inizio su queste colonne: nella vicenda in questione, di penale non c’è assolutamente nulla. Gli unici ad aver commesso reati sono i sedicenti “autogestiti”. Non certo gli esponenti dell’esecutivo.

Il tentativo dei ro$$overdi di abusare della giustizia a scopo di politichetta con denunce farlocche contro l’Esecutivo è miseramente abortito. Con l’ effetto boomerang che ne consegue.Adesso un serio problema di credibilità lo ha l’ ammucchiata$inistrorsa. Come pure i giornalai ro$$i che la supporta(va)no. Non solo quelli della Pravda di Comano, autori di trasmissioni che definire vergognose è ancora un complimento (ma il nuovo direttore della RSI, quello con la mamma importante, “non vede” le derive). Non solo quelli del giornale di servizio del partito delle tasse (LaRegione). Ma anche taluni pennivendoli del Corriere del Ticino.

Giornalai e politichetti in tilt

Politichetti di $inistra, intellettualini da tre e una cicca, supporter vari dei brozzoni “autogestiti” e giornalai di servizio hanno passato mesi a spalare palta sul Municipio il quale, essendo a maggioranza relativa del colore sbagliato, doveva essere colpevole per definizione. Strano: in genere costoro sono fautori del garantismo più spinto, ma solo a geometria variabile.

La panna montata si è dunque miseramente smontata. Il Municipio ha agito correttamente nella notte del 29 maggio, con l’obiettivo di garantire l’incolumità di tutti, molinari compresi, e ha detto la verità dopo. Se poi ci sono stati degli errori di comunicazione tra le polizie operative sul posto, essi non sono in alcun modo attribuibili al Municipio. Neanche a piangere in cinese.

Questa è la semplice realtà. Ed è inutile che politicanti e giornalai di regime, incapaci di darsi pace dopo l’asfaltatura rimediata, insistano nell’arrampicarsi sui vetri, abbarbicati alle proprie narrazioni precostituite come cozze allo scoglio. Vedi la solita Pravda di Comano che, nel Quotidiano di ieri, ancora farneticava di “vicenda tutt’altro che conclusa”. Ma non fateci ridere! E questa sarebbe l’informazione di servizio pubblico, finanziata col canone più caro d’Europa?

La rivincita

Spiace che il sindaco Marco Borradori non sia qui a godersi questa bella rivincita che fa seguito alla vittoria sul PSE. Il compianto sindaco è stato trattato da bugiardo; si è perfino trovato sotto casa gruppi di teppisti che berciavano “Borradori a testa giù!”. Il tutto con il silenzio-assenso del partito del sabotaggio e dei suoi numerosi lacchè. Se un corteo di “destra” si fosse presentato sotto casa di un qualsiasi soldatino gauche-caviar, i signori appena citati si sarebbero immediatamente messi a strillare a pieni decibel all’ “allarme fascismo”.

Volare basso

Come ha detto il sindaco Michele Foletti, “politicamente qualcuno dovrà scusarsi”. Non siamo così ingenui da illuderci che ciòavverrà. Per farlo occorrerebbero correttezza ed onestà intellettuale. Doti di cui certi soggetti sono del tutto privi: si limitano a pretenderle dagli altri.  Ma di certo qualcuno (parecchi qualcuno in effetti) farà bene a volare molto basso. Proprio rasoterra. Anche perché la stragrande maggioranza dei luganesi se ne impipa dei brozzoni e delle loro arroganti pretese. E di certo non è dispiaciuta per la demolizione della fatiscente stamberga che ha generato tanto strumentale polverone mediatico e politico. Aspettiamo tra l’altro la pubblicazione delle foto degli spazi interni, così che il pubblico possa farsi un’idea delle condizioni in cui si trovavano. E naturalmente aspettiamo di sapere quanto è costata al contribuente la procedura penale avviata con denunce farlocche a scopo di politichetta.

Visto poi che nei loro logorroici e farneticanti comunicati i cosiddetti autogestiti insistono nel rifiutare ogni dialogo con il municipio e ad insultarne i membri, possono stare sereni: dopo mesi e mesi di porte in faccia, nessuno cercherà più il dialogo con loro. E men che meno gli metterà a disposizione degli spazi pubblici. Hanno fatto di tutto per dimostrare di non meritarli.

Lorenzo Quadri