Investire 26.5 milioni per riconsegnare il sedime agli autogestiti? Ma diamo i numeri?
I compagni, quelli che godono per le difficoltà dell’aeroporto e vorrebbero chiuderlo, se ne facciano una ragione: i loro amici “autogestiti” dovranno levare le tende. Se proprio vogliono, gli esponenti della gauche-caviar possono mettere a disposizione dello CSOA una delle loro ville…
Il Municipio di Lugano ha licenziato nei giorni scorsi il Messaggio municipale con cui chiede al Consiglio comunale l’apertura di un concorso internazionale (argh) d’architettura per la valorizzazione del sedime dell’ex Macello.
Il concorso deve – per legge – essere internazionale data l’entità del progetto e le cifre in ballo. Speriamo quindi di non trovarci con gli architetti di Como o di Varese…tra i professionisti ticinesi c’è sicuramente chi è in grado di trattare il tema ex Macello con la competenza necessaria. In Ticino non abbiamo forse un’Accademia di architettura? Però i lavori pubblici più sostanziosi varcano il confine?
A disposizione di tutti
Comunque, quello della scelta degli architetti è un problema che, al momento, è al di là da venire. Il Messaggio municipale per il concorso d’architettura conferma quanto già espresso dal municipio sull’ex Macello nei mesi scorsi, quando l’Esecutivo ha presentato le proprie intenzioni per il futuro del pregiato comparto. Che dovrà essere a disposizione di tutti i luganesi. Sono loro i proprietari. Non certo i sedicenti autogestiti (quanti in arrivo dai centri sociali ro$$i d’oltreramina?) che sono semmai occupanti abusivi (le condizioni contenute nella famosa Convenzione del 2002 non sono mai state rispettate).
26.5 milioni
All’ex Macello ci saranno dunque spazi per manifestazioni ed eventi, per il coworking ed costudying, punti di ristorazione, alloggi per studenti e per turisti, eccetera. Il progetto, già annunciato negli scorsi mesi, procede sulla via della realizzazione. Che, certo, non sarà per domani. Ma il Municipio ha finalmente deciso di affrontare di petto, e non solo a blabla, il tema della riqualifica del comparto. L’investimento previsto è di 26.5 milioni di franchetti. Ancora non si sa quanti verranno messi dalla città e quanti saranno coperti da investitori privati o da altri enti pubblici o parapubblici.
Chi non ci sarà
Oltre a quello che ci sarà nell’ex Macello, conta anche quello che NON ci sarà. Non ci sarà il centro autogestito. Ovvero: molinari, föö di ball! Questo concetto viene ribadito nel Messaggio per il concorso di architettura: nel sedime non ci sarà spazio per l’autogestione. E ci mancherebbe anche che si spendessero 26.5 milioni per l’ex Macello per poi rimetterci dentro gli autogestiti! Ma non se ne parla nemmeno! Eppure i $inistrati vorrebbero proprio questo. Il P$ di Lugano ha già auspicato cambiamenti di rotta. Come si dice in dialetto di Corticiasca: “keep on dreaming”! Continuate pure a sognare, cari kompagni. Di cambiamenti di rotta non ce ne saranno proprio. I molinari, volenti o nolenti, dovranno sloggiare. E, se vorranno degli spazi, se li andranno a cercare sul mercato e pagheranno un affitto. Come fanno tutti i comuni mortali.
Hai capito gli esponenti della gauche-caviar luganese? Sognano di chiudere l’odiato aeroporto adducendo motivi di costi e godono per le difficoltà dello scalo. Però vorrebbero che la città investisse un numero imprecisato di milioni del contribuente nella riqualifica dell’ex macello… per poi riconsegnarlo ai molinari. Applausi a scena aperta!
Lorenzo Quadri