Pompata come una mongolfiera a scopo di politichetta contro il municipio di Lugano, la vicenda giudiziaria legata all’ex Macello si è miseramente sgonfiata. Il Ministero pubblico ha annunciato che verrà emesso un decreto d’abbandono. Una notizia bomba, come ha sostenuto qualcuno? No, un’ovvietà. Era chiaro fin dall’inizio che sotto il “caso”, ingigantito oltre ogni decenza, di penale non c’era nulla. Era – appunto – solo politichetta.
I Verdi-anguria, autori della denuncia penale farlocca contro il municipio, sono quindi stati asfaltati. Come i pifferi di montagna, partirono per suonare, ma vennero suonati. Stessa sorte è toccata ai ro$$i, ai radikal-chic (radikal-brozz), agli altri soldatini della partitocrazia legafobica ed ai loro reggicoda mediatici. Vedi il giornale di servizio del partito delle tasse (LaRegione), ma soprattutto l’emittente di regime. La Pravda di Comano, finanziata con il canone più caro d’Europa, ha passato 5 mesi a spalare palta sull’Esecutivo di Lugano, reo di essere a maggioranza relativa leghista. Altro che “servizio pubblico”! Ed ovviamente la shitstorm (=tempesta di cacca) continuerà…
I Verdi-anguria si sono inoltre dimostrati dei pessimi perdenti: invece di incassare la batosta, sono corsi a strillare al “gombloddo”. Come diceva Totò: signori si nasce. Loro non lo nacquero.
Quanto ai cosiddetti autogestiti, ormai sono rimasti in tre gatti. Per rimpolpare le fila della manifestazione dello scorso sabato è stato necessario ricorrere a dipendenti della RSI ed a $indakalisti. Ai molinari l’ente pubblico non deve più mettere a disposizione nemmeno un pollaio. Se vogliono una sede, se la andranno a cercare sul mercato e pagheranno un affitto.
Lorenzo Quadri