Ma il ministro degli esteri Burkhaltèèèr (PLR) vuole lo sconcio accordo istituzionale
Ma guarda un po’! Anche al Politecnico di Zurigo si sono accorti che i cittadini svizzeri non ne vogliono più sapere di farsi “schiacciare gli ordini” dalla fallita Unione europea. Oggi, secondo il sondaggio “sicurezza 2017” dell’accademia militare del Poli, solo il 31% dei cittadini elvetici è favorevole ad un avvicinamento politico all’UE, mentre nel 1999 la percentuale era del 70%. Chiaro: nel frattempo gli eurobalivi hanno mostrato il loro programma. Ossia comandare in casa nostra e trattarci come una colonia. In altre parole: dal 1999 ad oggi è successo proprio quello che la Lega aveva previsto!
Solo una “percezione”?
Che l’indice di gradimento – chiamiamolo così – dell’UE sia crollato in Svizzera non è certo una sorpresa. Semmai lo scandalo è che i camerieri di Bruxelles in Consiglio federale, la partitocrazia spalancatrice di frontiere, i suoi soldatini, la stampa di regime, i cosiddetti “poter forti”, gli intellettualini da tre e una cicca e compagnia cantante continuino con il lavaggio del cervello agli svizzerotti “chiusi e gretti” perché la smettano con l’assurda – oltre che populista e razzista – pretesa di essere padroni in casa propria! Vi ricordate il discorso del capodanno 2014 dell’allora presidente della Confederazione Didier Burkhaltèèèr, con le esortazioni ad “aprirsi all’UE”, quando invece bisogna CHIUDERE?
E chissà cosa diranno i sopra citati lecchini della Disunione europea a proposito del sondaggio del Poli di Zurigo: che è “solo una percezione”?
Lavaggio del cervello
Malgrado il continuo lavaggio del cervello politico e mediatico, malgrado l’emittente di regime finanziata con il canone più caro d’Europa non perda occasione per fare propaganda pro-UE, la popolazione non ne vuole sapere. Non ci vuole il Mago Otelma per prevedere che la “fiducia” degli svizzeri negli eurofalliti è destinata a precipitare ulteriormente. Del resto, è anche facile immaginare che, senza il continuo martellamento all’insegna del “bisogna aprirsi” e senza la sistematica denigrazione di chi invece non ci sta, la percentuale degli svizzeri favorevoli ad un ulteriore “avvicinamento all’UE” sarebbe oggi ancora più bassa.
Giuda della volontà popolare
La volontà dei cittadini elvetici è chiara come il sole. Eppure il ministro degli esteri lilab Didier Burkhaltèèèr brama di sottoscrivere lo sconcio accordo quadro istituzionale con l’UE. Ossia quell’accordo-capestro che, come scritto più volte (repetita iuvant) ci imporrebbe di riprendere automaticamente il diritto comunitario e di sottometterci a giudici stranieri. La pietra tombale sulla nostra sovranità e suoi nostri diritti popolari.
La sottoscrizione di un simile aberrante trattato sarebbe assai più di un “avvicinamento” all’UE. Sarebbe la svendita della Svizzera ai balivi di Bruxelles. Eppure la partitocrazia vuole andare a parare proprio lì! Malgrado il 70% dei cittadini non ne voglia sapere!
Alla faccia della democrazia diretta: in Svizzera la “classe politica” fa proprio quello che il 70% dei cittadini NON vuole. E non su un tema secondario, ma sulla questione su cui si gioca il futuro del Paese. Quando si dice i Giuda della volontà popolare! Certo che se gli elettori continuano a votare certi partiti e certi esponenti…
Via la liberacircolazione
E’ chiaro che, se non ci sarà un gesto di rottura, i camerieri dell’UE in consiglio federale e la partitocrazia spalancatrice di frontiere continueranno nella scellerata calata di braghe. E continueranno così a prendere a pesci in faccia il 70% degli svizzeri. Per evitare il disastro, occorre prima firmare e poi plebiscitare l’iniziativa per disdire la devastante libera circolazione delle persone, che partirà in autunno.
Lorenzo Quadri