I giovani socialisti vogliono abbattere le frontiere e la loro Consigliera federale…
Ma guarda un po’: alla loro ultima assemblea annuale i fenomeni di gioventù socialista hanno dichiarato, prevedibilmente, di voler abbattere le frontiere. Perché in Svizzera “devono entrare tutti”. Poi chi paga il conto, anche finanziario, di una simile politica deleteria, non è certo un problema di gioventù socialista, i cui esponenti hanno spesso e volentieri i piedi al caldo grazie a papà.
Non ancora contenti, i kompagnuzzi vorrebbero anche stuprare il diritto d’asilo. Lo scopo del diritto d’asilo è protezione; loro vogliono trasformarlo in un diritto all’immigrazione incontrollata. Vogliono istituzionalizzare e sdoganare la figura dei migranti economici. Non la persecuzione, non la guerra, ma la povertà deve essere criterio per richiedere (ed ottenere) l’asilo, secondo la gioventù comunista. Ma bravi, complimenti: sicché secondo costoro gli svizzerotti dovrebbero portarsi in casa e mantenere mezza Africa.
Se questi signori costituiscono il futuro del P$ (Partito degli Stranieri), la cabina telefonica come sala per le riunioni plenarie non è più nemmeno un’ipotesi, bensì una certezza. Si suggerisce di sceglierne una nei pressi di un centro d’accoglienza per finti rifugiati con lo smartphone, visto che è unicamente nell’ interesse di questi ultimi, e contro quello dei cittadini svizzeri, che “il futuro del P$” fa politica. Il fatto che si tratti di “giovani” socialisti non può bastare a giustificare ogni corbelleria.
“Discussione ricca di valori”
Ora, la posizione dei giovani socialisti, che vogliono semplicemente rottamare la Svizzera, non è neanche troppo sorprendente. A dire il vero, neppure ci interessa più di tanto. Speriamo semmai che serva ad aprire gli occhi a chi magari, per qualche strano motivo, accarezzava l’intenzione di votare P$.
A fare specie è invece che all’assemblea dei giovani $ocialisti c’era anche la Consigliera federale kompagna Simonetta “dobbiamo aiutare l’Italia” Sommaruga. La quale è la responsabile per il dossier asilo. E la buona Simonetta mica ha preso le distanze dalle balordaggini dette dai giovani P$$. Anzi: secondo il suo illuminato parere, almeno così riportano le notizie d’agenzia, per la Consigliera federale “l’analisi fatta dai giovani del suo partito è una discussione ricca di valori”. Uella!
Capito il messaggio, svizzerotti chiusi e gretti? “Far entrare tutti”, per chi in Consiglio federale gestisce il dossier asilo, è “un valore”. E poi la kompagna Sommaruga, in occasione del referendum contro la nuova legge sull’asilo da lei fortemente voluta, e per la quale si sono mobilitati proprio gli spalancatori di frontiere, ha avuto il coraggio di spacciarla come una legge “restrittiva”. Ed infatti è così restrittiva che servirà alla Confederella a riempiere il Ticino (che ha la sfiga di confinare con l’Italia) di centri d’accoglienza per migranti economici, senza che nessuno possa mettersi efficacemente per traverso. Infatti a decidere sulle opposizioni sarà sempre il Dipartimento Sommaruga.
Mantenere invece di rimpatriare
Prendiamo quindi atto che la ministra del partito del “devono entrare tutti” vuole effettivamente “far entrare tutti”. E non solo fare entrare, ma vuole anche tenerli in Svizzera. Ha infatti dichiarato la kompagna Simonetta: “Una della priorità per l’anno in corso è quella di vigilare sull’integrazione dei profughi i quali devono trovare un lavoro, in quanto è proprio grazie al lavoro che si conferisce una stabilità, un senso all’esistenza, un’identità alla persona”.
Uella Sommaruga, ma cosa racconti? Proprio tu, fautrice della fallimentare libera circolazione delle persone che ha devastato il mercato del lavoro ticinese, di cui ti ostini oltretutto a pretendere l’applicazione pedissequa martellando il Cantone, ci vieni a dire che la priorità è creare posti di lavoro per i finti rifugiati? Ma non ci siamo proprio!
La vera priorità
Le possibilità di lavorare le devono avere i residenti. Questo significa che gli asilanti devono andare tutti in assistenza? No di certo: gli asilanti devono tornare al loro paese. Questa è la priorità in materia di asilo. Il rimpatrio. Non l’ “integrazione”. Che è solo un modo politikamente korrettissimo per sdoganare il “devono restare tutti”!
Le ammissioni provvisorie devono tornare ad essere tali. Ciò significa che i profughi, quelli che scappano effettivamente da una guerra, devono ritornare al loro paese una volta che la situazione si è pacificata. Oggi invece – come riconosceva anche il kompagno Rudolf Strahm, già presidente del P$$ – rimangono tutti in Svizzera. Naturalmente oltre l’80% di essi è in assistenza. Ma questo non vuol dire che bisogna trovargli dei posti di lavoro (che non ci sono neanche per i nostri giovani). Vuol dire che bisogna rimpatriarli.
I ticinesi contano meno dei rifugiati
I migranti economici, per contro, in Svizzera non ci devono proprio entrare, poiché sono immigrati clandestini e non rifugiati. Invece la kompagna Sommaruga vuole fare entrare e far rimanere tutti. E naturalmente si preoccupa di trovare loro un lavoro. Invece i ticinesotti possono tranquillamente continuare a venire soppiantati da frontalieri in casa propria “grazie” alla libera circolazione. E se non gli sta bene, come ebbe anche a dire il Beltradirettore del DSS, che emigrino. Perché “bisogna aprirsi”, che diamine! E perché la devastante libera circolazione delle persone è un dogma sacro che non si può assolutamente mettere in discussione.
Morale della favola: per la ministra del “devono entrare tutti”, e per il suo partito, i ticinesi contano meno dei finti rifugiati con lo smartphone. Prendere nota e ricordarsene alle prossime elezioni.
Lorenzo Quadri