Un motivo in più per disdire la devastante libera circolazione delle persone!

 

Proprio vero che non c’è limite al peggio: lo scorso fine settimana è giunto a Roma il presidente (?) turco Erdogan. Il quale ha avuto la bella idea di tornare a remenarla con l’adesione della Turchia all’Unione europea.

Qui qualcuno non ha capito da che parte sorge il sole.

Tanto per cominciare, si dà il caso che la Turchia sia lontana anni luce dall’UE e dall’Europa in generale! Grazie al “buon” Erdogan, infatti, il paese ha sterzato alla grande verso l’estremismo islamico. Ad inizio di quest’anno (del 2018; non del 1018…) sono pure state sdoganate le spose bambine di 9 anni.

Finanzia l’Islam radicale

Inoltre, non dimentichiamo che tra chi è indiziato (eufemismo) di finanziare moschee e centri culturali islamici che diffondono il radicalismo in Occidente – Svizzera compresa – c’è proprio il governo turco. Non a caso chi scrive ha presentato una mozione in Consiglio nazionale che chiede il divieto di finanziamenti esteri a moschee e centri culturali musulmani, oltre all’obbligo per questi istituti di fare trasparenza sui conti e, per gli imam, di predicare nella lingua locale (affinché tutti possano capire quello che dicono e affinché gli imam la imparino, la lingua del posto).

La mozione è stata approvata alla Camera del popolo a stretta maggioranza. Con la furente opposizione, ça va sans dire, della ministra del “Devono entrare tutti”, kompagna Simonetta Sommaruga. Chiaro: i piani antiradicalismo della Simonetta non servono ad un tubo. Si limitano a scaricare improbabili compiti sul groppone dei Comuni, naturalmente senza allocare le risorse finanziarie che servirebbero a svolgerli. Ma è chiaro: l’unico obiettivo dell’operazione è quello di lavarsi la coscienza. Di poter dire che, per combattere il dilagare dei jihadisti in Svizzera, “il Consiglio federale sta facendo”. Ed invece non sta facendo un tubo, in quanto le uniche proposte efficaci vengono respinte per partito preso, strillando al razzismo e alla discriminazione!  Intanto la Svizzera diventa il Paese del Bengodi per l’estremismo islamico, visto che abbiamo leggi a colabrado, tribunali buonisti-coglionisti, Ministri che pretendono di fare entrare tutti, ed in più  il nostro Stato sociale è scandalosamente generoso con gli immigrati non integrati; compresi i seguaci dell’Isis.

Se poi si pensa che la Ministra di Giustizia, la già citata kompagna Simonetta, è un’esponente del P$, cioè del partito che vuole rendere l’Islam religione ufficiale in Svizzera, ben si capisce che ci troviamo immersi nella palta fino al collo.

Scenari catastrofici

Del resto, che col ritornello del “razzismo e xenofobia” si ottiene ogni sorta di calata di braghe da parte degli occidentali imbesuiti dal politikamente korretto, l’ha ben capito lo stesso Erdogan (più furbo che bello). Che infatti nella sua visita a Roma l’ha immediatamente tirato in ballo…

A lasciare basiti è che da Bruxelles non sia giunto un njet perentorio all’aberrante ipotesi di adesione all’UE della Turchia, che di europeo non ha proprio niente e che anzi dell’Europa è nemico storico.

Immaginiamoci dunque, nella (per fortuna) fantascientifica ipotesi in cui la Turchia dovesse diventare Stato membro della DisUnione europea, quali sarebbero le conseguenze per gli svizzerotti: estensione della devastante libera circolazione delle persone ad Ankara! Frontiere spalancate ad un paese dove almeno il 98% della popolazione è musulmana (quanti i radicalizzati?)!

Visto che uno scenario del genere sarebbe a dir poco catastrofico, ecco un valido motivo in più per far saltare quanto prima la libera circolazione tra Svizzera e fallita UE! Sotto con le firme!

Lorenzo Quadri