Verdi-anguria fuori di melone: ecco la loro “alternativa” agli sgravi sulla benzina!

I Verdi-anguria continuano le loro campagne contro gli odiati automobilisti. Non solo godono come ricci per l’esplosione del prezzo della benzina, che il governicchio federale rifiuta di compensare con sgravi fiscali, al contrario di quanto fanno Italia, Francia, e da qualche giorno pure la Germania (a governo ro$$overde!). Ma i climatisti addirittura insistono nel diffamare chi ha bisogno dell’automobile per andare a lavorare tacciandolo di essere un bieco “finanziatore di Putin”.

Qui qualcuno è fuori come una pala eolica.

Quanto sopra viene condito con la strumentalizzazione della guerra in Ucraina per sdoganare svolte ideologiche verdi con il metodo tipico della $inistra: il ricatto morale e la denigrazione.

Presa per il lato B

Sicché adesso dai Verdi-anguria arriva la proposta politikamente korrettissima e grondante ideologia di rispondere (?) al caro benzina abbassando artificialmente i prezzi degli abbonamenti mensili arcobaleno: 10 franchi per una o due zone, 20 franchi per tre o quattro zone, 30 franchi per 5 e più zone. Questo a partire da subito e fino alla fine del conflitto russo-ucraino.

Una vera e propria presa per il lato B, altro che “alternativa”!

E’ infatti evidente che una simile ipotesi non aiuta in nulla gli automobilisti. Men che meno le stazioni di servizio della fascia di confine, con commerci annessi. Costituisce, per contro, un regalo a chi non è toccato dal caro benzina: ovvero gli utenti dei trasporti pubblici, le cui tariffe non sono aumentate a seguito della guerra. Un regalo pagato da quelli che invece subiscono l’esplosione del prezzo del carburante. Chi finanzierebbe, infatti, l’eventuale abbassamento del prezzo degli abbonamenti arcobaleno? Il contribuente-automobilista, è ovvio.

Non tutti possono

E’ ora di darci un taglio alla criminalizzazione dell’automobilista presentato dalla narrazione “mainstream” come il depravato che non ne vuole sapere di usare i mezzi pubblici, per il solo gusto di andare in giro ad inquinare.

Tanto per cominciare, la libera scelta del mezzo di trasporto è garantita dalla Costituzione. I Verdi-anguria faranno bene a tenerlo presente. Non si può invocare la Costituzione a geometria variabile, solo quando fa comodo.

Inoltre: chi può utilizzare i trasporti pubblici, già lo fa. Ma non tutti possono. C’è gente che vive in regioni discoste. C’è chi lavora ad orari irregolari. Ci sono persone che devono spostarsi più volte durante il giorno e non possono passare metà del tempo di lavoro a raggiungere a piedi le fermate dei bus o dei treni e ad attendere i medesimi. Ma naturalmente gli ecologisti da salotto urbano – che magari di “professione” fanno gli studenti a vita e di tempo da perdere ne hanno a bizzeffe – il problema manco se lo pongono.

Questi climatisti non vogliono risolvere i problemi, in particolare quelli del ceto medio e basso. Costoro pretendono di imporre agli altri lo stile di vita che piace a loro. Come i talebani afghani che infilano il burqa alle donne.

Obbligare gli spremuti automobilisti a finanziare con le proprie imposte l’abbattimento del prezzo degli abbonamenti arcobaleno a vantaggio degli utenti del trasporto pubblico è una presa per i fondelli. Non risolve il problema dello svuotamento del portafoglio di chi ha bisogno della vettura: lo aggrava. Altro che alternativa al doveroso taglio alle accise sulla benzina!

Servono quindi degli sconti fiscali sulla benzina, ma anche sull’olio combustibile. Pure il prezzo della nafta è infatti schizzato alle stelle.

E i frontalieri?

Se ci tengono all’ambiente, i Verdi-anguria comincino ad impedire a 75mila frontalieri di entrare tutti i giorni in Ticino uno per macchina. Ma non certo finanziandogli il trasporto pubblico con i nostri soldi. Invece ai Verdi sta bene che i permessi G paghino la benzina scontata nel Belpaese (perché il governo italiano ha ridotto il carico fiscale) e poi vengano qui ad inquinare e ad infesciare le strade. Mentre i ticinesi che tirano la cinghia devono pagare il carburante a prezzi stellari, oppure darsi al frontalierato del pieno, aumentando il traffico e l’inquinamento. Geniale! E tutto per non tagliare le accise anche qui. Del resto, il punto è sempre lo stesso: non si può essere contemporaneamente ambientalisti ed immigrazionisti. E’ una contraddizione in termini.

Sgravi anche qui

Sicché, avanti con gli sconti sul carburante! E la prima cosa da fare è cambiare i Dipartimenti federali incaricati di decidere sul tema. Fino a quando il pallino l’avranno in mano il Dipartimento Simonetta, che odia gli automobilisti, ed il Dipartimento Maurer, che vuole fare cassetta, è evidente che non si muoverà paglia.

Lorenzo Quadri