Resta poco tempo per firmare il referendum contro il cosiddetto “matrimonio per tutti”
Scade alla fine di questo mese il termine per la consegna delle firme per il referendum contro il cosiddetto “matrimonio per tutti”, votato dai soldatini del triciclo alle Camere federali.
Come spesso accade, dietro la denominazione politikamente korrettissima si nasconde ben altro. A partire da un nuovo diritto, per le coppie lesbiche, all’accesso alla donazione di sperma.
Tanto per cominciare: il matrimonio così come inteso dalla nostra Costituzione è un’unione tra un uomo ed una donna. Questo principio di base non può essere stravolto tramite una semplice votazione parlamentare. Occorre una modifica costituzionale, la quale presuppone una votazione popolare. Già solo per questo appoggiare il referendum è doveroso.
Genitore 1 e genitore 2?
Oggi ognuno può stare con chi gli pare, indipendentemente dal sesso del partner. Questo nessuno lo mette in discussione. Le coppie omosessuali possono accedere all’unione registrata, dalla quale discendono diritti e doveri. Cosa porta in più il “matrimonio per tutti”? Porta il diritto alla donazione di sperma per le coppie lesbiche citato sopra. Questo equivale a stabilire per legge che un bambino può nascere con due madri. Siamo davanti alla negazione istituzionale del ruolo del padre, ridotto ad inutile accessorio. E’ gravissimo.
Una simile decisione, che ricorda da vicino le imbecillità dei $inistrati della Vicina Penisola con i loro “genitore 1” e “genitore 2”, è la diretta conseguenza del femminismo isterico ed androfobo che oggi va di moda in troppi ambienti politici – vedi la gauche-caviar ed il “centro” ormai ridotto a sua ruota di scorta – e che discrimina l’uomo, colpevole di non essere nato donna.
Altro che “il bene dei bambini”
Prima delle leggi della partitocrazia imbesuita dal politikamente korretto vengono le leggi di natura. E queste prevedono che un figlio nasca da un uomo e da una donna. Un parlamenticchio non può modificare questa realtà; così come non potrebbe abrogare la legge di gravitazione universale.
I bambini con due padri o con due madri sono frutto dell’egoismo dei cosiddetti “genitori” (che tali non sono, perché una coppia dello stesso sesso non può generare prole). I bambini necessitano, per il loro sviluppo, di una figura di riferimento maschile ed una femminile. Inoltre: qualcuno immagina che i futuri bambini con due mamme avranno vita facile? Qualcuno s’illude che non saranno bersaglio di bullismo e sfottò, con le sofferenze che ne conseguono? Chi ringrazieranno questi bambini?
E’ desolante che la partitocrazia, pronta a sciacquarsi la bocca in ogni occasione con “il bene dei bambini”, alla prova dei fatti lo tralasci allegramente per correre dietro alle mode del momento. Magari nella speranza di accattarsi qualche voto.
Nuovo autogol
Le femministe di $inistra (le stesse che difendono il burqa) sdoganando la donazione di sperma alle coppie lesbiche commettono inoltre l’ennesimo autogoal. E’ evidente che, a questo punto, anche una coppia composta da due uomini deve avere il diritto alla paternità, anche in assenza di una madre. Altrimenti sarebbe discriminazione di genere. Di conseguenza, il prossimo passo sarà il diritto all’utero in affitto. Che qualcuno “dovrà” mettere a disposizione. Conseguenza: donna – in genere donna povera di altri continenti, che si presta per necessità – degradata a macchina da parto a pagamento. Se queste sono le conquiste sociali delle femministe ro$$overdi e della partitocrazia triciclata, auguri!
Naturalizzare “a manetta”?
Il matrimonio si differenzia da un’unione registrata sostanzialmente in due punti: adozione e naturalizzazione agevolata. Vuoi vedere che è proprio quest’ultimo l’aspetto che più interessa alla partitocrazia fabbricatrice di svizzeri di carta? Trovare un ulteriore pretesto per naturalizzare “a manetta”? Se pensiamo che i ro$$overdi sfruttano senza vergogna il cinquantesimo anniversario del suffragio femminile in Svizzera per lanciare iniziative a favore del voto agli stranieri, il sospetto è fondato.
Omofobia d’importazione
Anche nel cosiddetto “matrimonio per tutti” emerge in modo plateale l’ipocrisia della $inistra immigrazionista. Da un lato afferma di voler difendere donne, gay e lesbiche. Dall’altro insiste per far entrare in Svizzera frotte di migranti in arrivo da “altre culture” i quali, oltre che sessisti, sono pure omofobi. E trasmettano simili “valori” alle nuove generazioni.
Chi sono infatti gli autori delle aggressioni omofobe violente che avvengono in Svizzera? Sono giovani “con passato migratorio”! Le vittime di queste aggressioni possono dunque ringraziare la partitocrazia spalancatrice di frontiere, ro$$overdi in primis.
Anche la poligamia?
Ulteriore considerazione: se i soldatini sotto le cupole federali si permettono di stravolgere il concetto di matrimonio contenuto nella Costituzione tramite una votazione popolare, è ovvio che il “matrimonio per tutti” è destinato ad allargarsi ulteriormente. Dopo aver stabilito che anche due persone dello stesso sesso si possono sposare, il “naturale” passo successivo sarà decidere che in un matrimonio ci possono essere anche più di due coniugi. Avanti con la poligamia per accontentare i soliti “migranti in arrivo da altre culture”!
Come si vede, ci sono motivi in abbondanza per firmare il referendum contro il sedicente “matrimonio per tutti”. I formulari si possono scaricare dal sito https://matrimonio-civile-per-tutti-no.ch/.
Sotto con le firme, perché il tempo sta per scadere!
Lorenzo Quadri