Le “grandi scoperte”
Ma come, non dovevano essere tutte frottole della Lega populista e razzista?
Questa sembra essere la settimana delle “grandi scoperte” (si fa per dire) in campo di politica estera.
L’ufficio federale della migrazione infatti nel suo ultimo rapporto si è accorto che molti sedicenti rifugiati, prima presentare domanda d’asilo in Svizzera, si trovano già in Europa. Quindi in un paese sicuro. E vi si trovano, oltretutto, da un certo periodo di tempo. Di conseguenza, non hanno alcuna necessità di chiedere asilo nel nostro Paese. Non solo potrebbero, ma dovrebbero presentare la domanda nello Stato in cui si trovano. Se invece scelgono la Svizzera, ciò può avere una sola spiegazione, peraltro sempre la solita. Non sono alla ricerca di un rifugio, ma di prestazioni sociali più interessanti. Quindi si tratta di rifugiati economici. Ma potrebbe anche essere che queste persone siano state espulse da paesi europei dove hanno commesso reati, ed allora cosa fanno? Ma vanno in Svizzera, of course.
Svizzeri nelle caserme, ma asilanti no?
Sempre in questo ambito, si è scoperto che per alcuni piazzare i richiedenti l’asilo nelle caserme che non vengono più utilizzate è disumano. Quindi: i cittadini svizzeri nelle caserme ci possono stare tranquillamente, ma i sedicenti asilanti no.
Le scoperte non sono finite: nel sostenere i programmi di lavoro per richiedenti l’asilo, alla radio una funzionaria cantonale si esprime nei termini seguenti: “vedere gli asilanti che lavorano serve alla popolazione residente a superare paure irrazionali”. E già, perché i fatti di cronaca che vedono asilanti quali protagonisti di atti criminali di vario genere sono delle paure irrazionali. Quello che succede a Chiasso, ma non solo, è una paura irrazionale. Gli asilanti spacciatori sono paure irrazionali. Le derive del politikamente korretto sono ormai giunte alla negazione della realtà, che viene declassata da dato di fatto a paura irrazionale.
Grazie, Bilaterali!
Altra “scoperta del secolo” è l’esistenza di un chiaro fenomeno di migrazione nel nostro Stato sociale a seguito degli accordi Bilaterali, tramite contratti di lavoro taroccati. Se ne è accorto (dopo la decima fetta… ) il TagesAnzeiger.
Tramite detti contratti, il cittadino UE ottiene di trasferirsi in Svizzera per esercitare un’attività lucrativa. Poi però, misteriosamente, il contratto di lavoro si dissolve come neve al sole. Però il suo titolare rimane in Svizzera a carico del nostro Stato sociale, cui non ha mai contribuito.
Ma come, tutte queste situazioni non dovevano essere invenzioni, fantasie della Lega populista e razzista? E invece…
Lorenzo Quadri