Allo sbando: il parlatoio ticinese non riesce nemmeno a bocciare una petizione pro-NEM

Come più volte indicato su queste colonne già in tempi non sospetti, l’invasione di finti rifugiati è in corso in grande stile (quanti di loro sono islamisti radicalizzati?).
I migranti economici, ma tu guarda i casi della vita, a stragrande maggioranza sono giovani uomini soli (vedi articoli a pagina 12). Da agosto il numero degli asilanti entrati in Svizzera è esploso. A fine anno, tra richiedenti l’asilo, profughi ucraini (già 70mila) e migranti UE, la Confederella si ritroverà con 250mila abitanti in più rispetto a 12 mesi prima. La piccola Svizzera; mica gli USA.
E’ evidente che siamo confrontati con una vera e propria bomba demografica. La situazione è insostenibile. Siamo qui in troppi.

Sbarchi in Italia

L’invasione della Svizzera al momento avviene soprattutto attraverso la rotta balcanica. Ma anche il Belpaese è preso d’assalto dalle imbarcazioni delle ONG complici dei passatori. Queste navi, che battono bandiera degli Stati più disparati, prelevano i migranti economici in mare – ovviamente mettendosi d’accordo con gli scafisti – e poi pretendono di farli sbarcare in Italia. E da lì ce li ritroviamo in seguito in Ticino. Cose turche. Se l’imbarcazione è norvegese, i migranti fa il piacere di portarseli in Norvegia assieme ai salmoni. Altro che Lampedusa.
Ci piacerebbe poi sapere (domanda retorica) chi finanzia queste ONG. Le loro grandi navi di certo non costano come una Fiat Panda.

Fare come la Danimarca

A Berna la ministra di giustizia PLR Karin Keller Sutter (Ka-Ka-eS) invece di bloccare l’arrivo dei clandestini li fa entrare tutti e poi li scarica sul groppone dei Cantoni. Nel frattempo, Paesi con governi di $inistra adottano politiche di tutt’altro genere. La Finlandia erige barriere anti-migranti sul confine, senza che gli eurofalliti emettano un cip. La Danimarca, così come pure la Gran Bretagna, firma accordi con il Ruanda. Obiettivo: costruire dei centri asilanti extraterritoriali. Chi presenta richiesta d’asilo in Danimarca o in Gran Bretagna, nel mentre che si svolge la procedura non verrà alloggiato in quei Paesi, bensì – appunto – in Ruanda. Con questa soluzione i governi di Copenhagen e Londra vogliono anche diminuire l’attrattività delle rispettive nazioni per i richiedenti l’asilo. La Lega ha chiesto più volte al Consiglio federale di adottare questo modello. Naturalmente è arrivato il consueto “sa po’ mia”. “Sa po’ mia” una fava: se Danimarca e Gran Bretagna “possono”, allora possiamo anche noi!
E’ poi evidente che, davanti all’assalto alla diligenza rossocrociata, assalto che costerà miliardi ai contribuenti, il governicchio bernese non può continuare a rimanere inattivo. Prime e più elementari misure da prendere:
– Blindare i confini;
– Espellere immediatamente gli asilanti la cui domanda è stata respinta;
– I migranti economici sono clandestini, e come tali vanno trattati.

Partitocrazia allo sbaraglio

In questo sfigatissimo Cantone, la situazione è insostenibile. Tant’è che il DSS a guida uregiatta “non esclude il riscorso a pensioni private” per alloggiare i finti rifugiati. Ma col fischio!
Da ricordare che il Ticino, diversamente da altre regioni della Svizzera, sul proprio territorio già ospita i centri federali per asilanti ed in più un numero spropositato di rifugiati ucraini.
Ciononostante lunedì nel parlatoio cantonale il Triciclo è riuscito a prodursi in una dimostrazione di immigrazionismo talebano ed autolesionista. Ed infatti il Gran Consiglio non è nemmeno riuscito a bocciare una farneticante petizione a sostegno degli “ospiti” del cosiddetto bunker di Camorino. Petizione diventata tra l’altro priva d’oggetto. Infatti nel frattempo la struttura è stata chiusa e gli occupanti spostati a Bodio. Costoro sono dei NEM. Ovvero migranti la cui domanda d’asilo è stata evasa negativamente con una decisione di Non Entrata in Materia (NEM, appunto). Quindi avrebbero già dovuto lasciare il Paese da tempo. Ed invece sono ancora qui illegalmente! E noi dovremmo spendere ulteriori soldi pubblici per migliorare le condizioni dell’illecita permanenza di costoro nel nostro Cantone? Che il P$ (Partito degli Stranieri) sostenga una simile boiata, non sorprende. Ma lo fa anche il PLR. E questo conferma che il fu partitone è diventato la ruota di scorta della $inistra. Addirittura, la portavoce liblab ha chiesto al parlatoio cantonale un “atto politico forte” (ö la Peppa!)… a favore non già dei ticinesi, bensì dei clandestini che sono qui a nostre spese ed in spregio della legge! Standing ovation per l’ex partitone!

Parità scandalosa

Qui l’unico atto politico forte ed urgente è far sloggiare tutti i finti rifugiati. Ed è evidente che di aumentare la spesa pubblica a causa di costoro non se ne parla nemmeno. Al contrario, nel settore asilo bisogna tagliare drasticamente. Nel 2023 il Cantone si ritroverà i conti in rosso per quasi 220 milioni. Ai ticinesi si fa tirare la cinghia. Però il PLR ed il P$ pretenderebbero di farci spendere più soldi per i NEM? Addirittura di aumentarne a dismisura i diritti, quando queste persone avrebbero già dovuto sloggiare da un pezzo? Qui qualcuno dev’essere caduto dal seggiolone da piccolo! Simili pretese andavano spazzate via dal tavolo in 10 secondi netti e con maggioranza bulgara. Ed invece lunedì la votazione nel parlatoio cantonale si è conclusa in parità. Quindi occorrerà rifarla durante la prossima seduta. Siamo davvero messi male. “Grazie”, Triciclo! Ricordarsene alle prossime elezioni!
#votalegaoiltriciclotifrega

Lorenzo Quadri