I migranti economici accusano la Svizzera di avere il braccino corto? Che se ne vadano!
La casta immigrazionista e spalancatrice di frontiere, con l’aiuto della stampa di regime, ha montato la panna a oltranza sul “caso India”. Uno degli obiettivi dell’operazione era chiaramente quello di creare un precedente nel segno del “devono restare tutti”. Oltre che trarre lo spunto per denigrare il settore dell’asilo elvetico, descrivendolo come disumano.
Che a venire a raccontare la fregnaccia del sistema d’asilo svizzero disumano siano avvocate in arrivo da oltreramina è il colmo. Che queste signore comincino a guardare cosa succede nel loro paese.
Il contribuente rossocrociato paga ogni anno miliardi per l’asilo. Se il settore è disumano, cosa lo teniamo a fare? Smantelliamolo direttamente e rimandiamo tutti a casa propria!
Caso da manuale
Di recente il Blick ha segnalato una vicenda incresciosa, verificatasi nel Canton Argovia, dove una famiglia di asilantisiriani composta da 6 persone (i migranti in arrivo da “altre culture” non hanno problemi di denatalità) ha fatto causa al Cantone. Motivo? La rendita che percepisce sarebbe troppo bassa. Da notare che i migranti in questione sono stati ammessi provvisoriamente. Ciò significa che la loro richiesta d’asilo è stata respinta: si tratta quindi di finti rifugiati. Tuttavia un ritorno nel paese d’origine viene ritenuto non sostenibile a causa della guerra civile in corso. Sicché i diretti interessati rimangono qui. E cosa accadrà in seguito è fin troppo facile da prevedere: i bambini andranno a scuola e poi, al momento in cui il ritorno sarà diventato sostenibile, scatterà un altro “caso India”. Non sarebbe certo la prima volta, anzi.
Föö di ball!
È il colmo, e questo ci dà la misura di quanto siamo fessi, che dei finti rifugiati ammessi provvisoriamente, con l’aiuto dei soliti legulei abbiano la sfrontatezza di fare causa al Cantone in cui sono alloggiati perché esigono più soldi. Si tratta di persone che non hanno diritto all’asilo, quindi nemmeno dovrebbero rimanere in Svizzera. Però ci rimangono e per giunta battono cassa?
Se questi finti rifugiati ritengono che la Svizzera abbia il braccino corto, invece di intentare cause legali, che levino le tende e si trasferiscano altrove! Föö di ball! Il mondo è grande!
Allarme da Buchs
Intanto, ma tu guarda i casi della vita, si scopre che le domande d’asilo in Svizzera sono tornate al livello pre-pandemia. Interi settori economici sono sull’orlo del fallimento, ma l’industria ro$$a dell’asilo non conosce crisi!
E dal centro asilanti di Buchs nel Canton San Gallo già arriva il grido d’allarme: decine di migliaia di migranti afghani sono pronti a raggiungere l’Europa occidentale. Svizzera ovviamente compresa. Basta che qualcuno di loro ottenga di rimanere – ha spiegato il responsabile del centro a Blick TV – e la notizia si spande a macchia d’olio al paese d’origine, dando il là ad un vero e proprio esodo verso la Confederella.
E adesso?
Con la sciagurata invasione russa dell’Ucraina, ben presto a Berna si assisterà al solito circo dei ro$$overdi bramosi di far arrivare asilanti a go-go, senza alcun criterio. I kompagni nel 2015 pretendevano che la Confederella accogliesse 100mila siriani, e in tempi più recenti 30mila afghani. Quanti ucraini immaginerebbero di far venire? Sono aperte le scommesse.
E’ comunque evidente che la Svizzera dovrà prepararsi a fronteggiare nuove situazioni di caos asilo e c’è da sperare che si farà trovare pronta.
Lorenzo Quadri