Ne abbiamo piene le scuffie di fare il paese del Bengodi per delinquenti d’importazione

Intanto il carcere della Farera scoppia. E gli occupanti sono per il 90% stranieri

“Grazie” alle frontiere spalancate ed all’imperversare del caos asilo la delinquenza s’impenna. I finti rifugiati con lo smartphone – e la partitocrazia vuole farli entrare tutti – si segnalano per l’alto tasso criminogeno. Ma intanto, invece di blindare le frontiere, la ministra di giustizia P$ Elisabeth Baume Schneidèèèr (quella eletta “perché simpatica”) pretende di far spendere al contribuente ulteriori 133 milioni di franchetti per la realizzazione di nuovi centri asilanti. 

Anche in Ticino  spuntano nuove strutture per i cosiddetti minorenni non accompagnati (vedi a Cresciano), che spesso e volentieri minorenni non lo sono più da un pezzo! 

Siamo pronti a scommettere che la popolazione locale avrà modo di toccare con mano le ripercussioni negative della presenza di un centro del genere nel bel mezzo dell’abitato.

Ladri algerini e marocchini

L’alta propensione alla delinquenza dei giovanotti nordafricani è certificata dalle statistiche nazionali ed internazionali, ma anche dalla cronaca locale. Ad esempio, venerdì mattina la polizia cantonale ha diramato un comunicato del seguente tenore: “negli scorsi giorni sono stati arrestati 4 richiedenti l’asilo soggiornanti presso il Centro federale d’asilo di Chiasso. Si tratta di un 30enne e di un 25enne, cittadini algerini, e di due 24enni, cittadini marocchini, sospettati di aver effettuato numerosi furti con e senza scasso nei veicoli in Ticino (…). Le ipotesi di reato nei confronti dei 4 arrestati sono di furto aggravato subordinatamente ripetuto furto, ripetuta violazione di domicilio, ripetuto danneggiamento, abuso di un impianto per l’elaborazione di dati, lesioni semplici, vie di fatto e contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti”. 

Apperò! Ecco la foffa che ci mettiamo in casa! 

(Quasi) tutti stranieri

E’ ovvio che questi finti rifugiati (ma veri delinquenti) vanno rispediti per direttissima al natìo paesello. Ma naturalmente non andrà così. Ed intanto li ospitiamo nelle nostre carceri di alto standing.

Non a caso, sempre nei giorni scorsi, il direttore delle strutture carcerarie ticinesi Stefano Laffranchini ha dichiarato  in un’intervista sul giornale di servizio del partito delle tasse (LaRegione) che le prigioni ticinesi sono piene. In particolare il carcere giudiziario della Farera. Esso ha una capienza di 88 posti; 86 sono occupati. E, udite udite, il 90% dei detenuti è straniero! 

Ma allora è vero che le nostre prigioni esistono in funzione dei delinquenti stranieri! Ringraziamo il Triciclo spalancatore di frontiere! 

“Reato non abbastanza grave”

Il caso dei quattro finti rifugiati ospiti del centro di Chiasso arrestati venerdì è ovviamente solo la punta dell’iceberg. 

Anche perché c’è motivo di credere che tanti furti commessi dai migranti economici non vengano nemmeno acclarati. E questo per decisione della SEM (Segreteria di Stato della migrazione). Un lettore ci informa infatti di quanto accadutogli nelle scorse settimane: mentre faceva la spesa in un supermercato del Bellinzonese, è stato avvicinato da due migranti. Poco dopo, si è accorto che il suo cellulare nuovo, del valore di 1200 franchi, era sparito. Tuttavia in breve tempo tramite l’applicazione di geolocalizzazione ha scoperto che il telefonino si trovava… al centro asilanti di Chiasso! Il derubato ha dunque chiesto l’intervento della polizia: non solo l’ubicazione della refurtiva era nota, ma lui sarebbe stato perfettamente in grado di riconoscere i due borseggiatori. Ed invece, con sua enorme costernazione, si è sentito rispondere che intervenire “sa po’ mia”, poiché la SEM non vuole che la polizia entri nei centri asilanti per questo tipo di reati: non li ritiene abbastanza gravi. A meno che ci sia un ordine da parte del Ministero pubblico. Ma per averlo… campa cavallo. 

Quanti casi?

E’ chiaro che non ci siamo proprio! Oltretutto il caso non sarebbe neppure isolato. Il  nostro interlocutore ci informa di essere venuto a sapere che i telefonini rubati al Carnevale di Bellinzona sarebbero finiti proprio nel centro asilanti di Chiasso.

Con un simile atteggiamento, non solo la SEM (Dipartimento Baume Schneidèèèr) prende per il lato B i cittadini vittime di taccheggi ad opera dei migranti economici, ma imbosca anche i reati commessi da costoro. Intanto l’onesto automobilista che infrange un limite di velocità  viene trattato come un delinquente!

Legge assurda

Ciliegina sulla torta. Al momento è in corso la modifica della legge federale sull’asilo. In tema di sicurezza ed esercizio dei centri della Confederazione, essa prevede che un furto (commesso da un finto rifugiato) costituisca un perturbamento dell’esercizio di un centro asilanti (con le conseguenti possibilità di intervento rapido) solo se effettuato nelle immediate vicinanze della struttura. Quindi un migrante ladro la fa franca se, per delinquere, si allontana un po’ dal centro? E’ chiaro che si tratta di una boiata. Non è difficile vedervi un legame con la vicenda del furto del cellulare denunciato dal nostro lettore, che è avvenuto nel Bellinzonese.  

Anche il governicchio cantonale ha contestato, in consultazione, una simile restrizione geografica. 

Föö di ball!

Basta con l’impunità dei finti rifugiati e basta con le frontiere spalancate! Altro che spendere centinaia di milioni del contribuente per creare nuovi centri d’accoglienza che poi si trasformano in irradiatori di delinquenza! E il migrante economico che commette un reato, qualunque esso sia, va espulso all’istante! Ne abbiamo piene le scuffie di fare il paese del Bengodi per delinquenti d’importazione! Tanto più che, su certi soggetti in arrivo da “altre culture”, le nostre carceri simili ad alberghi non hanno alcun effetto deterrente. Anzi!

Lorenzo Quadri