Invece di chiudere le frontiere, facciamo entrare tutti i migranti-molestatori e poi…

A formulare l’improponibile richiesta, ma guarda un po’, è una consigliera nazionale $ocialista. Il P$ ha forse qualche “consulente sessuale” da piazzare?

Ah ecco: finalmente una proposta di cui si sentiva l’impellente bisogno, come no!

Da tempo le molestie e le aggressioni sessuali di donne occidentali ad opera di finti rifugiati con lo smartphone sono un tema d’attualità. Al più tardi dopo i fatti di Colonia (Capodanno 2016) che hanno semplicemente  dato visibilità ad una situazione già in essere. Solo che prima veniva imboscata in nome del multikulti e del sacro dogma dell’ “accoglienza”.

Nuova geniale proposta

Come reagisce dunque, davanti a donne molestate ed aggredite sessualmente da migranti economici, la $inistruccia multikulti, spalancatrice di frontiere e rottamatrice della Svizzera? Quella che ha pure una passatrice tra i suoi deputati in Gran Consiglio e poi pretende di fare la morale agli altri riempiendosi la bocca con la “legalità”? Forse chiudendo le porte ai finti rifugiati? Ma no di certo! Ricordiamoci  infatti che la $inistra e le associazioni ad essa contingue sull’asilo ci lucrano.

Sicché ecco arrivare, fresca fresca, la nuova geniale proposta, formulata da una consigliera nazionale P$, tale Silvia Schenker. La signora, giustamente sconosciuta ai più, ama profilarsi con posizioni pro-stranieri e pro-migranti economici.  E adesso chiede, ma  guarda un po’, di introdurre un corso di educazione sessuale per giovani migranti.

Sempre più diritti e prestazioni

Ma bene! Applausi a scena aperta! Sempre più diritti e sempre più prestazioni per i migranti economici: dopo l’avvocato gratis (cioè pagato dal contribuente) introdotto dalla ministra del “devono entrare tutti” kompagna Simonetta Sommaruga con la nuova legge sull’asilo, di recente è arrivata la SEM (Segreteria di Stato della Migrazione, sempre Dipartimento Sommaruga) a dire che ai finti rifugiati bisogna portare assistenza spirituale islamica; e naturalmente la formazione degli imam la deve pagare il solito sfigato contribuente. Così, oltretutto, si creano anche gli imam di Stato. Ed il passo successivo (scontato) sarà dichiarare l’islam religione ufficiale in Svizzera.
Qualcuno forse fa finta di dimenticarsi che il nostro è un Paese cristiano. Per cui, se i finti rifugiati vogliono assistenza spirituale islamica, stanno a casa loro; oppure chiedono asilo ad un Paese musulmano (ce ne sono tanti, e anche ricchissimi).

E il prossimo passo?

Adesso la kompagna  parlamentare di turno, che guarda caso di lavoro fa l’assistente sociale, aggiunge un nuovo tassello. E pretende di far pagare al contribuente i corsi di educazione sessuale per i migrati economici con lo smartphone, tutti giovani uomini soli (altro che “famiglie”). Così si crea un altro bel piano occupazionale per “consulenti sessuali” targati PS!

Col piffero che paghiamo anche i corsi di educazione sessuale per insegnare (?) ai finti rifugiati come ci si comporta con le donne in Occidente. E quale sarà il prossimo passo? Pagare, sempre con denaro pubblico – ma tanto, come abbiamo appreso la scorsa settimana, i conti della Confederella sono in attivo, per cui: largesse! –  delle professioniste del sesso per permettere ai giovanotti in “arrivo da altre (in)culture”, e che naturalmente non si sognano di adeguarsi alla nostra, di dare sfogo alle proprie esigenze senza infastidire nessuno? E magari questa operazione la spacciamo per “prevenzione”, dato che suona sempre bene e soprattutto fa sempre politikamente korrettissimo?

Föö di ball!

Come ebbe a dire la stessa kompagna Sommaruga dopo i fatti di Colonia: “i migranti che non rispettano le donne non sono al loro posto in Svizzera”. Altro che far entrare tutti ed “educarli sessualmente” a nostre spese. Qui bisogna chiudere le frontiere, rispettivamente espellere. Föö di ball!
Stop a qualsiasi iniziativa volta ad aumentare l’attrattività della Svizzera per i finti rifugiati con lo smartphone!

A maggior ragione se queste iniziative sono foraggiate con soldi  pubblici a profusione e qualcuno – ossia i soliti noti – ci “tetta dentro”.

Lorenzo Quadri