Panna montata sul presunto calo degli arrivi ma poi vogliono ampliare il centro di Chiasso

Sia chiaro che di creare nuovi posti per migranti economici con lo smartphone non se ne parla nemmeno! Né a Chiasso, né in qualsiasi altro posto del Ticino!

Ma guarda un po’: adesso, per meglio sdoganare la politica del “devono entrare tutti”, la Segreteria di Stato per la migrazione (SEM) monta la panna sul presunto calo degli arrivi di asilanti in Svizzera. Un calo così spettacolare (?) che nel 2018 sono giunti in Svizzera oltre 15’200 sedicenti rifugiati: di certo non sono pochi!

Comunque, se calo c’è stato, è evidente che il merito va anche al deplorevole leghista Matteo Salvini ed alle sue politiche rigorose in materia di sbarchi. Quindi, invece di denigrare, sarebbe bene cominciare a ringraziare. Anche a Berna. Invece, e come al solito, l’abietto servilismo nei confronti degli eurobalivi la fa da padrone.

Un paio di cosette

Detto questo, per evitare di farsi prendere per i fondelli dai burocrati della SEM, sarà bene puntualizzare un paio di cosette.

Tanto per cominciare, 15’200 richiedenti l’asilo saranno anche meno dei picchi di certe annate (e ci mancherebbe anche che si assistesse ad un continuo aumento dei finti rifugiati). Ma sono comunque troppi. Si dà infatti il caso che attualmente in Svizzera vivano oltre 123mila asilanti. Non sono di sicuro pochi. Soprattutto se si pensa che la grande maggioranza di questi non lavora. Il numero degli eritrei a carico dell’ assistenza è addirittura aumentato del 2282% nel giro di soli otto anni.

E ricordiamo pure che il numero di asilanti presenti in Giappone (130 milioni di abitanti, contro gli 8 della Svizzera) si conta sulle dita di una mano.

Le belle pensate

La situazione non è destinata a migliorare.

La Svizzera, senza avere alcun obbligo in questo senso, ha infatti pensato di bene, grazie alla ministra del “devono entrare tutti” kompagna Simonetta Sommaruga, di correre entusiasta ad aderire ai programmi di ricollocamento dei finti rifugiati decisi dalla fallita UE. Programmi a cui vari Paesi membri, a cominciare dagli Stati del famoso blocco Visegrad, non si sognano di aderire. Gli svizzerotti eurolecchini, invece…

E non dimentichiamo che il “nuovo” diritto dell’asilo prevede l’avvocato gratis, ovvero pagato dal solito sfigato contribuente, per i migranti economici. L’obiettivo di tale figura, evidentemente, è quello di “far restare tutti”: o comunque il maggior numero possibile di richiedenti l’asilo. Una bella pensata i cui costi, sia detto per inciso, sono già schizzati verso l’altorispetto a quanto promesso in votazione popolare. Questo perché le tariffe forfettarie degli avvocati d’ufficio, invece di ammontare in media a 1360 Fr per caso come era stato annunciato, si aggirano attorno ai 2000 franchetti! Il che si traduce in una spesa annua di 12 milioni di Fr in piùalla voce “finti rifugiati” (poi però i politicanti vanno in giro a starnazzare che non ci sono i soldi per l’AVS).

Business is business!

Se a pensar male si commette peccato ma ci si azzecca quasi sempre, si potrebbe anche immaginare che simili misure – ovvero l’adesione entusiastica, a titolo puramente grazioso (quando la smetteremo di fare regali alla fallita UE che poi ci ringrazia ricattandoci sullo sconcio accordo quadro istituzionale?) ai programmi di ricollocamento dell’UE e l’avvocato gratis per finti rifugiati – servano per ottenere un costante aumento degli asilanti presenti sul nostro territorio. Anche nel caso in cui gli arrivi dovessero diminuire. Sicché le associazioni contigue al P$ della kompagna Sommaruga, che nell’asilo ci tettano dentro alla grande, possono contare su un’entrata sicura e possono pure pensare a svilupparsi. Business is business!

Intanto a Chiasso…

Secondo aspetto da puntualizzare è il seguente. Le statistiche sulla diminuzione degli asilanti hanno un obiettivo chiaro: quello di fare il lavaggio del cervello ai cittadini per convincerli che non esiste alcun caos asilo, sono solo balle populiste. Ma i burocrati della SEM hanno fatto un autogoal. Infatti, da un lato vorrebbero dare l’impressione che “non arrivi più nessuno”. Dall’altro però vogliono ampliare il centro asilanti di Chiasso portandone la capacità di accoglienza da 134 a 200 posti letto. Ma come, gli arrivi non erano in netto calo? E allora perché mai potenziare il centro di Chiasso? Occorrerebbe semmai depotenziarlo, quindi ridurre il numero di posti. Ed è ovvio che, se si aumentano le capacità d’accoglienza, ciò avviene con il preciso obiettivo di utilizzarle. Anche per non esporsi al rimprovero di aver gettato nel water altri soldi del contribuente.

Sicché, se realizzati, i nuovi posti a Chiasso verranno anche occupati. Perfino il Gigi di Viganello (pur trattandosi di Chiasso) è in grado di rendersi conto che qui gatta ci cova. Fa quindi benissimo la Lega dei Ticinesi di Chiasso a prendere in mano la situazione ed a lanciare una petizione contro l’ampliamento del centro asilanti, come annunciato nei giorni scorsi dal consigliere comunale Stefano Tonini.

Non solo Chiasso, ma tutto il Ticino non è – e non deve diventare –  un hub per finti rifugiati con lo smartphone!

Lorenzo Quadri