Disastro “Giuseppi”: cancellati integralmente i decreti dell’odiato leghista Salvini

Naturalmente dalle nostre parti la stampa di regime, impegnata nel difendere la politica delle frontiere spalancate voluta dal triciclo, non fa un cip. Ma al di là della ramina il governo non eletto di Giuseppe (per Trump: “Giuseppi”) Conte, uno dei più a $inistra nella storia della Repubblica, si prepara ad inguaiare sia il Belpaese che noi.

La sera di lunedì 5 ottobre “Giuseppi” e compagnia cantante erano impegnati in un approfondito lavoro di revisionismo. Ovvero nella cancellazione totale dei decreti legge emanati dall’odiato leghista Matteo Salvini quando era ministro degli interni. Regole che si erano dimostrate efficaci nell’arginare l’invasione di finti rifugiati con lo smartphone.

Per farla al leghista…

Risultato: tutto azzerato. Ripristino integrale della situazione precedente. Una vera “damnatio memoriae”, con l’obiettivo di rimuovere ogni traccia del passaggio di Salvini al Viminale. Per farla al leghista, si spalancano le porte all’invasione. In che modo?

Le multe ai passatori delle Ong (organizzazioni non governative), che erano state elevate fino ad un milione di euro, sono state ridotte ad un massimo di 50mila euro e caricate di limitazioni tali che faranno sì che non ne verranno nemmeno più comminate. Quindi, sanzioni finanziarie annullate. Per contro, è stata dilatata ad oltranza la “protezione umanitaria”, che si estenderà dunque ad un numero sempre più elevato di migranti economici. Analoga amplificazione è prevista per le possibilità di ricongiungimento familiare. Tutto il contrario, invece, per le espulsioni, che saranno ostacolate da “paletti” sempre più restrittivi. Senza contare che il virus cinese viene preso come scusa per non effettuare i rimpatri.

In provincia di Treviso…

Grazie al ro$$i$$imo governo di  “Giuseppi” e Giggino er bibitaro, il Belpaese tornerà dunque ad essere il ventre molle dell’immigrazione clandestina in Europa.

In più, oggi i finti rifugiati portano anche il virus cinese. E non solo in Sicilia. Nei giorni scorsi è stato scoperto un nuovo focolaio di Covid ad Oderzo, in provincia di Treviso, nell’ex caserma Zanusso adibita a centro di accoglienza. 63 migranti sono risultati positivi. In precedenza i finti rifugiati avevano rifiutato i tamponi “per motivi culturali”. Ne erano nati scontri violenti con le forze dell’ordine ed il personale sanitario.

E’ ovvio che il migrante che rifiuta di fare il tampone, ed in particolare che lo rifiuta per “motivi culturali”, va rispedito per direttissima al natìo paesello.

I focolai virali si possono poi propagare dai centri asilanti alla popolazione locale. Specie se i finti rifugiati scappano per non stare in quarantena.

Guai anche per noi

Il nuovo corso italiano – che è poi il ripristino del “vecchio corso” della $inistra – avrà conseguenze deleterie anche per noi.

Lo stato sociale svizzerotto, particolarmente generoso con chi è arrivato da “altre culture” per mungerlo come una mucca Milka, è un attrattore di migranti economici. A ciò si aggiunge che la partitocrazia federale, e questo è il colmo, vota le mozioni per la revisione – ovvero la rottamazione – dell’accordo di Dublino. In base a questo accordo, sta al paese dove il presunto profugo ha depositato la prima domanda d’asilo farsi carico della procedura d’accoglienza, qualora ne sussistesse il diritto. Se nel frattempo il migrante si è spostato in un’altra nazione, quest’ultima può rispedirlo nel paese di prima domanda: si parla di “rinvio-Dublino”. E’ chiaro che il sistema favorisce quegli Stati che NON si trovano sui confini esterni dello spazio Schengen. Compreso il nostro. Ma questo era noto fin dall’inizio. E adesso alle Camere federali i politicanti della casta votano le mozioni per l’abbandono del sistema, argomentando che esso va cambiato perché… è favorevole alla Svizzera!

Certo che, con una partitocrazia del genere, il Paese non può che andare in palta. E naturalmente da Bruxelles la baliva Ursula von der Leyen (medesimo livello del suo predecessore Jean-Claude “Grappino” Junker, ma senza nemmeno la scusante dell’ubriachezza) ha già annunciato la stessa intenzione: l’accordo di Dublino verrà accantonato.

Fattura miliardaria

Dove si andrà a parare è manifesto. L’Italia apre le porte (i porti) all’invasione dal mare; noi apriamo le porte all’invasione dall’Italia, ed in più ci verrà preclusa la possibilità di effettuare i rinvii-Dublino.

Tutto questo in tempo di crisi nera da stramaledetto virus cinese.

Le conseguenze economiche della pandemia saranno devastanti per molti cittadini, oltre che per le casse pubbliche. I soldi del contribuente vanno impiegati per sostenere gli svizzeri in difficoltà. Ma intanto in Italia il governo “Giuseppi” spalanca le porte all’invasione di finti rifugiati. Invasione non solo dell’Italia ma, di riflesso, anche della Svizzera. Con tutte le conseguenze, anche economiche, del caso. Un nuovo caos asilo come quello del 2015 ci costerebbe miliardi. Con l’aggravante che oggi gli asilanti portano pure il coronavirus.

Dove pensano di trovare questi miliardi i camerieri dell’UE in Consiglio federale? Forse, ancora una volta, nelle tasche del solito sfigato contribuente? Quello che, a seguito della crisi economica da covid, non avrà più nemmeno gli occhi per piangere?

E quanti jihadisti arriveranno in Svizzera in veste di finti rifugiati?

Chiudere le frontiere, altro che abbandono dei rinvii-Dublino!

Lorenzo Quadri