Mentre le politiche della Simonetta sono proprio l’esempio di ciò che non va fatto
Ma tu guarda questi governanti dei paesi dell’Est che tornano, tranquilli come un tre lire, ad asfaltare non solo gli svizzerotti, ma anche i membri della fallita UE.
A che proposito tornano ad asfaltare? A proposito, lo si sarà immaginato, dei finti rifugiati.
Dopo i famosi muri sul confine, l’Ungheria ha annunciato che ripristinerà la custodia cautelare per i migranti economici. I quali dunque, durante la procedura, non si potranno muovere liberamente. La misura, ha detto il premier Viktor Orban, va contro le norme internazionali, precedentemente accettate anche dall’Ungheria; “ma la applicheremo lo stesso”. Ohibò.
Se si pensa che alle nostre latitudini, all’indomani dei fatti di Colonia, la proposta di limitare la libertà di movimento, durante le notti del fine settimana, dei finti rifugiati ospiti dei centri d’accoglienza (tutti giovanotti con lo smartphone che non scappano da alcuna guerra) per evitare che molestassero sessualmente le donne, ha fatto strillare come aquile i politikamente korretti, ci accorgiamo che la differenza è abissale.
Un rischio per la sicurezza
“I migranti – ha aggiunto Orban – rappresentano un rischio per la cultura e la sicurezza degli ungheresi e una minaccia sul fronte del terrorismo: per questo motivo, l’Ungheria deve sorvegliare ancora di più i suoi confini”.
Parole di una semplicità, ma anche di una veridicità disarmante. Mai i milioni di finti rifugiati musulmani che si stanno riversando in Europa potranno essere integrati; e del resto i diretti interessati nemmeno si sognano di integrarsi. Le conseguenze saranno quelle citate da Orban.
Il quale non è peraltro l’unico a dire le cose senza tanti giri di parole, impipandosene delle censure isteriche degli spalancatori di frontiere. Anche il suo omologo della Repubblica ceca, il socialdemocratico (!) Sobotka, ha detto in faccia all’ Anghela Merkel che il suo paese non aderirà a nessun piano UE di ridistribuzione dei finti rifugiati. Non solo, ma Praga – dove di migranti non se ne vede nemmeno uno – impedirà anche che si formi una presenza islamica numericamente rilevante nel Paese.
Da noi invece i kompagni del P$$, ovvero il partito della ministra competente per l’asilo Simonetta Sommagura, esigono di “far entrare tutti”. Addirittura pretendono di promuovere l’islam a religione ufficiale.
“Dare l’esempio”
“I politici europei incoraggiano la migrazione con la politica dell’accoglienza”, ha detto ancora Orban. Ed anche questa volta, per nostra disgrazia, la kompagna Sommaruga costituisce un plateale esempio in tal senso. Va in Italia a dire che la Svizzera si farà carico di sempre più finti rifugiati senza essere affatto obbligata, ma solo “per dare l’esempio”. Dopo aver fatto passare l’avvocato gratis (ossia pagato dal contribuente) per i migranti economici e le espropriazioni facili per costruire nuovi centri asilanti senza dover chiedere niente a nessuno, la kompagna Simonetta vorrebbe ora “conferire maggiori garanzie” alle ammissioni provvisorie dei sedicenti rifugiati: il che significa renderle definitive.
Il risultato di simili politiche è che la spesa per l’asilo esplode senza alcun controllo. Si pensi solo che nel giro di 8 anni, dal 2006 al 2014, il numero degli eritrei in assistenza presenti in Svizzera è aumentato di oltre il 2200%! E senza alcun controllo (magari addirittura con l’aiuto di qualche passatore ro$$o) entrano nel nostro paese persone potenzialmente vicine all’Isis – o che possono essere facilmente radicalizzate dalle cellule già presenti in loco grazie al catastrofico multikulti.
“Da noi – ha chiosato Orban annunciando la reintroduzione della custodia cautelare per gli asilanti – non ci saranno camion che investono chi festeggia”. In Svizzera invece ci sono tutte le ragioni per ritenere che ci saranno. Le prime avvisaglie già si sono viste a Zurigo lo scorso dicembre. E si saprà chi ringraziare.
Lorenzo Quadri