Deleteria sentenza del TFA che, ancora una volta, fa politica pro-frontiere spalancate

E ti pareva! Ecco che arriva il nuovo regalo natalizio (in ritardo) ai finti rifugiati. A farlo è il Tribunale federale amministrativo. Il TFA ha infatti avuto la brillante idea di conferire ulteriori, nuovi diritti agli asilanti.

In una recentissima sentenza, la Corte federale ha infatti stabilito che degli asilanti iracheni, i quali secondo gli accordi di Dublino avrebbero dovuto essere rimandati in Germania, potranno invece restare in Svizzera. E questo malgrado Berlino avesse accettato di farsene carico.  Ma naturalmente i diretti interessati non ne volevano sapere di partire: in Svizzera si sta meglio; lo sfigato contribuente paga di più per mantenerli.  E l’hanno spuntata.

Si adeguano senza necessità

Come mai degli asilanti potranno restare nel nostro paese malgrado spetterebbe alla Germania occuparsene (ed era pure d’accordo di farlo)? Perché le autorità svizzerotte hanno lasciato decorrere i termini – di poco, ma li hanno lasciato decorrere –  per la richiesta di ricollocamento presso i vicini a Nord.

Ora, a sollevare la lacuna procedurale avrebbe semmai dovuto essere la Germania, rifiutandosi di entrare nel merito della richiesta elvetica. Invece come detto a Berlino non hanno fatto storie. Ad insorgere, “chissà come mai”, sono invece stati i finti rifugiati stessi. E il Tribunale federale amministrativo ha dato loro ragione. Si tratta di una “prima”. Infatti gli asilanti in questione non si sono opposti al trasferimento facendo valere violazioni dei loro diritti fondamentali. Si sono appellati a semplici questioni di termini scaduti. Mere procedure, dunque. Ciononostante, l’hanno avuta vinta. Non era mai accaduto prima. Accade adesso, perché  i legulei del TFA si sono adeguati ad una sentenza in tal senso della Corte europea dei diritti dell’uomo. Ossia, ad una decisione di quei pozzi di scienza secondo i quali dire che bisogna arrestare l’avanzata dell’Islam in Svizzera sarebbe “razzismo”. Al TFA si sono adeguati ma, udite udite, non avevano alcun obbligo di farlo. Però l’hanno fatto lo stesso. Così, spontaneamente. Perché i legulei del Tribunale federale amministrativo  sono politicizzati. Naturalmente lo sono in favore delle frontiere spalancate. Del “devono entrare tutti”, del “devono restare tutti” e del “gli svizzerotti fessi devono mantenere tutti”. Altrettanto naturalmente, la sciagurata sentenza federale farà giurisprudenza.

Nuovi argomenti

Bene, avanti così: non solo siamo lo Stato che si cucca volontariamente più ricollocamenti dal Belpaese (perché, come dice la kompagna Simonetta, “dobbiamo aiutare l’Italia”; che poi per tutto ringraziamento ci frega in ogni maniera). Non solo, secondo alcuni cocomeri, non dovremmo rimandare in Ungheria gli asilanti che spettano a questo paese perché gli ungheresi sono brutti e cattivi. (E naturalmente non li dovremmo rimandare nemmeno in Italia perché i vicini a Sud non garantirebbero condizioni adeguate di ospitalità). Dobbiamo anche arrampicarci sui vetri per fornire ai finti rifugiati sempre nuovi argomenti per rimanere in Svizzera; oltre naturalmente a quelli derivanti dai “diritti fondamentali”, ormai abusati in ogni modo e snaturati da diritti dei cittadini contro l’ingerenza dello Stato in diritti a farsi mantenere dallo Stato!

A proposito: chissà come mai la notizia della balorda sentenza del Tribunale federale amministrativo è stata data solo in Svizzera interna ma qui nessuno ha fatto un cip? Men che meno l’emittente di sedicente “servizio pubblico”? Ah già, ma il mandato di “servizio pubblico” prevede che le notizie che non piacciono alla casta vengano silenziate…

Due domandine

Domandina nr 1: quanto ci costerà la geniale decisione degli azzeccagarbugli federali che conferisce nuovi diritti di restare ai finti rifugiati e – quale logica conseguenza –  provoca nuove spese nel settore dell’asilo? Un settore, è bene ricordarlo, che già ingurgita annualmente svariati miliardi. Nessuno ha mai voluto fare i conti. Ma la Confederella di miliardi ce ne mette oltre due ogni anno. Ad essi vanno aggiunti i costi scaricati sul groppone di Cantone e Comuni. Le nuove spese generate dalla sentenza del TFA, le pagano i legulei che decidono simili boiate, quando sarebbe stato benissimo possibile andare nella direzione opposta?

Domandina nr 2: per colpa di chi la Svizzera ha presentato la domanda di ricollocamento tardiva che ha dato il là a tutta la vicenda di cui sopra ed alle conseguenze che essa porterà? In che modo il – o i – responsabili verranno chiamati alla cassa?

Lorenzo Quadri