Cassa malati: se aspettiamo Berset ed il parlatoio federale farcito di lobbisti…
Il formulario è inserito in questo numero del Mattino
Sul fatto che i premi di cassa malati siano ormai diventati insostenibili non ci piove. In Ticino, dall’entrata in vigore della LAMal nel 1996, sono più che raddoppiati. A dimostrazione che la LAMal è un flop. Nel 2023, poi, sul groppone dei cittadini si cumuleranno la stangata dei premi di cassa malati (aumenti fino al 10% in Ticino) e la tranvata inflazionistica trascinata dai costi dell’energia, con le bollette dell’elettricità che s’impenneranno del 30% e più (anche molto di più).
Tanto per non farsi mancare niente, la gauche-caviar dal borsello rigonfio, sempre più disconnessa dalla realtà, vorrebbe far esplodere artificialmente i costi dei generi alimentari tramite la farneticante iniziativa sull’allevamento intensivo (tutti a votare NO il 25 settembre!).
Semplice ed efficace
Inserito in questo giornale trovate il formulario dell’iniziativa popolare della Lega “Basta spennare il cittadino, cassa malati deducibile integralmente!”. L’iniziativa – come appare già nel titolo – chiede che sia possibile dedurre dalle imposte la totalità dei premi di assicurazione malattia. Cosa che oggi non accade: i forfait sono infatti invariati da oltre 20 anni, mentre nel frattempo i premi sono esplosi. La proposta leghista è semplice ed efficace. Va a beneficio in prima linea del ceto medio. Quello che deve far fronte ad ogni bolletta/spesa/balzello/rincaro senza alcun sostegnoda parte dell’ente pubblico. Quindi: firmate e fate firmare! E prima lo fate, meglio è!
“Mesurettes”
Nei giorni scorsi il governicchio federale, segnatamente il kompagno Alain Berset (P$), ha presentato un secondo pacchetto di misure che dovrebbe servire a contenere i costi della salute. Il quotidiano romando Le Temps le ha già definite “mesurettes”. L’obiettivo di “contenere l’aumento quantitativo delle prestazioni non giustificate dal punto di vista medico” è senz’altro condivisibile.
Ma con un parlatoio federale farcito da un lato di lobbisti (ahinoi eletti dai cittadini sulle liste della partitocrazia) dei cassamalatari, ma anche dei medici, della farmaceutica, e di tutta la “filiera” che nella salute ci tetta dentro alla grande; e dall’altro di politicanti della $inistra assistenzialista, quella del “tutto è dovuto tanto pagano gli altri”, che pretende di gonfiare come una rana il catalogo delle prestazioni coperte dall’assicurazione malattia di base, è chiaro che non se ne esce. Basti pensare che perfino il cambiamento di sesso viene pagato dalla cassa malati, e quindi dagli assicurati. Uno sfoltimento del catalogo delle prestazioni coperte dall’assicurazione obbligatoria è inevitabile. E d’altra parte non è un mistero che ci sono troppi medici dalla ricetta e dal certificato “facile”. In più spuntano come funghi i centri medici: si tratta di fatto di supermarket della sanità in cui – proprio come in un supermercato – si fa shopping di prodotti (nel caso concreto di trattamenti) di cui non si ha bisogno. Così i costi della salute esplodono.
I costi dei permessi S
Ci piacerebbe inoltre conoscere l’impatto dei profughi ucraini sui premi di cassa malati. Visto che le cure mediche ai permessi S le paga il contribuente svizzerotto, è stato subito assalto alla diligenza. Rifugiati sani come pesci hanno all’improvvisoscoperto di aver bisogno (?) di ogni tipo di cure, che i fornitori di prestazioni sono ovviamente ben felici di erogare: tanto il conto lo pagano i cittadini!
I politicanti federali lobbisti delle casse malati, in genere membri di CdA delle medesime, abbondano soprattutto nel tandem ex partitone – PPD (anche il “medico italiano” del PLR presidente di turno della Confederella era uno di loro). A tal proposito sarebbe interessante (eufemismo) rendere pubblico, in nome della tanto conclamata “trasparenza”, quanto costoro guadagnano come membri di CdA degli assicuratori malattia, un’attività che peraltro non comporta alcun lavoro effettivo. Così almeno sarà chiaro di chi sono al soldo. Mozione leghista in arrivo.
Riserve in esubero
Domani inizierà la sessione autunnale delle camere federali. All’ordine del giorno del Consiglio degli Stati figurano alcuni oggetti riguardanti la cassa malati. C’è la mozione di chi scrive, già approvata dal Consiglio nazionale, sulla restituzione delle riserve in esubero: gli assicuratori malattia dispongono di 12 miliardi di riserve, vale a dire oltre il 200% del minimo richiesto. Soldi che vanno restituiti ai cittadini!
Sono inoltre pendenti due iniziative cantonali ticinesi che chiedono di rafforzare il ruolo di vigilanza dei cantoni nella formazione dei premi di cassa malati.
Inutile dire che aspettiamo di vedere come voteranno i soldatini della partitocrazia.
Lorenzo Quadri