Ma guarda un po’: ancora una volta la Lega aveva ragione. Ed infatti adesso la maggioranza della commissione della gestione ha sottoscritto il rapporto di Fabio Badasci alla mozione Chiesa/Dadò sui controlli radar. Il rapporto prevede, tra l’altro, che non solo i radar fissi vengano segnalati (ciò che già avviene), ma anche quelli mobili.
La richiesta di segnalazione dei radar è da anni un leitmotiv della Lega.
Criminalizzazione
La Lega di principio non nutre simpatia per questi aggeggi, poiché spesso e volentieri sono utilizzati per fare cassetta a spese degli automobilisti. I quali vengono sempre più tartassati e criminalizzati. Il “balzo avanti” nella criminalizzazione dell’automobilista lo dobbiamo al demenziale programma “Via Sicura”, tangibile esempio di quel che succede quando si fanno fare le leggi ai politikamente korretti e ai moralisti a senso unico.
E’ forse il caso di ricordare che a Berna solo gli esponenti di Lega ed Udc votarono contro la ciofeca “Via Sicura”.
Poi, visto che siamo notoriamente populisti e razzisti, si potrebbe anche dire che se i radar vengono piazzati in tempi e luoghi atti a pizzicare frontalieri e padroncini è un conto; se invece li si mette dove ci “restano dentro” solo le targhe rossoblù, è tutta un’altra storia.
Quale scopo?
La domanda da porsi è comunque la seguente: qual è l’obiettivo del radar? Se l’obiettivo è quello si far rallentare in tratte ritenute pericolose, allora bisogna segnalarne la presenza. Altrimenti la gente non rallenta. Prende la multa. Questo significa che la situazione di pericolo non è stata affatto evitata. E’ stata solo sanzionata a posteriori. E l’ente pubblico ha fatto cassetta. Quindi: lo Stato ha permesso che si creasse il pericolo e ci ha pure lucrato sopra!
Altrove…
Del resto, in altri paesi, come in Francia ed Italia, i controlli di velocità vengono segnalati eccome. Anzi in Italia qualche tempo fa è stato stabilito, in via giudiziaria, che le multe appioppate da un radar non segnalato non sono lecite e quindi non possono essere riscosse. Se sono già state riscosse, vanno restituite. In Francia i giornali pubblicano regolarmente le tratte stradali interessate da controlli mobili.
Radar fissi
In Ticino, sempre grazie alla Lega, da qualche anno si segnalano almeno i radar fissi. Questo significa che si è riconosciuto che la funzione preventiva del controllo di velocità implica l’avvertimento dell’automobilista. E’ quindi ovvio che il ragionamento deve essere esteso anche agli apparecchi mobili: altrimenti resta monco. E’ anche il caso di ricordare che il sottoscritto, quando era ancora deputato in Gran Consiglio, presentò vari atti parlamentari, iniziando dieci anni fa. La prima interrogazione risale infatti al 2006. Ma naturalmente ai tempi erano tutte fetecchiate populiste da spernacchiare. Adesso invece, ma c’è voluto un decennio, raccolgono la maggioranza. Seppur non proprio ampia. Ci sono infatti dei contrari. Chi sono? Si tratta dei kompagni e dei liblab.
Liberali?
Che i kompagni vogliano i radar punitivi, non è certo una sorpresa. Martellare gli automobilisti viziosi per fare cassetta è sempre stato un caposaldo ro$$overde: rigore inflessibile con gli automobilisti e buonismo-coglionismo con i delinquenti stranieri. Sorprende però, e parecchio, che sul carro dei komapagni salti ora l’ex partitone. Il quale si dimostra così un partito contro gli automobilisti e contro la mobilità individuale. Tendere dei tranelli, con lo scopo di spennarlo, a chi necessita dell’automobile per andare a lavorare, di “liberale” ha ben poco. Tenetelo bene a mente prima di votare chi, in periodo elettorale – ad esempio in occasione delle elezioni comunali ancora in corso per qualche ora – si riempie pomposamente la bocca con i “valori liberali”. Poi però, nella pratica…
Lorenzo Quadri