L’accordo quadro? Lo rispediamo ai balivi di Bruxelles sottoforma di coriandoli!
E’ davvero incredibile fino a dove pensa di potersi spingere certa eurofoffa. Gli ambasciatori dei 28 paesi della (Dis)Unione europea si permettono di fare pressioni sulla Svizzera affinché si decida a calare le braghe ad altezza caviglia ed a sottoscrivere lo sconcio accordo quadro istituzionale.
La nuova bassezza in cui l’UE allo sfascio si è voluta produrre fa brutta mostra di sé nel documento annuale relativo agli Stati dell’Associazione di libero scambio, tra cui figura appunto il nostro.
I balivi di Bruxelles criticano il Consiglio federale per aver messo in consultazione lo sconcio accordo quadro istituzionale, ricattano la Svizzera sull’accesso al mercato unico, sottolineano l’intangibilità della devastante libera circolazione delle persone, pretendono l’ “adeguamento o l’abrogazione” delle misure accompagnatorie e, tanto per non farsi mancare niente, ordinano pure che l’accordo quadro venga portato davanti al parlamento elvetico in primavera. Frena Ugo! E perché, già che ci siamo, non pretendere anche una bella lustratina con la lingua alle scarpe di “Grappino” Juncker?
Ci guadagna solo l’UE
Ecco l’ennesima dimostrazione che questi balivi, longa manu di governi nazionali che alle elezioni europee di maggio si prenderanno un’asfaltatura che la metà basta, si immaginano di poter comandare in casa nostra. Ma cosa aspettiamo a mandarli finalmente affan… una volta per tutte?
Queste continue prepotenze e ricatti dimostrano chiaramente una cosa: che lo sconcio accordo quadro non è nell’interesse della Svizzera. E’ solo in quello dell’Unione europea, che altrimenti non si agiterebbe tanto per averlo!
Ed infatti per l’ennesima volta ricordiamo cosa comporterebbe per gli svizzerotti questo obbrobrioso trattato-capestro, che tanto piace al ministro degli esteri (ex) doppiopassaporto Ignazio KrankenCassis (PLR), alla partitocrazia ed ai borsoni della grande economia che svendono la Svizzera per ulteriormente riempirsi le già rigonfie saccocce.
L’accordo quadro ci imporrà la ripresa dinamica ossia automatica del diritto comunitario, i giudici stranieri, la direttiva UE sulla cittadinanza, le fine delle già striminzite misure accompagnatorie ed istituzionalizzerà pure i contributi miliardari a Bruxelles: in futuro saremmo costretti a versarli senza fare un cip!
Attentato ai diritti popolari
E noi dovremmo sacrificare la Svizzera, ridurla ad una colonia di Bruxelles – perché di questo si tratta – per arricchire ancora di più i compagni di merende PLR di Economiesuisse? E noi dovremmo chinarci a 90 gradi davanti ai ricatti di una cricca europea allo sfascio?
Questi continui tentativi di intimidazione dimostrano inoltre che la Svizzera è totalmente incompatibile con l’UE.
I balivi di Bruxelles, gente che pretende di comandare non solo senza la volontà popolare ma addirittura controla medesima, attenta senza vergogna ai nostri diritti popolari ed alla nostra democrazia diretta. Per questa foffa è infatti inconcepibile che il popolazzo possa decidere del proprio destino invece che ubbidire servilmente alle élite. Siamo arrivati al punto che lo zerbino della casta Emmanuel Macron, personaggio di raro squallore, di recente ha avuto la tolla di denigrare la democrazia svizzera che “non funziona poi così bene”. Pare di sognare.
E noi dovremmo prendere lezioni di buongoverno da un burattino che da tre mesi si trova tutti i fine settimana i gilet gialli in piazza? Da uno che pensa di schiacciare i cittadini rottamando il diritto di manifestare (diritto fondamentale dei cittadini!), e per questo è riuscito addirittura a farsi rampognare dai suoi amichetti dell’ONU?
E noi, secondo la partitocrazia PLR-PPD-P$$, dovremmo regalare 1.3 miliardi di franchi a chi ci ricatta, ci minaccia, ci discrimina e pretende – letteralmente – di dettare legge in casa nostra?
Altro che “bilaterali”!
Questa eurofoffa, così come i suoi camerieri sotto le cupole federali, non vuole affatto degli accordi “bilaterali” tra Svizzera ed UE. Tali accordi presuppongono infatti la presenza di due partner che trattano alla pari. Ma i balivi dell’Unione europea vogliono tutt’altro. Loro vogliono dei rapporti coloniali. Bruxelles comanda, Berna cala le braghe ed esegue. Ecco il futuro che la partitocrazia PLR-PPD-P$$ sta preparando alla nazione.
Quindi non c’è niente da trattare, niente da discutere e men che meno ci sono marchette miliardarie da versare a Bruxelles. L’accordo quadro va stracciato e rispedito a Bruxelles sottoforma di coriandoli. La nostra sovranità e la nostra democrazia valgono molto di più di trattati commerciali che non sono nemmeno nel nostro interesse, ma in quello dell’UE!
Lorenzo Quadri